Heavy

Live report: Riot V – 13 maggio 2016 – Colony BS

Di Stefano Ricetti - 19 Maggio 2016 - 0:10
Live report: Riot V – 13 maggio 2016 – Colony BS

Riot V

Crying Steel

Infinity

Black Star

13 maggio 2016

Circolo Colony Brescia

 

Altro colpo da ko in ambito defender quello messo in piedi dalla Eagle Booking Live Promotion e dal Circolo Colony di Brescia. Nel cuore della Lombardia, nella notte di venerdì 13 maggio 2016, s’è consumato il rito pagano di venerazione di un’idea e di una modalità di fare musica heavy metal. Già, perché degli headliner Riot, sul palco del club di via Romolo Gessi, non era presente nessun membro della formazione originale, dopo la dipartita del grande Mark Reale, ultimo baluardo del combo yankee, avvenuta il 25 gennaio del 2012.

E’ la magia dell’Acciaio fatto musica quella che ha permesso al “solito” numero di appassionati per questo genere di kermesse – benché composto anche da facce che non si vedevano in giro da secoli – di ritrovarsi di fronte ad un palco che in bella mostra, nel mezzo, ha posto la valigia da concerto del chitarrista fondatore. Quanti generi musicali possono vantare un attaccamento di questo tipo? I die hard fan di venerdì erano lì per omaggiare il combo di Mark Reale per quello che è e che rappresenta ancora oggi e Mark Reale stesso, che con l’anima era comunque presente in mezzo agli obbligatori Mike Flyntz, Don Van Stavern, Frank Gilchriest e i “nuovi” Nick Lee e Todd Michael Hall. Per volere della famiglia Reale, infatti, l’avventura dei Riot non si è fermata ma è continuata – alla grande – sotto il moniker Riot V, accompagnata da un discone del calibro di Unleash the Fire, del 2014.

Semplicemente S-T-R-E-P-I-T-O-S-A la prova dello stesso cantante Todd Michael Hall durante il gig degli statunitensi: apparentemente senza sforzo, nonostante i 46 anni sul groppone, peraltro portati splendidamente, ha toccato vette vocali incredibili durante tutto il concerto. A memoria dello scriba solo un gruppo ristrettissimo di altri fenomeni del microfono, per di più in passato, hanno suscitato certe pelli d’oca… Successivamente agli opener Narita/Ride Hard Live Free si sono succeduti un classico dopo l’altro frammisti a qualche pezzo dell’ultimo disco. Altissima la tensione – e l’emozione, per molti – durante l’intero gig, pressoché privo di giri a vuoto e orgasmo raggiunto sul finale, come da copione: Warrior, Swords and Tequila e Thundersteel hanno epicamente chiuso uno show indimenticabile per tutti i presenti. Evidentemente la fortissima empatia creatasi con il pubblico ha indotto gli stessi Riot V a concedersi dopo il concerto per foto, autografi o semplicemente due chiacchiere fra amici. Dei grandissimi, anche in questo, gli americani.

Prima di Flyntz e soci il palco del Colony ha visto esibirsi tre band italiane. I primi in scaletta, i Black Star del drummer degli Skanners Davide Odorizzi, hanno fornito una prova massiccia, degna di una band in giro da molto più tempo di loro, supportata da un fedele numero di ultras metallici giunti appositamente dal Trentino a fornire man forte alla causa. I numeri di fronte al palco, in molti casi, si fanno anche in questo modo, giustamente! Meno apprezzata la performance dei power metaller bresciani Infinity che, nonostante giocassero quasi in casa, non sono riusciti a suscitare particolare entusiasmo fra i presenti nonostante Fabrizio “Pota” Romani e la cantante Helena facessero di tutto per animare le prime file. Tutt’altra musica per i Crying Steel, ossia un pezzo di storia dell’Acciaio tricolore, che hanno infiammato il Colony con il loro HM in your face carico di classiconi quali Raptor, No One’s Crying e l’immensa Thundergods, posta sul finale. Al posto del defezionario Ramon, dietro al microfono, Francesco Grandi, nell’attesa che la band trovi un cantante definitivo.

Venerdì 13 maggio 2016: un’altra data da segnare nella “stecca” dei concerti memorabili di una vita da metallaro…         

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti   

    

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