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Twinspirits (Daniele Liverani)

Di Angelo D'Acunto - 11 Ottobre 2009 - 0:05
Twinspirits (Daniele Liverani)

Attivissimo su più fronti, Daniele Liverani, dopo il buon esordio del nuovo progetto Cosmics uscito nel 2008, torna a farsi sentire con The Forbidden City, secondo capitolo dei Twinspirits. Abbiamo raggiunto il polistrumentista nostrano per parlare di questa nuova release, del futuro e dei nuovi progetti in cantiere. Buona lettura.

Intervista a cura di Angelo D’Acunto e Riccardo Angelini

Bentrovato Daniele, prima di lasciarti alle domande di Angelo mi piacerebbe sentire la tua su un paio di questioni:
Negli ultimi anni sei stato impegnato su molti progetti diversi: Genius, Cosmics, Twinspirits, Khymera… Hai avuto problemi a gestire tutti questi impegni diversi? C’è una band che al presente possiamo ritenere la tua occupazione principale, oppure per te sono tutti impegni sullo stesso piano?

Beh, sicuramente Twinspirits è la band principale che mi identifica di più, e alla quale dedico maggior tempo.
Tutte le altre situazioni sono comunque molto importanti per me, e dedico loro la massima cura durate la realizzazione degli album, anche se l’impegno non è continuativo come con i Twinspirits.
Genius poi si è trattata di una rock opera in tre capitoli che è stata ultimata nel 2007, e quindi quel progetto è da considerarsi concluso.
Non ho avuto problemi a gestire tutte le situazioni che ho creato, dedico quasi tutto il mio tempo alla musica, quindi riesco a seguire tutto in tranquillità.

Il Twinspirit è un personaggio che compare già proprio nella rock opera Genius. Ora che la trilogia ha raggiunto la sua completezza, possiamo considerare i Twinspirits l’eredità spirituale di quel progetto?

Diciamo che hai colto nel segno. Sia come stile, che come ispirazione il sound ed il songwriting dei Twinspirits, fino ad ora curato da me, è una sorta di continuazione di quello che è nato nella rock opera Genius, però in chiave più band-oriented, con quindi la possibilità, finalmente, di portare dal vivo il materiale e di potere avere un contatto con i fan.
Di qui l’idea di chiamare la band appunto Twinspirits.

Un paio di anni fa hai dato notizia di aver lasciato gli Empty Tremor. Da appassionato non posso fare a meno di chiederti: credi che in futuro potrebbe esserci spazio per qualche vecchio pezzo, magari in un tour degli Twinspirits stessi?

Beh, gli Empty Tremor sono ancora attivi nonostante la mia dipartita, e stanno ultimano un nuovo album proprio in questo periodo, quindi potrai ascoltarli dal vivo direttamente da loro in un futuro molto prossimo…

Nel corso della tua carriera hai collaborato con innumerevoli artisti affermati da tutto il mondo. Si dice spesso che all’estero i musicisti lavorino con una professionalità tutta diversa rispetto all’ambiente italiano, spesso tacciato di dilettantismo. Ti senti di condividere questa posizione? Qual è la tua esperienza a riguardo?

La mia esperienza a riguardo è molto positiva devo dire. Ho trovato i grandi artisti con cui ho
collaborato molto umili in generale e disponibili, caratteristica molto importante per arrivare ad un buon risultato quando si collabora.
Ma anche la scena italiana, soprattutto ultimamente, è molto cresciuta in termini di professionalità e serietà, devo dire che ci sono ottimi artisti anche da noi, e il livello di qualità delle nostre band si sta alzando in maniera esponenziale.
Il dilettantismo c’è come in tutti i campi, e in tutti i paesi del mondo… è inevitabile quando ci si affaccia ad una nuova arte essere dei dilettanti, la differenza la fa il modo con cui si cresce poi nella propria attività artistica e nella capacità collaborativa che si riesce ad acquisire negli anni.

Da parte mia è tutto, ti ringrazio delle tue risposte e ti lascio alle più numerose e approfondite domande di Angelo. Un saluto!

Grazie a te!

Ciao Daniele, qui Angelo.
Che ne dici di parlami subito della genesi di Forbidden City: quanto tempo hai speso per lavorare a questo secondo capitolo targato Twinspirits?

Questo secondo album dei Twinspirits è stato realizzato in circa due anni, anche se alcuni brani erano già stati scritti ancora prima di tale lasso di tempo.
Sicuramente la dipartita di Soren Adamsen ha influito su questi tempi relativamente lunghi, in quanto le audizioni del cantanti hanno occupato quasi un’anno di tempo.
Trovare il cantante giusto per una band è sempre una cosa molto lunga e complicata…

Chi si è occupato della trascrizione dei testi e di cosa parlano? Sono per caso legati ad un unico concept?

Sì, si tratta di un concept. “La città proibita” si riferisce ad un luogo di prigionia, ove l’animo di un entità debole si muove, controllata da un suo antagonista, che risulta essere appunto un personaggio forte e dominatore.
Durante tutta la durata del cd, nei vari momenti del viaggio musicale, viene descritto il percorso che viene fatto dal personaggio debole per liberarsi da questa oppressione, via via fino alla conquista di una libertà assoluta e definitiva, a dispetto dei tentativi di soggiogamento e di controllo che il suo oppressore tenta di esercitare per controllarne l’esistenza.
Si può applicare questo concetto a tanti tipi diversi di relazioni quotidiane, a partire da quelle familiari, a quelle di amicizia, via via fino ad arrivare ad una astrazione totale e filosofica.

Quello che si nota sin da subito, oltre agli arrangiamenti molto curati, è l’ottima prestazione del nuovo arrivato, Göran Nyström, dietro al microfono. Come siete arrivati in contatto con lui?

La ricerca è stata davvero lunga, abbiamo ascoltato tanti cantanti in giro per l’Europa, utilizzando MySpace e internet in generale, abbiamo selezionato voci interessanti e audizionato i cantanti che si sono dimostrati interessati a loro volta nel testare il materiale, una volta contattati.
Dopo varie audizioni, Goran ci ha convinto da subito, e il puzzle Twinspirits è di nuovo al completo.
Devo dire che internet fornisce una potenzialità incredibile a livello di ricerca, e anche per quanto riguarda la musica e il networking tra i musicisti è stato davvero rivoluzionario il suo avvento, rendendo possibili incontri altrimenti irrealizzabili e collaborazioni altrimenti non concretizzabili.

Come mai Søren Adamsen non fa più parte del progetto?

Per scelte riferite alla sua vita privata ha lasciato il gruppo, non ci sono stati attriti di nessun tipo, vorrei puntualizzare questo. Semplicemente non se la sentiva di portarea avanti una collaborazione a distanza (lui è danese) alla luce di alcuni cambiamenti della sua vita personale.

Legandomi sempre al discorso dei cantanti, mi viene spontaneo chiederti come mai preferisci collaborare con artisti stranieri. L’Italia non offre cantanti di buon livello, oppure non riesci semplicemente a trovarne di disponibili nel nostro paese, al contrario del territorio estero?

Ho provato anche molti cantanti dall’Italia, ma negli ultimi anni ho sempre scelto di collaborare con cantanti stranieri, non c’è stata una ricerca specifica del cantante estero, semplicemente le audizioni si sono concluse con la scelta di un singer estero, per una questione di gusto, di scelta artistica, non certo di esterofilia.
Un cantante deve essere adatto ad una band, al di la della bravura, e cercare solo in italia mi è sempre sembrato limitativo come bacino di ricerca, alla fine le orecchie mie e del gruppo hanno scelto senza pensare alla nazionalità del singer in questione.

 

 

Nel 2008 è uscito The Cosmic Year, primogenito dei Cosmics che vede la partecipazione di artisti del calibro di Rufus Philpot e Virgil Donati. Come ti sei trovato a lavorare con loro?

È stata una grande esperienza a tutti i livelli. Scrivere musica ed avere la possibilità di avere musicisti come Donati, Philpot, Ermolli nella line up per la produzione del disco è davvero un privilegio del quale mi sento fortunato.
Mi sono trovato benissimo a lavorare con tutti, Donati poi parla un ottimo italiano… Le sue doti alla batteria sono già note…. non c’è nemmeno bisogno di tante spiegazioni.
Anche Rufus e Tommaso hanno fatto un lavoro egregio, donando il loro talento al servizio del progetto… un altro sogno realizzato per me.

Per quanto riguarda il progetto Genius, dopo il capitolo finale uscito nel 2007, hai intenzione di continuare a lavorare su qualche nuovo episodio oppure possiamo considerarlo come un “caso archiviato”?

Direi che Genius è assolutamente concluso con i tre episodi pubblicati, non ci sarà un altro Genius, su questo non ho dubbi.

Hai intenzione di realizzare, magari in futuro, un altro progetto sullo stile di Genius?

Al momento non ho niente in cantiere, non credo comunque che ci sarà un’altra rock opera a breve, ho molta voglia di suonare live, e per questo do priorità assoluta ai Twinspirits, con i quali è mia intenzione essere presente a livello concertistico, cosa che una rock opera difficilmente ti può offrire… ma mai dire mai…

Tornando ai Twinspirts, anche questo secondo album esce per Lion Music. Sei soddisfatto di tutto il lavoro che stanno svolgendo e che hanno svolto sino ad ora?

Molto soddisfatto, stanno facendo un lavoro di promozione egregio, compatibilmente con le difficoltà di mercato che ci sono in questo periodo.
Il trattamento è stato davvero ottimo ed il loro lavoro impeccabile, e non possiamo chiedere di meglio!

Che tipo di reazioni ti aspetti da parte del pubblico e della critica specializzata?

Guarda, io non mi aspetto mai una reazione specifica, è tutto molto imprevedibile, il mondo della musica, e soprattutto soggettivo il giudizio ed il gusto di giornalisti e fan.
Spero di avere offerto un lavoro sincero e di poter suscitare qualche emozione in chi ascolterà questo nuovo album, questo sarebbe già un ottimo risultato.
Ad ogni modo la critica spesso si divide, e alla fine ho imparato che è impossibile accontentare tutti… accetto serenamente tutti i pareri in questa ottica.

Quali progetti hai in mente per il prossimo futuro?

Nel futuro prossimo pubblicherò un altro disco AOR per Frontiers Records… saranno resi noti i dettagli molto presto.
Stiamo gia’ lavorando al nuovo disco dei Twinspirits, che questa volta verrà scritto non più solo da me, ma con un lavoro di gruppo più distribuito.
Ho inoltre altri progetti che bollono in pentola, ma per i quali è troppo presto dare anticipazioni!

Fra tutti gli artisti della scena musicale odierna (sia nazionale, sia internazionale) c’è qualcuno in particolare che vorresti coinvolgere in uno dei tuoi progetti?

Il mio sogno nel cassetto sarebbe quello di poter coinvolgere James La Brie in qualche mio progetto, è una voce che amo particolarmente…

Il mercato musicale odierno sta attraversando un periodo di crisi (vedi il fallimento della storica SPV Records). Questo può rappresentare una sorta di ostacolo per i gruppi, soprattutto per quelli “meno blasonati”?

Assolutamente sì, di riflesso tutte le band di media fama hanno avuto un contraccolpo molto forte da questo periodo di crisi culminato con il fallimento di certi pilastri della musica indipendente.
Che dire… speriamo in un futuro migliore… l’importante è non arrendersi.

Crisi di mercato a parte, a livello di gruppi qual è secondo te lo stato di salute della scena musicale internazionale?

La musica è assolutamente in crisi, una salute non buona quindi. Per tanti motivi c’è poca qualità a mio avviso, questo dovuto ad una facilità di produzione della musica, con tools che rendono tutti virtualmente capaci di grandi performace che poi da vivo crollano inevitabilmente.
Quando guardo indietro mi sembra che in molti aspetti siamo regrediti… speriamo in una inversione di tendenza ed in un ritorno alla musica vera, autentica e suonata con passione e con coerenza stilistaica da parte degli artisti.
Anche a livello economico poi la crisi è devastante, il cd è un’entità che sta scomparendo… staremo a vedere.

E per quanto riguarda quella italiana, ci sono gruppi che preferisci di più rispetto ad altri?

Ci sono molti gruppi bravi in Italia, difficile nominarli tutti, quindi eviterò di farlo per non far torto a nessuno.

Dopo la release di Forbidden City, avete intenzione di andare in tour per promuovere il nuovo disco?

Certamente, abbiamo in programma una serie di date per tutta Italia nella prima metà di dicembre 2009, saremo in giro con gli YtsejamKR, Dream Theater cover band, ed alcune band progressive locali di ogni cittò, per un evento dedicato interamente al prog che toccherà le maggiori città italiane…
Ulteriori dettagli saranno resi noti su questo tour a breve….
Stiamo inoltre progettando un tour europeo per la primavera del 2010, speriamo di riuscire a concretizzarlo.

Questa era la mia ultima domanda, lascio a te l’ultima battuta per chiudere l’intervista!

Un grazie a tutti i lettori che hanno rubato un po’ del loro tempo per leggere questa intervista, ed allo staff di TrueMetal.it, puntualmente forte sostenitore della mia musica…. grazie di cuore!