Live Report: Martiria a Roma

Di Damiano Fiamin - 5 Novembre 2012 - 11:20
Live Report: Martiria a Roma

Report Martiria + Fatal Cliché
28/10/12 @ Stazione Birra, Roma

Report a cura di Damiano Fiamin
Foto a cura di Damiano Fiamin e Luca Tulli

Festa grande per gli appassionati dei Martiria: la band ha appena dato alla luce un nuovo album, “Roma S.P.Q.R”, e ha deciso di celebrare l’evento con un concerto.
Viste le te tematiche affrontate nel CD, questo release party non poteva trovare collocazione migliore della Capitale. Per essere precisi, uno dei locali migliori di Roma, almeno per quanto riguarda l’acustica: Stazione Birra. Peccato che la serata prescelta si sia rivelata una delle più piovose e fredde dell’autunno, con pioggia e grandine a secchiate; un impedimento trascurabile per alcuni, ma di certo una sgradevole coincidenza per chi si è trovato a dover guidare per lunghi tratti allagati.
Noi di Truemetal, comunque, eravamo presenti e abbiamo approfittato dell’evento per fare qualche domanda alla band.

Fatal Cliché
Ad aprire la serata, i giovani Fatal Cliché. La proposta musicale che il sestetto offre agli ascoltatori che cominciano a occupare i tavoli del locale attinge a piene mani da gruppi come Nightwish e Within Temptation. Stazione Birra si riempie dunque di riff veloci e puliti, armonie di tastiera e una voce femminile potente e ben impostata. I numi tutelari a cui questi ragazzi si ispirano sono fin troppo riconoscibili all’interno delle melodie che vengono suonate ma, sebbene quanto sentito non brilli certo per originalità, il gruppo riesce a realizzare un’introduzione piacevole e divertente, soprattutto dopo aver vinto l’imbarazzo iniziale ed essere riusciti a carburare e prendere possesso di un palco che, bisogna ammettere, può scoraggiare i meno avvezzi a causa delle sue dimensioni.
Nota di merito per il fantastico medley di metà concerto in cui, in un cocktail esplosivo, sono stati mischiati successi italiani (gli 883!) e stranieri, rivisitandoli per adattarli al genere proposto dalla band.  
A conti fatti, un buono show di apertura, fatto da ragazzi che hanno voglia di divertirsi e che, se ne avranno desiderio, hanno sicuramente la potenzialità di crescere in termini musicali.

Martiria
In perfetto orario, arriva il piatto forte della serata: lo show dei Martiria. A far da sfondo ai quattro membri della band, uno schermo gigante su cui scorrono spezzoni di film e serie televisive le cui tematiche si adattano al pezzo suonato in quel momento dal quartetto. Di sicuro, un artificio interessante, anche se crea un po’ di confusione nei momenti più concitati, con l’occhio che viene attirato qua e la, saltellando incessantemente tra il gruppo e le immagini in movimento.
Non appena i nostri salgono sul palco, danno immediatamente il via a un fiume di note che straripa sul pubblico seduto in sala, alternando brani tratti dall’ultima fatica discografica ad altri provenienti dai loro vecchi album. A tal proposito, è interessante notare come questi ultimi vengono interpretati dal nuovo cantante: senza alcun timore, Freddy si accosta ai pezzi che portano alla memoria la voce di Rick Anderson e li riadatta al proprio stile. Nel processo, il vocalist non si limita a una semplice imitazione, che avrebbe scontentato di certo i fan, ma si espone personalmente, mettendoci del suo e realizzando qualcosa che, di certo, è un prodotto finito e completo. Sta poi ai gusti di ognuno decidere se la nuova soluzione sia più o meno apprezzabile della precedente. A mio avviso, il timbro vocale di Freddy, molto più prossimo alle sonorità heavy metal vecchia scuola, riesce a tenere il confronto senza sfigurare, creando una suggestione di sicuro differente da quella del passato, ma non per questo meno apprezzabile.
Il concerto è caratterizzato da una notevole energia sul palco, con i quattro che, di certo, non conservano le energie e interagiscono con il pubblico come  artisti consumati, scaldando gli animi non solo con la musica, ma anche con chiacchiere e scherzi. Un peccato che molti dei presenti si siano fatti “irretire” dalle comodità offerte da tavolini e sedie posizionati poco davanti alla band e siano rimasti stravaccati a guardare lo spettacolo invece di lasciarsi andare sotto palco.

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Come già accennato, nessuno si è risparmiato e i quattro hanno spinto sull’acceleratore per tutta la durata dell’esibizione. Dalla sezione ritmica, che ha spremuto ogni stilla di vigore residuo fino all’ultimo, passando per la voce del già citato Freddy e alla chitarra del fondatore Andy Menario, non ci sono stati quasi difetti di rilievo durante tutto lo spettacolo. Volendo proprio cercare il pelo nell’uovo, durante i primi minuti, le sonorità basse tendevano a prevaricare quelle alte, ma è un problema che è stato rapidamente risolto.
L’unico appunto che mi sento di sollevare è che, pur essendo un release party, la band è stata alquanto parca di informazioni sul nuovo album, limitandosi piuttosto ad eseguire alcuni pezzi provenienti dallo stesso. Una scelta cosciente, ma che non ho particolarmente condiviso.
In ogni caso, grande serata. I Martiria sono tornati sulle scene e hanno decisamente ancora qualcosa da dire. Se vi piace il genere e avete modo di andarli ad ascoltare, lo spettacolo è garantito.


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Scaletta:

  • Intro
  • Spartacus!
  • Most part of the men
  • Gilgamesh
  • The Northern edge
  • Cry in the desert
  • Bizantium
  • 13 October
  • Callistus Wake
  • Misunderstanding
  • You brought me sorrow
  • The scourge of God
  • Morgana
  • Don’t fear the night
  • Give me a hero