Live Report: Wolfmother a Vigevano

Di Daniele Peluso - 22 Luglio 2012 - 8:50

Report e fotografie di Michele Aldeghi.

Terza data dell’evento “10 GIORNI SUONATI” festival musicale che si svolge nell’incantevole giardino interno del Castello di Vigevano, suggestiva location dove ogni anno si alternano concerti con numerosi artisti di fama mondiale.
Quest’oggi è il turno dei Wolfmother, band australiana capitanata da Andrew Stockdale, frontman e membro fondatore della band.
Da diversi anni d’attesa per l’uscita di un nuovo album, annunciato ormai nei primi mesi del 2011 che però stenta a prendere forma; sono poche infatti le notizie certe che si hanno in merito alla nuova release. Certo è che l’esecuzione live di alcuni brani inediti durante i loro show, lascia presagire che, una volta risolti i continui cambi di formazione che minano la coesione della band e la fine del tour estivo che terminerà in Australia, i Wolmother entrino finalmente in studio per creare il nuovo album.

Ma veniamo al più recente concerto di Vigevano, anche questa volta un forte temporale ha minato le sorti dell’evento facendo ritardare l’esecuzione della band di apertura della giornata. I “Bud Spencer Blues Explosion”, duo romano composto da batteria e chitarra/voce, col loro blues/stoner ha raccolto molti consensi fra il pubblico e che io consiglio vivamente agli amanti del genere.
Puntuali, nonostante l’acquazzone che per fortuna ha scaricato tutta la sua furia in tempo prima dell’inizio dell’esibizione, salgono sul palco i Wolfmother. Rispetto al loro precedete passaggio in Italia, la band ha cambiato nuovamente formazione con un nuovo chitarrista Vin Steele, un nuovo batterista Hamish Rosser e un nuovo membro Elliott Hammond tastierista e strumentista poliedrico in grado di passare dalle tastiere, accompagnando Ian Peres, alle percussioni fino all’armonica. Andrew si presenta con un nuovo paio di baffi stile anni “70, abbigliato con un gilet di “altri tempi” ma che ben si abbina al nuovo stile hippie della band. Ed è proprio la psichedelia e il rock anni “70 che la band propone con una chiave moderna più hard, suonando i loro brani in maniera potente e sfruttando le tastiere per creare medley che legano in maniera magistrale le loro canzoni.

La set list è una raccolta dei migliori brani degli ultimi album anche se, a lungo andare, si sente un po’ la mancanza di varietà nel repertorio che viene però sopperita riarrangiando interamente tutte le canzoni proposte, a volte anche con scelte coraggiose e discutibili, così che pezzi potenti vengono smorzati e addolciti dall’uso delle percussioni.
Il concerto è letteralmente volato: un ora e mezza di musica ha incantato il pubblico che sembra aver apprezzato la nuova formazione e i nuovi arrangiamenti. Personalmente, avendoli visti diverse volte, li ho trovati un po’ fiacchi, soprattutto Andrew non era al massimo delle possibilità con la voce, probabilmente a causa di un lieve malore che ha fatto saltare anche alcune interviste nel pomeriggio. Speriamo di vederli presto con un nuovo tour più performante e un nuovo album fresco di stampa ma soprattutto con l’auspicio che lo stile musicale torni alle potenti sonorità che li hanno fatti conoscere ed aprezzare a livello mondiale.

Live Report: Wolfmother a Vigevano

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