Heavy

Live Report: Apocalyptica + Tracer @ Alcatraz, Milano 29/10/2015

Di Paolo Redaelli - 4 Novembre 2015 - 10:00
Live Report: Apocalyptica + Tracer @ Alcatraz, Milano 29/10/2015

APOCALYPTICA + TRACER
29/10/2015 @ Alcatraz, Milano

 

apocalyptica tour 2015

 

Qualche giorno fa un’amica si è raccomandata di scrivere bene degli Apocalyptica perché “ti assicuro che non è facile girovagare per il palco con un violoncello in mano… E contemporaneamente suonarlo da dio!”.
Partendo quindi con questa premessa, mi dirigo verso l’Alcatraz di Milano fiducioso di poter assistere a qualcosa di memorabile.
La serata non inizia con le migliori premesse, soprattutto per le band che si esibiranno nelle prossime ore; a metà locale è stato tirato un tendone (lo stesso che viene montato nel caso venga utilizzato il palco secondario). Il colpo d’occhio è abbastanza desolante. Superato il muro di tessuto nero vedo che al momento della salita sul palco del gruppo spalla i presenti sono veramente pochi. 
Negli ultimi anni, visto il successo ottenuto da musicisti come David Garrett e 2 Cellos, mi sarei aspettato una maggiore affluenza di pubblico per il concerto di uno dei gruppi che è stato l’apripista per tutti quei musicisti che hanno voluto rivisitare il rock con strumenti legati soprattutto al mondo della musica classica.
Spiace vedere situazioni del genere, soprattutto per gruppi che ormai sono giro da anni e che qualche anno fa avrebbero riempito un locale come l’Alcatraz, soprattutto quando non passano spesso dall’Italia. 
Nonostante questa sgradita sopresa, gli Apocalyptica e i Tracer hanno dato il meglio di sé  e non hanno deluso le aspettative di chi è accorso da tutto lo Stivale e non per vederli. 

 

Poco dopo le 20:00 iniziano a suonare gli australiani Tracer, gruppo fuori contesto rispetto al genere proposto dal gruppo principale, ma assolutamente godibili. La loro proposta si avvicina molto al post grunge dei Seether e Theory of a Deadman. Il trio infiamma il pubblico con una potenza devastante facendo scatenare e urlare tutti i presenti.
I Tracer si guadagnano l’approvazione del pubblico italiano suonando pezzi adrenalinici come “Devil Side”, “Too much” e “Astronaut Jungernaut”. L’atmosfera si scalda sin dalle prime note, soprattutto quando il frontman toglie la maglietta, per la gioia del folto pubblico femminile presente. 
Promossi a pieni voti!

Photo report
 

Avremmo dovuto (e voluto) assistere a questo spettacolo mesi fa, in aprile, ma i Nostri avevano rimandato il Tour. L’attesa ormai è finita. 
Il pubblico purtroppo arriva a fatica all’altezza del mixer, ma, come dimostrerà durante la serata, è tutt’altro che freddo e poco partecipe.
Alle 21:00 le luci si spengono e i finlandesi appaiono sul palco accolti dalle urla dei fan in delirio. Solo ora mi è comprensibile la scelta dell’allestire il palco principale; i Nostri verranno accompagnati durante tutto lo show da giochi di luce e da animazioni proiettate alle loro spalle su un enorme schermo. Uno spettacolo per le orecchie, ma anche per gli occhi!!! Il palco secondario non avrebbe consentito l’esecuzione di un tale show.
Gli Apolcalyptica decidono di esordire con “Reign of Fear”, seguita dalla bellissima “Grace”. Come se ce ne fosse ancora bisogno, Eikka e soci ci deliziano con parecchie di quelle cover che li hanno resi famosi, come “Master Of Puppets” dei Metallica e “Inquisition Symphony” dei Sepultura.
Gli Apocalyptica sono in tour per promuovere il loro nuovo album “Shadowmaker”, lavoro da cui propongono la bellezza di ben sei canzoni. 
Molti brani in scaletta vengono cantati dall’abile Franky Perez, singer dalla voce versatile, perfetta per interpretare sia i brani più aggressivi che parti vocali che necessitano un cantato più pulito. Mikko Sirén (batteria) fa parte ormai della famiglia e non potremmo più immaginarci la formazione senza di lui, diventato ormai indispensabile per il sound degli Apocalyptica
Ognuno dei tre violoncellisti fa la sua parte e i suoni che escono dai loro strumenti si incontrano creando un solido muro sonoro che avvolge tutti i presenti.
I ruolo di “solista” viene lasciato a Perttu che si approccia al suo violoncello come un qualsiasi chitarrista suonerebbe la sua sei corde durante un assolo. Come anticipatomi dalla mia amica, i tre non stanno fermi un secondo e come le più affermate rockstar saltano da un lato all’altro del palco incitando il pubblico e trasportando i loro ingombranti strumenti come se fossero piume.
Quando Franky non è sul palco, il pubblico accompagna i Nostri durante i brani che il gruppo decide di proporre in versione strumentale, come la famosa “Bittersweet”.
Nelle due ore proposte dai finlandesi c’è spazio anche per ricordare il Maestro Wagner, la cui immagine viene proiettata durante l’esecuzione di “Ludwig – Wonderland”.
Dopo un una dedica al pubblico italiano, i Nostri decidono di salutarci con la massiccia “In the Hall of the Mountain King”. 
Come prevedibile, gli Apocalyptica tornano sul palco per regalarci ancora altre emozioni, ma solo dopo una intro che i fan dei Metallica conoscono bene. Esplosioni, eliche di elicotteri, e sullo sfondo uno scenario di guerra: è il momento di “One”. Il pubblico (a parte qualche caso isolato) non osa neanche disturbare con il proprio canto i tre violoncellisti, preferendo ascoltare in silenzio un’esecuzione terminata con l’entrata in scena di Mikko per accompagnare i Nostri nella parte finale della canzone.
Dopo l’esecuzione di una “I Don’t Care” particolarmente attesa dai presenti, gli Apocalyptica ci salutano con un altro brano tratto da “Shadowmaker”, “Dead Man’s Eyes” promettendo di tornare presto dalle nostre parti.
Dagli esordi gli Apocalyptica sono cambiati, maturati artisticamente e ci hanno dimostrato di non essere più dei semplici musicisti che “interpretano i Metallica con tre (non più quattro) violoncelli”, ma artisti capaci di osare e sperimentare (basti pensare alla nuova “Riot Lights”, brano più vicino all’elettronica più che al metal) rimanendo fedeli sempre a tutto ciò che li ha resi quello che sono oggi.

Photo Report

Setlist
01. Reign of Fear
02. Grace
03. I’m Not Jesus
04. House of Chains
05. Not Strong Enough
06. Master Of Puppets (Metallica cover)
07. Inquisition Symphony (Sepultura cover)
08. Bittersweet
09. Harmageddon
10. Hope, Vol. 2
11. Riot Lights
12. Shadowmaker (+ assolo di batteria)
13. Hole in My Soul
14. Ludwig – Wonderland
15. Refuse/Resist (Sepultura cover)
16. Seek & Destroy (Metallica cover)
17. In the Hall of the Mountain King (Edvard Grieg cover)

Encore

18. One (Metallica cover)
19. I Don’t Care
20. Dead Man’s Eyes
 

Live Report a cura di Paolo Redaelli
Photo Report a cura di Filippo Peruz