Recensione: 12 Tales From The Life Of Mr. Someone

Di Fabio Vellata - 9 Giugno 2009 - 0:00
12 Tales From The Life Of Mr. Someone
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Anno: 2009
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Dopo una serie di demo ed un tribute album dedicato ai Velvet Revolver, giungono all’agognato primo capitolo sulla lunga distanza i milanesi Steel Flowers, band devota alle sonorità ruvide ed incandescenti dell’hard rock più grezzo e coriaceo, frammisto a svisate prese in prestito dall’immaginario musicale risalente addirittura agli anni sessanta.

Ascoltando più volte l’album, enigmaticamente intitolato “12 Tales From The Life Of Mr. Someone”, nasce tuttavia sin dal primissimo impatto, una considerazione purtroppo spiacevole seppur legittima.

Non sarà stato troppo presto?
Intendiamoci, buona volontà, capacità di far viaggiare con la dovuta padronanza gli strumenti, spirito “rock” e qualche idea non mancano. Sfortunatamente però, la sensazione di trovarsi troppo spesso al cospetto di brani che, in un modo o nell’altro, non riescono davvero mai a rivelarsi completi e sviluppati nel migliore dei modi è una costante diffusa lungo l’intera scaletta di dodici pezzi, a volte in grado di fornire qualche spunto di buon valore, ma mai al punto da spingersi sino alla piena soddisfazione di tutti quelli che sono i fattori fondamentali alla base di un buon album hard rock.

In prima battuta, ciò che appare quale pecca di maggior rilievo, è la voce del singer Alessio D. Riz.

La miscela tentata tra Jeff Keith, celebre frontman dei Tesla, ed il pluridecorato Axl Rose, è molto più che bene augurante: con rammarico tuttavia, si constatano troppo spesso evidenti sbavature ed insicurezze assortite, rese particolarmente chiare nei pezzi più lenti, episodi che meglio di altri, sottolineano la necessità di affinare con maggior cura lo stile e l’approccio alle linee melodiche dei brani.
Come non citare, per esser espliciti, le stonature ascoltabili su “You’re My Shout”, o lo stile sin troppo “canticchiato”, approssimativo e monocorde di “Cover Girl” e di “Holiday Quip”, esempi di canzoni dotate di qualche barlume d’accettabile bontà in sede di costruzione del pezzo, purtroppo vanificati in larga parte da un’interpretazione di limitato valore tecnico.
Se invece non si tratta di scarso estro canoro, a fiaccare i buoni propositi interviene una produzione tutt’altro che brillante e ben assestata, come sperimentabile nelle incomprensibili “That Bitchy Witch”, “Anthitesis Of Being” e “Smash The Fellow”, tracce incise con volumi incostanti e dall’appeal decisamente risicato.
Qualche falla è purtroppo rilevabile anche nel songwriting, non di rado statico ed un po’ monotono, indice di una maturità artistica non ancora del tutto raggiunta e delle parecchie migliorie di cui la proposta degli Steel Flowers abbisogna con urgenza.

L’impressione generale insomma, è quella di un disco ancora molto immaturo e privo delle caratteristiche fondamentali per raffrontarsi con la scena cui vorrebbe appartenere, ambiente in cui “12 Tales From The Life Of Mr. Someone”, rischia di rimanere stritolato senza la minima pietà.
Gli elementi da cui ripartire, sono senza dubbio le prime cinque / sei tracce della tracklist – forse non competitive ai vertici massimi della categoria – ma ad ogni modo in grado di mostrare alcune soluzioni melodico-compositive di un certo interesse, una buona tecnica esecutiva, suoni meglio curati ed una sensibilità per le tematiche di derivazione anni sessanta / settanta di buonissimo auspicio.

Il debutto degli Steel Flowers dunque, non va purtroppo a collocarsi tra le migliori sorprese della stagione, presentandosi con una veste molto curata nell’aspetto, cui però non va di pari passo il contenuto musicale proposto.
Non ce ne vogliano i volonterosi componenti della band meneghina che, di certo, saprà rifarsi nell’immediato futuro, ma forse i tempi per un full lenght di debutto, erano davvero ancora troppo precoci!

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Tracklist:

01. When The Future Is Now
02. Summer Tale
03. 17th Full Moon
04. Against The Fanatics
05. You’re My Shout
06. Night Queen
07. Holiday Quip
08. Anthitesis Of Being
09. Sweet Fire Eyes
10. Cover Girl
11. That Bitchy Witch
12. Smash The Fellow
13. You’re My Shout (Bonus track – Symphonic Version)

Line Up:

Alessio D.Riz – Voce / Piano
Yano – Basso / Percussioni
Adriano – Chitarre
Gas – Chitarre
Alex – Chitarre
Kiry – Batteria
Uzzo – Tastiere

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