Progressive

Live Report: Porcupine Tree @Mediolanum Forum, Milano – 24/10/2022

Di Davide Sciaky - 25 Ottobre 2022 - 15:12
Live Report: Porcupine Tree @Mediolanum Forum, Milano – 24/10/2022

Porcupine Tree
@Mediolanum Forum, Milano – 24/10/2022

Sembra ieri che i Porcupine Tree annunciavano la tanto attesa reunion, eppure è passato quasi esattamente un anno da quel giorno. Un anno di febbrile attesa, anticipata però dall’ottimo nuovo disco, “Closure/Continuation”, qualche mese fa (qui la nostra recensione).
Così, dopo aver aspettato a lungo, finalmente è arrivato il momento di mettersi in coda fuori dal Forum insieme a migliaia di altri fan entusiasti per questo grande ritorno.
Tra le persone in coda troviamo un pubblico variegato, tanti con magliette di tour passati della band, ma anche tanti giovani, probabilmente troppo giovani per averli mai visti dal vivo. La serata quindi si configura come un ritrovare una vecchia conoscenza per alcuni, e per altri come la possibilità di finalmente assaporare dal vivo canzoni imparate a memoria dai dischi.
Gli anni lontani dai palchi non hanno intaccato il successo della band, anzi, per assurdo il tempo lo ha decisamente amplificato, in parte per la nostalgia dei vecchi fan, in parte per i nuovi fan che l’hanno conosciuta come “band classica del passato” ormai sciolta e apparentemente irraggiungibile. Il risultato è che se l’ultima volta a Milano (nel 2009) i nostri avevano suonato all’Alcatraz, oggi sono arrivati a riempire in tranquillità il notevolmente più grande Forum di Assago.

All’ingresso nel palazzetto troviamo un megaschermo sul palco che comunica il desiderio della band che gli spettatori non usino i cellulari per fare foto o filmati. Una richiesta che non si vede spesso e che è stata per lo più rispettata dai fan e, anche se ogni tanto si vede l’occasionale cellulare puntato mezzo di nascosto verso il palco, in generale l’effetto è molto piacevole riuscendo a sciogliere la solita muraglia di cellulari e permettendo a tutti di concentrarsi al meglio sullo spettacolo.
Come era stato annunciato dal promoter, lo show inizia alle 20.30 puntuali per permettere alla band di avere tempo a sufficienza per sviscerare il proprio catalogo.
Quando i musicisti salgono sul palco vengono accolti da un grande entusiasmo a cui i cinque rispondono con la meravigliosa “Blackest Eyes”. Basta qualche secondo per creare la magia, è come se i Porcupine Tree non se ne fossero mai andati.
L’unica nota parzialmente stonata che ci balza all’occhio all’inizio è il parterre con posti a sedere: va bene, non sono gli Slayer, però è un po’ freddo vedere tutti seduti ad un concerto Rock. Steven Wilson sembra essere d’accordo con noi e infatti, una volta terminata la prima canzone, prende il microfono e scherza, “Cos’è questa storia che siete seduti? Vi ha costretti la sicurezza?”. Come rispondendo ad un incantesimo, quasi ogni persona seduta nel parterre si alza e i più si dirigono verso le transenne. Ora si fa sul serio.
Il frontman poi annuncia che la band suonerà per intero il nuovo disco, notando come l’album sia stato un successo nel nostro paese, dove infatti ha debuttato al quarto posto della classifica di vendite per rimanervi alcune settimane. A questo punto la band si lancia in un tris di brani nuovi, i tre che aprono l’ultimo disco, che vengono accolti molto caldamente dai fan che confermano l’apprezzamento per “Closure/Continuation”, ed evidentemente sono felici di poter scoprire com’è dal vivo.
Lo spettacolo continua alternando altri brani, il nuovo disco non viene suonato tutto di seguito, e quindi abbiamo modo di sentire pezzi come “Drown with Me” a “Last Chance to Evacuate Planet Earth Before It Is Recycled” a “Even Less”. Dopo un altro nuovo brano, “Chimera’s Wreck” la band si ritira dietro le quinte dopo che Wilson annuncia un intervallo di venti minuti.
In questo tempo abbiamo modo di cominciare a riflettere sulla prima parte del concerto… cosa sono i Porcupine Tree oggi? Stiamo assistendo ad una semplice operazione commerciale o c’è di più?
Assolutamente no, e la band ce l’ha già ampiamente dimostrato in questa prima metà di show. I cinque sono affiatati, precisi (ma su questo non avevamo alcun dubbio), si vede che si divertono e divertono gli spettatori che sono accorsi al Forum. I nuovi membri live, Randy McStine alla chitarra e Nate Navarro al basso, fanno un ottimo lavoro e persino la mancanza dell’ex bassista storico Colin Edwin non viene accusata troppo. Le nuove canzoni, la cui bontà avevamo già acclarato ascoltando il disco, sono una conferma anche dal vivo.
Insomma, i Porcupine Tree sono tornati alla grande, il tipo di reunion che tanti altri si sognerebbero.

La seconda parte di concerto si apre con “Fear of the Blank Planet”, disco tanto amato e che trova ampio spazio in setlist. I fan saranno sicuramente stati felici di vedere come due dischi apprezzatissimi come quello appena nominato e “In Absentia” siano stati tra i protagonisti della serata.
Lo show procede spedito e le ore volano, anche se non sembra, tra ottima musica e spettacolo di alto livello con luci e animazioni proiettate sugli schermi sul palco che impreziosiscono il tutto.
Uno dei momenti più alti di questa seconda parte dello show arriva quando Steven Wilson chiede al pubblico se è pronto per una canzone lunga, “Nel senso, ne abbiamo già fatte di lunghe, ma questa è DAVVERO lunga”. Ovviamente si tratta di “Anesthetize” e tanti nel pubblico lo capiscono già prima che il cantante la nomini esplicitamente, come si può intuire dalle grida che accompagnano le parole di Steven. Nel quarto d’ora successivo sentiamo qualcosa di musicalmente straordinario che scatena la gioia più incontrollata e, nelle parti più aggressive, anche accenni di pogo nel parterre.
Con “Sleep Together” dallo stesso album si chiude questa seconda parte di concerto ma, niente paura, dopo qualche momento (in cui il pubblico non smette per un istante di rumoreggiare) si ricomincia per l’immancabile encore.
Questa volta vediamo il solo Richard Barbieri salire sul palco dove comincia a tessere suoni eterei con le sue tastiere prima dell’arrivo di Steven Wilson. Gli altri membri rimangono dietro le quinte mentre i due eseguono una commovente “Collapse the Light into Earth” sulla quale tantissimi nel pubblico sollevano accendini e flash di cellulari creando un’atmosfera semplicemente magica.
Il resto della band rientra per eseguire “Halo” e, ormai arrivati alla fine, il frontman si avvicina al microfono per rivolgersi al pubblico un’ultima volta.
Inizialmente scherza dicendo che per concludere il concerto hanno deciso di fare un medley di classici del Rock poi, partendo da questa battura, racconta come la band non abbia mai avuto una vera e propria hit radiofonica. Gli sarebbe piaciuto, dice, ma non è mai successo… “e quindi ora possiamo suonare il cazzo che vogliamo!” aggiunge in mezzo alle acclamazioni del pubblico.
Se c’è una canzone che però si è avvicinata allo status di hit per i Porcupine Tree, dice lui, e siamo d’accordo noi, questa è “Trains” che chiude il concerto in grande stile con tutto il pubblico che la canta, e Wilson stesso che lascia il microfono per alcuni versi lasciando che siano i fan ad occuparsene.

Dopo tre ore di concerto ne siamo assolutamente certi, i Porcupine Tree sono tornati più in forma che mai con superba classe ed eleganza per incantarci ancora una volta come solo loro sanno fare.

Setlist:

Set 1

  1. Blackest Eyes
  2. Harridan
  3. Of the New Day
  4. Rats Return
  5. Even Less
  6. Drown With Me
  7. Dignity
  8. The Sound of Muzak
  9. Last Chance to Evacuate Planet Earth Before It Is Recycled
  10. Chimera’s Wreck

 Set 2

  1. Fear of a Blank Planet
  2. Buying New Soul
  3. Walk the Plank
  4. Sentimental
  5. Herd Culling
  6. Anesthetize
  7. Sleep Together

Encore

  1. Collapse the Light Into Earth
  2. Halo
  3. Trains

 

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