Live Report: Cradle of Filth, Candlemass, Coroner + more @ Luppolo In Rock – 20/07/2025

Live Report: Cradle of Filth, Candlemass, Coroner + more @ Luppolo In Rock – 20/07/2025
a cura di Paolo Manzi
La giornata di chiusura, dedicata al metal più oscuro ed estremo, vede, com’era da aspettarsi, l’arrivo di numerosi volti nuovi tra il pubblico. Questo non cambia comunque il clima festoso e goliardico che ha caratterizzato l’intera settima edizione. Il pomeriggio meteorologico è stato inoltre a tratti benevolo regalando il passaggio di nuvole e qualche, praticamente inutile, goccia d’acqua.
La kermesse si è aperta con i lombardi Embryo, che hanno portato sul palco un mix ben bilanciato di death melodico e venature atmosferiche. Sonorità curate che hanno fatto si che la loro esibizione fosse un buon antipasto per il running order in arrivo.
Dalla Toscana gli In Autumn hanno portato un set compatto e molto moderno, con influenze melodic-death e qualche passaggio elettronico. Voce alternata tra pulito e growl, ritmo serrato e coinvolgente. Hanno mostrato personalità e uno stile che potrebbe portare buone cose nel futuro.
Più leggeri nei suoni, ma accattivanti per presenza scenica, gli Sexperience hanno proposto un hard rock venato di stoner e glam, forse un po’ fuori posto rispetto al mood della giornata. Si scontrano con un pubblico ostile, avvezzo ad altre sonorità. Ciononostante la formazione riesco comunque a portare a casa una buon risultato.
Si cambia registro tornando a sonorità più aggressive con i bolognesi The Burning Dogma, proponendo un death-thrash compatto caratterizzato da riff taglienti. Un’esibizione senza fronzoli, che ha guadagnato attenzione tra i fan di chi sarebbe salito sul palco dopo di loro.
Uno dei momenti più attesi della giornata è stata sicuramente l’esibizione dei genovesi Necrodeath, questi non hanno certo bisogno di presentazioni. Si sono esibiti in uno dei loro ultimi concerti in assoluto, dato che questo sarà il loro tour d’addio che chiude 40 onorevoli anni di carriera.
Flegias, voce storica, ha guidato una mezz’ora compatta e devastante, con brani come la potente che ha aperto l’esibizione “Hate and Scorn”, “Forever Slaves”, “FThe Creature”, “Mater Tenebrarum”, fino al gran finale con “Storytellers of Lies”.
I primi bodysurf della giornata sono partiti con questa band che ha offerto un commiato breve ma potentissimo, che pochi potranno dimenticare.
Dalla Moldavia, Infected Rain sono stati tra i più convincenti del bill. A dominare il palco la frontwoman Lena Scissorhands, carismatica e travolgente tra growl, clean vocals e crowd control da veterana.
Brani come “Vivarium”, “Pandemonium” e “Sweet Sweet Lies” hanno alternato groove massiccio e melodie incalzanti. Ottima anche la performance di Vidick alla chitarra e della nostrana bassista Alice, a confermare che la band è in una splendida forma.
Quando è il momento degli svizzeri Coroner, si torna al thrash tecnico old-school. Un’ora precisa come un orologio, con Ron Royce al basso e voce a dirigere una scaletta chirurgica e glaciale.
Il trio ha colpito con brani storici come “Serpent Moves”, “Die by My Hand”, “Semtex Revolution”.
Nessuna concessione alla spettacolarità: solo classe, potenza e ritmica da metronomo. Nonostante la band non sia nuova ad esibizioni nel nostro paese, soprattutto durante i festival estivi, il pubblico si è assiepato davanti al palco per godere della proposta dell’act elvetico.
Il momento doom della serata è affidato a un’altra leggenda: Candlemass, dalla Svezia. Atmosfere solenni e lente, un’interpretazione epica di un genere che ancora oggi riesce ad ammaliare.
Johan Längqvist alla voce ha dato vita a brani immortali come “Mirror Mirror”, “Crystal ball” e “Dark Are the Veils of Death”.
Le chitarre di Lars Johansson e l’impianto scenico minimale ma evocativo hanno costruito un mondo sospeso tra lutto e grandezza. Concerto solenne, profondo, ipnotico.
Anche le cose belle devono avere una conclusione, così almeno si dice, ma resta ancora il gran finale con i maestri indiscussi del symphonic extreme metal, i Cradle of Filth.
Dani Filth, in abito nero e mantello gotico, probabilmente nelle migliori condizioni di forma degli ultimi dieci anni , ha dominato la scena con la sua inconfondibile voce al vetriolo.
La band ha presentato brani dal nuovo album The Screaming of the Valkyries, come “To Live Deliciously”, “She Is a Fire”, “Malignant Perfection”, affiancandoli ad alcuni immancabili classici: “Nymphetamine”, “Cruelty Brought Thee Orchids”, “Her Ghost in the Fog”.
Degna di nota la presenza di Zoe Marie Federoff (voce/tastiere), che ha arricchito i passaggi melodici e dato profondità ai duetti vocali.
Un show completo sotto ogni aspetto, coinvolgente e professionale che ha regalato emozioni ai fans e portato la parola fine alla terza ed ultima giornata di questo piccolo ma grandioso festival.
Il passaggio da Necrodeath a Cradle of Filth ha raccontato, in musica, quasi quattro decenni di metal europeo.
Che ci si trovi davanti ad n festival fatto “da fan per fan” è oramai un dato di fatto, con un pubblico consolidato, partecipe e una scena viva. Luppolo in Rock ha trasformato Cremona in una delle capitali estive dell’Heavy Metal.