Death

Unleashed (Johnny Hedlund)

Di Vittorio Cafiero - 19 Luglio 2015 - 0:00
Unleashed (Johnny Hedlund)

Ciao Johnny, bentornato su TrueMetal.it. E’ fantastico ospitare nuovamente sul nostro sito uno dei leader storici del Death Metal. Condividi anche tu quest’idea sul tuo ruolo all’interno della scena? 
 
Grazie! Beh, sì, in un certo senso 26 anni di musica estrema con tanto impegno e passione ti rendono un po’ così (risate)! 
 
Fino ad ora (nota: l’intervista risale a qualche settimana fa) abbiamo avuto la possibilità di ascoltare unicamente il pezzo in anteprima Where Is Your God Now? dal nuovo album Dawn Of The Nine e ci ha positivamente colpito. Ci vuoi dire qualcosa a proposito del nuovo lavoro? Come dobbiamo approcciarlo? 
 
I nostri “guerrieri” possono aspettarsi una continuazione del precedente Odalheim. Sia a livello musicale che di testi. Manteniamo i piedi ben saldi nelle nostre radici e continuiamo a svilupparci, direi. La produzione è la migliore che abbiamo mai avuto e ovviamente speriamo che i nostri fan possano percepire che questo è stato il nostro più grande sforzo. Vedremo, aspettiamo con entusiasmo i loro commenti.  
 

L’artwork di Pär Olofsson è una continuazione del precedente album Odalheim, come concept. C’è qualche legame anche a livello di testi, non è vero? 
 
E’ corretto. L’album precedente si concludeva con The Great Battle Of Odalheim e Dawn Of The Nine riprende esattamente dalle conseguenze di quella battaglia. Sulla cover è ritratta una scena della battaglia di Uppsala e trova anche posto il tradizionale tumulo sacrificale (“blot”). Questo per affermare che c’è speranza nel futuro per i guerrieri di Midgard, anche se le perdite nella battaglia furono tremende nella grande guerra, ci sarebbe stato un domani… 
 
I tempi del vostro debutto sono ormai lontani. All’epoca, il vostro sound era brutale ed aggressivo, in ogni caso abbastanza semplice: power chords e ritmiche quadrate. Poi, avete iniziato ad arricchire il vostro sound con nuovi e particolari elementi: atmosfera “blackish”, assoli classicheggianti, molti blast beats. Come vedi questa evoluzione? E’ stato fatto di proposito? C’è qualcosa di simile in Dawn Of The Nine? 
 
Penso che con il passare degli anni, il nostro obiettivo sia stato di mantenerci attaccati alle nostre radici in linea di massima ed aggiungere qualche piccola influenza nel corso del tempo. C’è stata sicuramente una sorta di sviluppo, ma sempre e comunque all’interno del nostro stile. 
 
Dawn Of The Nine è il vostro terzo album sotto Nuclear Blast. Come stanno andando le cose con l’etichetta? La “Nuke” è famosa per essere una label molto orientata alle vendite, avete mai ricevuto qualche tipo di pressione in questo senso? 
 
No, si sono comportati in modo sempre molto professionale e abbiamo avuto sempre completa libertà nelle nostre creazioni, sia a livello musicale che lirico. 

 


 

La vostra line-up è davvero stabile. L’ultimo entrato è il chitarrista Fredrik Folkare e si è unito alla band ben vent’anni fa!! Questo è decisamente raro. Qual è il segreto dietro a questa unità? 

 
Credo che sia così perché fin dal primo giorno siamo stati d’accordo su cosa erano davvero gli Unleashed. E anche per il fatto che ognuno contribuisce in modo diverso a tutto quello che è necessario fare per mantenere la band in vita, oggi come ieri. Abbiamo una visione unitaria della band. Ci piace andar fuori a suonare quando ci va, non per far soldi come un lavoro. E ce la spassiamo sempre in quei momenti. 
 
Oltre al primo demo dei Nihilist, tutta la tua carriera è focalizzata attorno agli Unleashed, senza significative collaborazioni esterne o side-projects. E’ solo un problema di tempo o davvero vuoi concentrarti unicamente sulla tua band principale? 
 
Sì, in effetti gli Unleashed sono più che sufficienti per me e mi danno tutto quello di cui ho bisogno, sia come musica che come testi.  
 

Mia curiosità: segui la serie TV Vikings? Tra i nostri lettori ci sono molti appassionati della serie di History Channel. Molte scene, specialmente le più animate, potrebbero essere ancora più impressionanti con la vostra musica come colonna sonora, non ti sembra? 
 
(Risate) Beh, perché diavolo non prendono in mano il telefono e non ci fanno una proposta?? Ok, alla fine è solo entertainment televisivo…e poi ci sono molte trovate davvero hollywoodiane! Ma come dicevo, alla fine è solo entertainment, non c’è nulla di male! 
 
Nella prima parte della vostra carriera avete pubblicato due live album nel corso di breve tempo, il grande Live In Vienna ’93 e poi Eastern Blood (Hail To Poland) nel 1996. Non pensate sia giunto il momento di mostrare al mondo la vostra energia live nuovamente? 
 
Diciamo semplicemente che la nostra precedente etichetta li ha pubblicati. Ma hai ragione, dovremmo tirar fuori finalmente un live come si deve. E’ nei piani, ma per il momento non si è ancora visto un budget decente per realizzarlo. 
 
Siete famosi per essere una band anticristiana: ultimamente sembra che i vostri testi abbiano un approccio più storico/pagano di prima (canzoni come White Christ, The Great Battle Of Odalheim…). Per caso è in qualche modo cambiato il vostro punto di vista sulla religione nel corso degli anni? 
 
No, assolutamente no. E se fai attenzione, abbiamo introdotto le tradizioni e i valori vichinghi nel Death Metal già dal 1989. Direi che va bene qualsiasi tipo di testo anticristiano. Abbiamo comunque avuto la stessa posizione sulle tradizioni nordiche e sulle altre religioni fin dai tempi della nostra formazione. 
 
A te la chiusura… 
 
Grazie per l’intervista! Hail Odin!!