Live Report: Rock Night Festival – Bolzano – 26/11/2011
ROCK NIGHT FESTIVAL
26.11.2011 – “Pippo Stage”-Parco Petrarca, BOLZANO
A cura di Sergio Nardelli
L’ennesima festa del metallo si è consumata il 26 novembre scorso in quel di Bolzano, al “Pippo Stage”. Sul palco del “ROCK NIGHT FESTIVAL” due istituzioni dell’heavy metal tricolore come SKANNERS e CRYING STEEL, ben introdotti dai validi SIGN OF THE JACKAL, giovane band trentina che del metallo d’annata ne ha fatto una ragione di vita.
La serata, organizzata da Bologna Rock City, che per l’occasione ha “sconfinato” in Alto Adige, ha registrato un ottimo riscontro di pubblico e i motivi per festeggiare erano validi: per gli Skanners, presentare nella loro città l’edizione in vinile del nuovo “Factory Of Steel” e per i Crying Steel il vinile di “Steel Is Back”.
SIGN OF THE JACKAL
Sign Of The Jackal
Ad aprire le danze gli agguerriti SIGN OF THE JACKAL, che a suon di heavy metal ottantiano stanno guadagnandosi rapidamente atti di stima da critica e pubblico, incassando belle soddisfazioni, come un contratto con l’americana Heavy Artillery (che ha fruttato il nuovo Ep “The Beyond”) ed importanti apparizioni live, su tutte il Keep It True 2011. I cinque sciacalli danno fuoco alle polveri con la potente “Hellhounds” seguita dall’anthemica “Fight For Rock” che riscaldano subito l’atmosfera. La band è in gran forma con la graffiante voce di Laura sugli scudi e le rasoiate della coppia d’asce Bob/Max che arrivano sempre a destinazione. La tirata “Heavy Metal Demons” è un frustata che lascia il segno, mentre “Night Of The Undead” e “Heavy Metal Possession” strappano applausi e stimolano l’headbanging. Il tempo però stringe e l’autocelebrativa “Sign Of The Jackal” è il modo migliore per chiudere in grande.
CRYING STEEL
Crying Steel
Lo stage viene prontamente messo a ferro e fuoco dai veterani CRYING STEEL che hanno regalato ai presenti uno show intenso e adrenalinico. La colata di metallo inizia con l’opener “Kill Them All” che delinea in fretta, forma e intenti e poi prosegue senza sosta, con le rocciose “Over My Sins” e “Raptor”. La diretta ”No One’s Crying” e la martellante “Let It Down” sono pesanti mazzate che stordiscono, complice la travolgente sezione ritmica dei navigati Ferri/Franchini. Il tuffo nel passato più lontano giunge con “Hero” e “Runnin’ Like A Wolf” che, oltre ad essere una lezione di storia, sono piacevoli colpi al cuore che procurano svariati brividi sotto pelle. Preciso e tagliente il guitar-work della coppia Nipoti/Magagni come brillante è la prestazione del nuovo vocalist Stefano Palmonari che prende di petto la situazione, aggiungendo ulteriore carica e grinta. La nuova “Defender” è un toccasana per i cuori metallici dei presenti, che pulsano intensamente quando la band tributa il compianto Eric Carr con una rocciosa versione di “Lick It Up” (estratta dal cd tributo italiano “I’m A Legend Tonight”, a cura di Bologna Rock City). Il finale è targato “Thundergods”, un altro indimenticabile classico capace di far tremare i muri e congedarsi così tra il tripudio generale, cedendo il posto ai padroni di casa.
SKANNERS
Skanners
Quando entrano in scena gli SKANNERS il pubblico è tutto per loro. Dopo la curiosa intro (riesumata dal mitico “Demo ‘82”) si parte in quarta con “Welcome To Hell” e “We Rock The Nation” che conquistano senza mezze misure. Claudio Pisoni è il solito mattatore che con gran mestiere tiene in pugno il pubblico ed infiamma a dovere pezzi battaglieri quali “Blood On My Eyes” e “Time Of War” o quelli dal gran tiro come “Iron Man” e l’intramontabile “Metal Party”. “Factory Of Steel” è semplicemente un blocco d’acciaio che ti investe, merito dell’irresistibile ritornello e della travolgente sezione ritmica della coppia De Masi/Odorizzi, mentre “Never Give Up” è il sunto di trent’anni spesi in prima linea. “Hard And Pure” è quel sentimento d’orgoglio che parte dalle viscere e arriva in gola per poi esplodere nell’efficace ritornello, al quale nessuno si sottrae ed è la solita magia di un tempo quella che aleggia nei cavalli di battaglia come “Starlight”, “Skanners” e “Rock Rock City”, per un tris di puro godimento. Con l’inaspettata “Oltrisarco In The Night” (un sentito omaggio alla loro città natale) veniamo catapultati indietro nel tempo (1982) e intanto la temperatura all’interno del locale raggiunge livelli di guardia, ma la voglia di far ruggire ancora gli amplificatori è tanta e la forza d’urto dei nostri si placa solo dopo l’esecuzione di una “Turn It Louder Now” incattivita ed una “Tv-Shock” davvero esplosiva.
Laura Coller, cantante dei Sign Of The Jackal
Con una organizzazione impeccabile si è concluso così questo “Rock Night Festival” e mentre le strette di mano e gli abbracci fra amici, gruppi e fans si sprecano, la soddisfazione di aver assistito a qualcosa di grande si legge sul volto di tutti i presenti…magia dell’heavy metal!
Foto e testo a cura di Sergio Nardelli.