Live Report: The Big 4 a Rho (MI) – Metallica

Di Alberto Fittarelli - 7 Luglio 2011 - 15:42
Live Report: The Big 4 a Rho (MI) – Metallica

Report a cura di Alberto Fittarelli
Foto di Daniele Peluso

Diciamolo senza mezzi termini: e’ stato il concerto in cui tutti speravano. Dei Metallica in forma smagliante (anche se di qualche defaillance parleremo poi), con una giornata di gruppi da paura, un palco ottimo e soprattutto una scaletta clamorosa, come non succedeva da anni e anni.
 
Il gruppo si presenta con la non facile sfida di dover superare degli ottimi Slayer, che avevano appena annichilito definitamente un pubblico ormai sfiancato dal caldo (e da un po’ di alcolismo). Si parte in perfetto orario con la ormai nota intro di Morricone, sulle immagini di “Il Buono, Il Brutto e Il Cattivo”, capolavoro di Sergio Leone. Lungo crescendo musicale e e di immagini finche’ il gruppo non sale sul palco e attacca a 1000 all’ora con Hit the Lights, spiazzando tutti. Veloci, serrati, in movimento da subito sull’enorme palco, i Metallica sembrano volersi adattare al clima di vero thrash della giornata, in cui hanno stonato stilisticamente solo i Megadeth; e che sia anche un modo per ribadire, di nuovo, a Dave chi siano davvero i leader del movimento?
 
 
Si continua, pero’ con altri pezzi da 90: Master of Puppets come secondo pezzo in setlist lascia tutti a bocca aperta, per esempio. L’esecuzione e’ ottima, anche se Lars dietro alle pelli si conferma non essere esattamente il batterista piu’ preciso di sempre… ma sono dettagli, di fronte all’impatto di uno dei simboli di sempre del metal, con il Mastro Burattinaio interpretato da un Hetfield carismatico come sempre (e in ottima condizione di voce). Ma ci sono anche salti nel passato con pezzi che, come dice lo stesso James, i Metallica non eseguono troppo spesso dal vivo: The Shortest Straw, per esempio; o la ancora piu’ inconsueta Through The Never, dal Black Album che nel 2011 compie 20 anni, e che viene ripresa molto bene, pur senza essere mai stata un capolavoro.
 
Ma la vera sorpresa della serata e’ la riproposizione integrale, e da brividi, della mitica The Call of Ktulu, lo strumentale da nove minuti che chiudeva Ride The Lightning: forse il momento piu’ inaspettato e gratificante del concerto di questa sera, che dimostra come la band di Frisco sia ancora pienamente in grado di eseguire musica con un’intensita’ quasi cinematografica, e di suscitare emozioni come pochi. 
Molto piu’ attese, e puntualmente arrivate, canzoni come One (con gli obbligatori fuochi d’artificio e scoppi registrati e non, e anche gli obbligatori errori di Ulrich), For Whom the Bell Tolls, Fade to Black (a dire il vero parziale sorpresa) o Enter Sandman. Spicca invece la comprensibilissima assenza di Nothing Else Matters e di tutti i pezzi post-Black Album (se si fa eccezione della buona All Nightmare Long da Death Magnetic): segno che Hetfield & co. hanno capito molto meglio di Dave Mustaine che tipo di pubblico avessero di fronte.
 
 
Altri momenti di rilievo della serata? Estratti da …And Justice for All (Blackened) o Master of Puppets (Welcome Home (Sanitarium) e Damage Inc.), ma soprattutto la jam con le altre tre band della giornata su Die Die My Darling dei Misfits, davvero uno spettacolo – se non di precisione musicale, quantomeno nello spirito di tutti i thrasher presenti!
 
La chiusura e’ d’obbligo con Creeping Death e una cascata di palloni gonfiabili sulla folla: folla che difficilmente potra’ dirsi non appagata da i nonnini Metallica, ancora oggi in gradi di mangiarsi quasi tutti dal vivo.
 
 
Alberto Fittarelli
 
 
Setlist:
 
The Ecstasy of Gold (intro)
Hit the Lights
Master of Puppets
The Shortest Straw
Seek & Destroy
Welcome Home (Sanitarium)
Ride the Lightning
Through The Never
All Nightmare Long
Sad But True
The Call of Ktulu
One
For Whom the Bell Tolls
Blackened
Fade to Black
Enter Sandman
 
Die Die My Darling (Misfits)
Damage Inc.
Creeping Death