Report: Marduk, Unleashed, Vreid – 09/12/07 (BO)

Di Nicola Furlan - 18 Dicembre 2007 - 12:00
Report: Marduk, Unleashed, Vreid – 09/12/07 (BO)

Marduk, Unleashed, Vreid, 09/12/07 Bologna – Estragon

Il 9 dicembre dedica alla città di Bologna un concerto dalle tinte estreme. Sul palco dell’Estragon si susseguono tre band che accontentano un pò tutti i presenti accorsi: dall’arcigno black dei Vreid (nati dalle ceneri degli Windir, orfani troppo prematuramente del cantante Terje “Valfar” Bakken), al death metal degli storici Unleashed fino alle sferzate di gelido black degli svedesi Marduk sembrano esserci davvero tutti gli ingredienti musicali per determinare una miscela dalle tinte decisamente infuocate ed ustionanti. L’attesa, tra qualche confronto musicale nella gelida ed umida serata emiliana, consuma i minuti. L’apertura delle porte è prevista per le 20:15 e noi di TrueMetal.it ci presentiamo puntuali all’appuntamento. Vreid ed i co-headliner Unleashed/Marduk stanno per esprimere on-stage il loro credo. Li abbiamo seguiti per voi. Eccovi il resoconto.

VREID
(a cura di Angelo “KK” D’Acunto)

 

L’apertura della serata è affidata ai norvegesi Vreid, gruppo nato dalle ceneri dei Windir e con all’attivo tre full-length. La band nordica ci propone un black metal che segue la stessa linea già tracciata da gruppi del calibro di Satyricon e simili, senza lasciarsi andare troppo all’inserimento di elementi personali. L’approccio con la dimensione live è piuttosto freddo e distaccato e la band scandinava pare non mostrare alcuna voglia di voler coinvolgere tutti i presenti limitandosi solo ed esclusivamente all’esecuzione dei brani nel poco tempo a loro disposizione. In ogni caso, la proposta musicale si rivela piuttosto interessante agli occhi del sottoscritto, ma il pubblico presente si mostra piuttosto indifferente di fronte al set del gruppo scandinavo, concentrando gran parte della propria attenzione verso gli stand di merchandise. Dopo circa 40 minuti il set dei Vreid volge al termine e la band si ritira nel backstage dell’Estragon per fare spazio ai due headliner della serata, lasciandosi alle spalle una performance che verrà subito dimenticata con l’arrivo degli Unleashed.

 

UNLEASHED
(a cura di Nicola “nik76” Furlan)

La mia curiosità ha raggiunto livelli inimmaginabili quando gli Unleashed sono comparsi on-stage. Per ben 14 anni ho atteso di vederli, ma per un motivo o per un altro mi sono sempre sfuggiti di mano. Questa volta non potevo mancare, anche alla luce del fatto che di recente ho ricevuto feed-back compiaciuti da parte di chi li aveva visti.
Quello che mi ha colpito fin da subito è stata la precisione con cui il combo svedese ha eseguito i brani di una setlist infarcita di classici e quindi di grandissimo livello. Precisione che denota una professionalità ed una capacità fuori dall’ordinario prestazionale live che moltissime e fin troppo osannate realtà contemporanee (più o meno giovani) ostentano sul palco. Johnny Hedlund e compagni hanno spaccato come poche volte ho visto quest’anno e i visi dei presenti, abbondantemente compiaciuti a fine show, ne rappresentano la valutazione più oggettiva, al di là di ogni considerazione scritta o report che sia. Da annoverare a punta di qualità della serata anche l’esecuzione delle parti soliste di Fredrik Folkare, prezioso valore aggiunto ad una già distinta prestazione che propone tra le altre Neverending Hate, The Immortals, Don’t Want To Be Born, Midvinterblot, Into Glory Ride e Death Metal Victory, già di per loro sufficienti a dissetare ampiamente la sete di death metal degli astanti. Non dimentichiamoci in futuro di cogliere l’occasione di assistere a questi mostri sacri, perchè l’età avanza per tutti e perdere la possibilità di presenziare a certi concerti limita di certo i termini di paragone che differenziano la capacità critica nel giudicare prestazioni di band con la B maiuscola rispetto a quelle che “suonicchiano” e che non lasceranno mai il segno. Fantastici.

 

MARDUK
(a cura di Angelo “KK” D’Acunto)

Dopo un’ora di set a dir poco devastante e coinvolgente ad opera degli Unleashed, le luci dell’Estragon si spengono nuovamente per dare inizio all’esibizione dei Marduk. La partenza è subito affidata a The Levelling Dust, pezzo estratto da “Rom 5:12”, ultimo studio album della band svedese. Inizio che non è di certo fra i migliori; l’attacco iniziale viene sbagliato dall’intera sezione ritmica e la voce di Mortuus risulta essere quasi inesistente e priva di ogni personalità. Man mano che la setlist scorre, e l’inserimento dei grandi classici del passato prosegue, ci si trova di fronte la nuda e cruda realtà di assistere ad uno show di una band di forma decisamente scadente; l’approccio con il pubblico è di quelli più freddi, le continue pause con tanto di intro fra un pezzo e l’altro non fanno altro che rompere quell’atmosfera che si era ricreata con il brano d’apertura e, ovviamente, il pubblico non può che reagire con continui sbadigli e segni di dissenso. Nonostante tutto ciò, gli svedesi continuano sulla propria strada proponendoci una setlist veramente ben bilanciata, fra pezzi più recenti come Imago Mortis, Limbs of Worship, e vecchi classici del calibro di Baptism by Fire, Wolves e Materialized In Stone. La resa non è di certo fra le migliori anche grazie al nuovo entrato Lars Broddesson dietro le pelli, il quale risulta essere decisamente l’uomo più inadatto a riuscire a sorreggere le ritmiche veloci e violente che contraddistinguono le produzioni più classiche della band. La conclusione arriva dopo circa un’ora, con il classico Panzer Division Marduk che pone fine ad uno show noioso e sottotono ad opera di una band che non ha avuto la minima intenzione di alzare il livello d’attenzione del pubblico limitandosi solo ed esclusivamente alla semplice esecuzione dei brani del proprio repertorio. Sicuramente, è dura per chiunque salire sul palco dopo un’esibizione coinvolgente e ad altissimi livelli come quella degli Unleashed, ma i Marduk non hanno fatto il benché minimo sforzo per riuscire a dare qualcosa di buono in modo da proporre uno show quantomeno dignitoso. Deludenti.

Setlist:
The Levelling Dust
Baptism by Fire
Still Fucking Dead
Imago Mortis
Beast of Prey
Materialized in Stone
Beyond the Grace of God
With Satan and victorious Weapon
Thoe of the Unlight
Limbs of Worship
The Hangman of Prague
Wolves
Panzer Division Marduk