Vario

Live Report: Gov’t Mule@Alcatraz(MI) 20/05/2015

Di Paolo Redaelli - 8 Luglio 2015 - 1:00
Live Report: Gov’t Mule@Alcatraz(MI) 20/05/2015

 

GOV’T MULE

20/05/2015 @ALCATRAZ(MI)

 

govtmuleLive

 

 

Fuori dalle mura dell’Alcatraz possiamo notare principalmente gente sulla cinquantina che fuma una sigaretta o sorseggia birra in attesa di entrare nel locale per assistere al ritorno dei Gov’t Mule a Milano. Pochi giovani ad assistere al concerto di uno dei punti di riferimento del southern rock mondiale.

Formatasi nel 1994 da un’idea di Warren Haynes come progetto parallelo agli The Allman Brothers Band, il gruppo statunitense taglia il traguardo ambito di 20 anni di onorata carriera, celebrando l’anniversario con un Tour che tocca l’Italia per ben due date, rispettivamente Milano e Roma.
Dopo un panino veloce, entro nel locale; la balconata e il parterre di fronte al palco B sono pieni di gente e con il mio metro e settanta scarso di altezza faccio fatica a trovare un punto da cui avere una visuale ottimale del palco. Dopo una lunga ricerca, mi posiziono sul lato destro del palco, di fianco al banco del merchandise e rimango in attesa di Warren Haynes e soci.

Sono trascorse da poco le 21:00 e i Nostri salgono sul palco avvicinandosi in tutta tranquillità ai propri strumenti. Nessuna entrata ad effetto, nessuna scenografia, solo voglia di fare suonare grande musica.
Chi conosce bene il gruppo sa che i Gov’t Mule sanno regalare show memorabili sia per durata che per coinvolgimento del pubblico.
Il segreto dei Gov’t Mule è semplice e si può riassumere in una parola: improvvisazione. I Nostri non perdono occasione per dedicarsi ad assoli e riarrangiamenti tanto da proseguire anche per dieci minuti nell’esecuzione di ciascun pezzo.
La scaletta è satura di cover di artisti tra i più dispararti: i Nostri passano con gran disinvoltura dal reggae degli Wailers al funky dei Tower of Power, senza dimenticare le proprie radici blues con pezzi tratti dalla loro discografia come “Endless Parade” e “Forsaken Savior”. Ovviamente in scaletta non può mancare la celeberrima “Soulshine” degli The Allman Brothers.

Il pubblico venera estasiato i quattro musicisti; Warren strega tutti con la sua sei corde, Jorgen Carlsson sembra ipnotizzare il pubblico col suo basso, mentre Danny Louis completa il suono dei Gov’t Mule con le sue tastiere, lanciandosi anche in qualche episodico virtuosismo.
Warren, verso la fine dello show si scusa perché per motivi di tempo il gruppo dovrà accorciare la scaletta, ma dopo due ore e mezza di show culminate con la cover di “Look on Yonder Wall”  di James Clark eseguita con la partecipazione di  Fabio Drusin e Fabio Treves alle armoniche, il pubblico se ne può tornare a casa certamente soddisfatto e felice per la bellissima serata.
Sicuramente non un concerto per tutti, ma imperdibile per gli amanti del rock americano e del southern rock.

 

Setlist:

1.    World Boss
2.    Left Coast Groovies
3.    Unring the Bell
4.    Endless Parade
5.    Rocking Horse
6.    Sco-Mule
7.    Forsaken Savior
8.    The Thrill Is Gone (cover di Roy Hawkins)
9.    Lively Up Yourself (cover de The Wailers)
10.    Frozen Fear
11.    Dangerbird (cover di Neil Young & Crazy Horse)
12.    Mule
13.    What Is Hip? (cover dei Tower of Power)
14.    Soulshine (cover de The Allman Brothers Band)
15.    Tupelo Honey (cover di Van Morrison)

Encore:
16.    30 Days in the Hole (Humble Pie cover)
Encore 2:
17.    Look on Yonder Wall ( cover di James Clark ) (con la partecipazione di Fabio Drusin e Fabio Treves)

 

 

GovTmule 2

live report a cura di PAOLO RADAELLI

http://mule.net/