Live report: Children Of Bodom + Decapitated + Medeia @ Live Club

Di Giacomo Cerutti - 21 Dicembre 2013 - 14:14
Live report: Children Of Bodom + Decapitated + Medeia @ Live Club

Stasera, fuori dal Live di Trezzo, una moltitudine di fan aspetta impaziente di vedere i grandiosi Children Of Bodom che, capitanati da Mr. Alexi Laiho, calcano il suolo italico per l’Halo Of Blood Over Europe Tour, promuovendo la loro ottava fatica che sta riscuotendo un grande successo. All’apertura dei cancelli scatta lo sprint per aggiudicarsi la prima fila, pienamente meritata da chi è arrivato al mattino presto.

 

Ad aprire la serata spetta ai Medeia, band finlandese nata nel 2002 con all’attivo quattro album fra cui “Iconoclast” è quello uscito quest’anno. Accolti calorosamente, partono con “We All Fail”. I riff di chitarra e le linee di basso sono tipicamente metalcore, la batteria è abbastanza pestata e il vocalist tiene un corposo growl, tanto da farli avvicinare al death metal. Ma in mezzo a questo sound spunta fuori una tastiera, che da un tocco ‘alternative’; scelta coraggiosa visto il genere e in questo caso anche penalizzata dall’audio in quanto sovrastata dagli altri strumenti. Purtroppo dopo pochi brani il sound diventa monotono e il pubblico non si scompone. In compenso la band ha una forte interazione e senza darsi per vinta, lo incita copiosamente raccogliendo discreti applausi; in particolare la tastierista che fa più scena per la sua prosperosità. Infine con “Misery Prevails”, cantante e chitarrista chiudono in bellezza scendendo dallo stage e stando a contatto diretto con la prima fila. Musicalmente non hanno avuto un forte impatto, ma sicuramente hanno vinto come grinta e simpatia.

01. We All Fail
02. Abandon All
03.The Unseen
04. Cold Embrace
05. Devouring
06. Descension
07. Iconoclastic
08. Misery Prevails
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La serata procede con i Decapitated, band technical death metal polacca nata nel 1996. Il locale si è riempito e durante il check sound e il chitarrista Waclaw Vogg Kieltyca inizia subito a scaldarlo sulle note di “Walk” e “Angel Of Death”. Nel 2011 hanno partorito il loro quinto album “Carnival Is Forever”, da cui traggono la maggior parte dei pezzi. Partendo con la melodica intro “Silence”, irrompono con “Pest” investendo la platea con muro di suono devastante: Waclaw a suon di furiosi riff consuma le sei corde, Pavel Paesek tortura il basso creando un sottofondo granitico, mentre il turnista Kevin Foley distrugge piatti e pelli a ritmi frenetici. Il frontman Rafal Rasta Piotrowsky, tiene in pugno i presenti grazie al potente growl. A egli, grazie alla sua forte interazione, basta un cenno per sollevare numerosi «Hey, Hey, Hey, …». Il pubblico risponde con entusiasmo generando nuclei di pogo, ma non mancano degli intermezzi melodici e sonorità ambient che la band sa abilmente fondere in mezzo a cotanta pesantezza. La loro prestazione per quanto breve è stata di alto livello e ha conquistato l’audience nonostante il loro sia un genere di nicchia. Concludendo con “Spheres Of Madness”, salutano raccogliendo sonori applausi.

01. Silence
02. Pest
03. 404
04. Lying And Weak
05. A View From A Hole
06. Flash-B(l)ack
07. Homo Sum
08. Spheres Of Madness
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La serata prosegue in crescendo e siamo giunti al piatto forte. Durante il cambio palco la folla incita più volte il coro «Bodom!, Bodom!, Bodom!,…» in febbricitante attesa. Le luci si spengono e lo stage s’illumina di rosso, e quando la band entra in scena i cori si trasformano in urla, che diventano un boato alla vista del frontman Alexi. Senza indugi la band attacca con “Sixpounder” generando il delirio, le densità umana aumenta e si scatena il pogo. Ho avuto più occasioni di vederli live, hanno sempre una grande energia ed essendo in circolazione dal 1997, sanno come tenere degnamente il palco. Dal nuovo album, “Halo Of Blood”, eseguono solo tre pezzi che dal vivo hanno un’ottima resa, per poi spaziare con cavalli di battaglia tipo “Bodom After Midnight” e “Lake Bodom”, oltre a vere e proprie cannonate come “Silent Night, Bodom Night”, e “Hate Crew Deathroll” che mandano i fan in visibilio. I cinque finlandesi sono in gran forma, Alexi e Roope Latvala spremono le chitarre mitragliando la folla con riff e assoli micidiali, solidificati dalle dure vibrazioni di Henkka Blacksmith al basso. Le mani di Janne Warman viaggiano sulla tastiera accompagnando e arricchendo le chitarre con melodie a tratti più veloci e altri più cadenzati, mentre Jaska Raatikainen alla batteria non perde un colpo, martellando piatti e pelli senza pietà. Ovviamente chi domina lo stage è Alexi, il suo profondo growl perfora l’aria, saltella per il palco salendo pure sulla pedana di Janne e gira la chitarra attorno al collo. I fan pendono letteralmente dalle sue corde mentre si staglia fronte palco, rigorosamente con la chitarra verticale appoggiata alla gamba. Tra essi c’è una forte sinergia e Janne è particolarmente interattivo con i fan, indicandoli in segno di approvazione per il supporto, scattandogli delle foto, e indossando ironicamente una parrucca settecentesca. Notevole anche la scenografia composta da pannelli per video proiezioni con faretti incorporati. Pezzo dopo pezzo la pressione alle transenne cresce, le spintonate non accennano a diminuire e ogni tanto saltano fuori gli amanti del crowd-surfing. L’unico brano tranquillo è stato “Dead Man’s Hand On You” dove le luci forti lasciano spazio ai luccichii creati da tre sfere a specchi. Verso la fine arriva una chicca inaspettata, la poderosa “Towards Dead End” che non suonavano da molti anni, infiamma la platea tanto che i cori dei fan sembrano sovrastare il suono. A seguire l’intramontabile “Hate Me” e l’immancabile “Downfall”, dopodiché si ritirano nel backstage concedendo anche ai presenti di riprendere fiato. Infine, per l’encore, riservano l’ultimo pugno in faccia. Si tratta appunto di “In Your Face”, dove Alexi è affiancato dal cantante dei Medeia. Dopo prolungati saluti i ragazzi di Bodom si ritirano portandosi appresso infiniti cori e applausi, assolutamente meritati per la distruttiva performance che ha fatto tremare il Live Club, lasciando impresso un alone di sangue.

01. Sixpounder
02. Living Dead Beat
03. Silent Night, Bodom Night
04. Halo Of Blood
05. Scream For Silence
06. Bodom After Midnight
07. Lake Bodom
08. Hate Crew Deathroll
09. Dead Man’s Hand On You
10. Are You Dead Yet?
11. Blooddrunk
12. Everytime I Die
13. Towards Dead End
14. Hate Me!
15. Downfall
Encore:
16. In Your Face (con Keijo Niinimaa cantante dei Medeia)
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Live report a cura di Giacomo Cerutti