Live Report: Joe Satriani@Roma, Sala Santa Cecilia-Auditorium Parco Della Musica
JOE SATRIANI
Mercoledì 7 ottobre 2015
Sala Santa Cecilia – Auditorium Parco Della Musica, Roma
Live Report di Francesco Maraglino
Il tour con cui Joe Satriani – il celeberrimo axeman statunitense, maestro di altrettanto famosi chitarristi come Steve Vai e Kirk Hammett, nonché protagonista di una ormai sterminata discografia solista e di tanti progetti di gruppo (come G3 e Chickenfoot) – sta attraversando il mondo, ha toccato mercoledì 7 ottobre la Capitale d’Italia.
L’obiettivo era quello di far ascoltare dal vivo i brani dell’ultimo, acclamato platter, Shockwave Supernova, ma Joe non ha lesinato abbondanti ripescaggi di pezzi del passato, ivi compreso quel Surfing With The Alien che nel 1987 gli valse il disco di platino.
La location è quella, meravigliosa, dell’Auditorium Parco della Musica, sul cui palco della Sala Santa Cecilia, il nostro sale dopo la performance del supporter Markus James, che ha, intanto, intrattenuto gradevolmente il pubblico con le sue canzoni pregnanti di riferimenti blues e roots.
Satriani apre le danze proprio con la title-track del suo ultimo lavoro discografico, Shockwave Supernova, per poi rituffarsi subito nel passato di Flying in a Blue Dream e della notissima Ice 9.
E’ un inizio col botto, che mette subito in luce un four piece non solo tecnicamente dotato, ma anche capace di trasferite sul pubblico feeling, energia e divertimento.
Qualcosa all’inizio è ancora da calibrare nei suoni, ma dalla fluida e suggestiva Crystal Planet in poi tutto funziona a perfezione, e Satriani e compagni ci portano con disinvoltura nelle atmosfere arcane dell’antica Not of This Earth come nell’entusiasmante parata di riff ed assoli prog-fusion della nuova On Peregrine Wings, ma anche nella gioiosa solarità di Friends.
La band, si diceva: Mike Keneally si barcamena con invidiabile disinvoltura tra chitarra e tastiere, mentre Bryan Beller innerva tutte le composizioni con un basso pulsante e dirompente non privo d’impennate melodiche, facendo a volte vibrare la sala, come avviene in Luminous Flesh Giants.
Marco Minnemann pesta i suoi tamburi come un dannato, e non manca, verso la fine, di entusiasmare con un inevitabile, potente eppure raffinato drum solo.
Ma al centro di tutto c’è lui, Joe Satriani, che dona al pubblico un profluvio di riff ed assoli, in cui tecnica strumentale e fantasia si fondono in un mix che non perde mai di vista la voglia di avvolgere gli ascoltatori in composizioni emozionanti, ora evocative ora adrenaliniche, al dì là di qualsiasi esibizione di virtuosismo fine a sé stesso.
Tanti i brani proposti, tra i quali ci piace citare la liquida If I Could Fly, la favolistica Butterfly and Zebra, la drammatica Cataclysmic e le melodiche All of My Life (dall’ultimo album) e Always With Me, Always With You (celeberrima ballad strumentale ottantiana).
Il concerto si chiude tra gli applausi con l’uno-due finale formato dalla magica Goodbye Supernova e dalla trascinante Satch Boogie.
Ma acclamati a gran voce, Joe Satriani ed i suoi pards tornano sul palco e congedano definitivamente il pubblico romano solo dopo il bis di Big Bad Moon (unico brano cantato, dai sapori hard blues) e, naturalmente, di Surfing With The Alien, dopo aver evocato per un paio d’ore, con i propri suoni, distese terracquee sterminate e cieli immensi.
Magari percorsi, questi ultimi, da un certo alieno a bordo di un surf volante.
Line Up:
Joe Satriani – chitarre
Mike Keneally – tastiere, chitarra
Marco Minnemann – batteria
Bryan Beller – basso
Tracklist:
- Shockwave Supernova
- Flying in a Blue Dream
- Ice 9
- Crystal Planet
- Not of This Earth
- On Peregrine Wings
- Friends
- Time
- If I Could Fly
- Butterfly and Zebra
- If There Is No Heaven
- Cataclysmic
- Crazy Joey
- All of My Life
- Assolo di batteria
- Luminous Flesh Giants
- Always With Me, Always With You
- God Is Crying
- Goodbye Supernova
- Satch Boogie
Bis:
- Big Bad Moon
- Surfing With the Alien