Recensione: 666: Satan’s Soldiers Syndicate

Di Daniele Balestrieri - 7 Maggio 2009 - 0:00
666: Satan’s Soldiers Syndicate
Band: Desaster
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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77

La pluridecorata carriera dei Desaster ha certamente fatto ottenere al quartetto germanico una posizione di rilievo nel panorama estremo europeo, tanto da entrare a far parte dell’esercito di una big come Metal Blade, label che ha sempre avuto un occhio di riguardo per la qualità, piuttosto che per il “tiro” momentaneo.

Venire dalla Germania impone tradizionalmente certi canoni e uno di quelli è l’aderenza particolarmente tenace al genere suonato, con piccole variazioni nel corso degli anni. I Desaster, ovviamente, non sono l’eccezione. Il tipico black metal con influenze thrash, che nel corso degli anni è diventato sempre più preponderante, ha scritto la storia della loro discografia e anche di quest’ultimo 666: Satan’s Soldiers Syndicate.
Gli aficionados del combo di Koblenz si sentiranno immediatamente a casa propria: un thrash violento, prettamente old-school, si unisce alle solite atmosfere e arrangiamenti occhieggianti al Black Metal, non senza alcune variazioni sul tema che aiutano la fruibilità generale dell’album. Interessanti sono le apparizioni di Proscriptor McGovern degli Absu, autore dell’intro e dello scream glaciale di “Tyrannizer“, traccia simbolo di questo lavoro, e quella di Nemtheanga, milite infaticabile dei Primordial che dona le sue voci pulite alla stessa traccia nella maniera più satanica ed atmosferica possibile.

Il black deve molto al thrash, ma più che stringere la mano all’ibrido Bathoryano, i Desaster preferiscono rimanere nel campo più aggressivo di mostri sacri come i “blackati” Venom fino a Kreator, Sodom… insomma, l’ABC del Thrash mitteleuropeo. Ottimo come al solito il contributo vocale di Sataniac e altrettanto interessante il lavoro martellante di batteria di Tormentor, vera star multinazionale delle pelli in grado di far rivivere i fasti del true fucking thrash black in un pugno di esplosioni barbariche di energia ritmica.

Non sarà una pietra miliare e non sfamerà chi è alla costante ricerca di un nuovo termine di paragone nel genere, ma in fondo, il black thrash raramente riserva sorprese: non è nel suo stile. Satan’s Soldiers Syndicate è un carro armato musicale, linfa insostituibile di un genere che senza radici non può levare i rami al cielo.

Daniele “Fenrir” Balestrieri

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TRACKLIST:

01. The March Of Fire And Conquest (Intro)
02. Satan’s Soldiers Syndicate
03. Angel Extermination
04. Razor Ritual
05. Hellbangers
06. Fate Forever Flesh
07. Vile We Dwell
08. Tyrannizer
09. Venomous Stench
10. More Corpses For The Grave

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