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Live Report: Sonata Arctica + Guests @ Live Music Club, Milano, 30/11/2019

Di Katerina Paisoglou - 14 Dicembre 2019 - 9:50
Live Report: Sonata Arctica + Guests @ Live Music Club, Milano, 30/11/2019

LIVE REPORT SONATA ARCTICA, EDGE OF PARADISE E TEMPLE BALLS
LIVE MUSIC CLUB, TREZZO SULL’ADDA (MI), 30/11/2019

A cura di Katerina Paisoglou

 

Sonata Locandina

 

Il tour Europeo dei Sonata Arctica in occasione della pubblicazione del loro album da studio più recente, tramite Nuclear Blast Records, si ferma stasera al Live Music Club di Trezzo Sull’Adda. L’occasione di assistere a questo interessante evento musicale viene colta da numerosi fan italiani di tutte le età, che attendono con pazienza all’ingresso della venue nonostante il freddo. Il sestetto finlandese è accompagnato dai loro giovani compatrioti Temple Balls e dagli statunitensi Edge Of Paradise.
 

TEMPLE BALLS

Il compito di scaldare la platea del Live Club, attualmente pieno quasi a metà, tocca ai Temple Balls, una giovane band proveniente dalla Finlandia. I cinque hard rocker salgono sul palcoscenico con grande entusiasmo e si mettono subito all’opera. Il loro sound in stile anni Ottanta raccoglie l’interesse degli spettatori e loro non perdono l’occasione di presentare le canzoni scelte dalla loro discografia. Le loro composizioni di hard rock arricchito con elementi groove e melodici sono ispirate dalla classica ricetta delle band del settore: la combinazione di memorabili refrain con melodici hook ed emozionanti liriche è potenziata dall’energica prestazione e la voce di stampo vintage del frontman Arde Teronen. Quest’ultimo è il vero protagonista dell’esibizione della nordica band composta da bravi musicisti. Il biondo frontman si muove in continuazione sul palcoscenico e il suo tentativo di attirare l’attenzione dell’audience con la propria performance influenzata dagli storici personaggi del rock -una via di mezzo tra David Lee Roth e David Coverdale- comincia a dare i suoi frutti. L’esecuzione delle loro canzoni come “Distorted Emotions” e “Ball And Chain” provocano l’entusiasmo di alcuni dei presenti che viene manifestato con sporadici applausi. Il pubblico sottostante reagisce alla prestazione dei cinque ragazzi finlandesi con miste emozioni: alcuni tengono il ritmo delle melodie con le mani ed altri rimangono passivi oppure si dedicano alla compagnia della loro birra. Inoltre, il leader del gruppo prosegue con la presentazione dei pezzi della loro setlist ed insiste con i propri tentativi di coinvolgimento della gente, che nel frattempo ha quasi riempito il locale. Infine, il pubblico applaude mostrando un entusiasmo relativamente maggiore per le ultime canzoni eseguite dal gruppo -ossia “Hell and Feeling Fine” e “Kill The Voice” – forse anche un po’ di nostalgia delle sonorità rock di trent’anni fa. I Temple Balls, apparentemente contenti della loro performance, salutano e ringraziano i fan italiani. Le loro composizioni non sono particolarmente impressionanti o originali, ma il tentativo di promuovere la loro musica con la miglior prestazione possibile dà qualche punto al loro favore. 
 

EDGE OF PARADISE

Il secondo gruppo partecipante di questo tour è il quintetto americano Edge Of Paradise. Si tratta di un gruppo nato quasi dieci anni fa con sonorità di hard rock arricchito di elementi di metal sinfonico. Il loro show è fondato sul dinamico sound e la prestazione teatrale della frontwoman Margaret Monet. L’ingresso del gruppo sul palco viene accolto con calorosi applausi, causati dall’intensità delle loro prime melodie, in una probabile manifestazione di speranza di un’esibizione più sostanziale rispetto alla precedente. La frontwoman con i lunghissimi capelli, sorridente e riconoscente, è circondata da un gruppo di musicisti che danno il meglio di loro stessi nell’esecuzione dei loro brani principalmente composti da lei e dal chitarrista Dave Bates. La band statunitense presenta una parte dei loro brani al pubblico italiano, ossia “Alone”, “Face Of Fear” e “In A Dream” e qualche informazione in più su di essi è fornita dalla giovane performer. Quest’ultima -influenzata da cantanti di successo come la meravigliosa Simone Simmons– si presta a un’esibizione forte, con un variabile range vocale e si muove in continuazione sul palco cercando la partecipazione del pubblico allo show. Sfortunatamente, il suo impegno di promuovere i brani rende la sua prestazione esagerata, incolore e spesso la sua voce si erge sopra alle melodie, mettendo la musica in ruolo secondario. Quest’ultima non brilla di innovazione o di complessità, ma ha uno stile energico, in parte travolgente -anche se ripetitiva e ispirata da altre band del settore- e di conseguenza gli Edge Of Paradise trascinano gli spettatori in qualche sporadico ritmico applauso. La band termina la propria prestazione congratulata dal pubblico sia per i loro sforzi di dare il meglio possibile per chi li sta guardando, ma anche perché il tempo di attesa per l’headliner di questo tour è quasi arrivato a termine.  
 
 
EoP

 

SONATA ARCTICA

Dopo una breve pausa cambio di scenografia, il palcoscenico è pronto per ricevere l’ospite principale di questa serata. I finlandesi Sonata Arctica si trovano a metà corsa del loro tour celebrativo in occasione dell’uscita del loro decimo lavoro da studio e stasera presentano “Talviyö” dal vivo al pubblico lombardo: si tratta di un disco ricco di vari elementi musicali e importanti messaggi dietro le liriche. Il sestetto scandinavo è nato come un gruppo power metal, ma successivamente si è evoluto in un team professionale che ha espanso i propri orizzonti a varie sonorità: le nuove canzoni, ricche di elementi melodici, progressive e folk, mettono in evidenza il lato sperimentale dei Sonata Arctica. In una vera notte d’inverno -la traduzione del titolo del loro disco- il sestetto nordico ha il compito di “scaldare gli spettatori”: dopo un inizio melodico con “A Little Less Understanding”, brano piacevole, di stile pop ma con forti testi sull’educazione dei bambini dalle proprie famiglie, il simpatico e sorridente Tony Kakko saluta la platea. Quest’ultima, risvegliata dal proprio letargo, risponde con calorosi applausi e accetta l’invito del carismatico cantante al viaggio musicale nelle nuove tracce, arricchito da alcuni dei loro precedenti successi. Le tracce scelte da “Talviyö”, con picchi di prestazione alla love song “Whirlwind” ed al rock anthem “Cold”, provocano l’entusiasmo dei fan, i quali accompagnano il frontman al canto e mostrano di essere già a conoscenza dei testi. La melodica “Storm The Armada” e soprattutto la più veloce ma cupa “Who Failed The Most”, entrambe dedicate al cambiamento climatico, sono perfettamente adatte al timbro vocale di Tony Kakko, Quest’ultimo, un frontman energico e a tratti teatrale, interagisce con gli spettatori in continuazione, che tengono il ritmo con le mani, cantano e applaudono in un’atmosfera ricca di gioia, allegria e simpatia. Il fondatore e principale compositore degli album degli scandinavi è circondato da un solido gruppo di musicisti, con ottime abilità tecniche individuali. La doppietta di perle “I Have A Right” e “The Day” tratte da “Stones Grow Her Name” a metà percorso e un tocco melodico e lento con “Tallulah”, sono seguiti dai power anthem “Black Sheep” e “FullMoon”: Tony Kakko, seduto al bordo del palcoscenico, è accompagnato dal canto all’unisono degli spettatori, i quali successivamente tengono il ritmo con le mani, in uno dei momenti più esaltanti ed emozionanti della serata. La band abbandona il palco per qualche minuto, ma ritorna per due pezzi, “Losing My Insanity” e “Life”, mentre il frontman ringrazia tutti e promette un ritorno del gruppo in Italia a breve. Il momento finale di gloria viene ceduto ai fan: cantare a cappella la parola “Vodka” divisi in tre squadre trascinate dal cantante finlandese! 
I Sonata Arctica proseguono il loro cammino verso la prossima destinazione, dopo una splendida e convincente esibizione con una semplice scenografia, ma ricca di bella musica e forti emozioni!
     
Setlist:
Intro (Back to the Future)
1. A Little Less Understanding
2. Closer to an Animal
3. Whirlwind
4. The Day
5. I Have a Right
6. Cold
7. Storm the Armada
8. X Marks the Spot
9. Who Failed the Most
10. Tallulah
11. Black Sheep (preceded by an instrumental exhibition)
12. FullMoon
 
Encore:
13.Losing My Insanity (Ari Koivunen cover)
14.Life (with ‘Vodka’ outro)
 Outro
 

 

SA