Recensione: A New Dawn for the Dead

Di Alberto Fittarelli - 14 Giugno 2005 - 0:00
A New Dawn for the Dead
Band: Gorerotted
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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80

Dopo il precedente Only tools and corpses, ottimo esempio di
metal estremo non pompato ma interessante, ero curioso di sentire cosa avrebbero combinato gli
albionici Gorerotted, uno dei gruppi più genuinamente trash (no, la Bay
Area non c’entra, pensate ad Abatantuono e Lino Banfi) della scena gore europea. Il loro suono è tanto
spontaneo quanto intelligente: un death/grind imbastardito da influenze melodiche, ma soprattutto
ricoperto da un feeling punkeggiante difficilmente riscontrabile altrove; cosa che rende i loro pezzi facilmente memorizzabili,
divertenti e dannatamente coinvolgenti.

Supportati da quella che è una delle più grosse etichette di settore, i Gorerotted
non hanno perso l’occasione di far sentire definitivamente il proprio nome,
grazie ad un disco, questo A new dawn for the dead, che riprende
in chiave sarcastica molti clichè del genere gore: da titoli in rima (un loro
marchio di fabbrica) abbinati a pezzi il cui ritmo vi troverete a seguire col
piede, la band londinese colpisce in modo diretto, rinunciando a sommergere
l’ascoltatore di passaggi ipertecnici ed attirandolo con armonie ed andamenti
cadenzati.

Tra doppie voci (lo screaming tirato del bassista Phil Wilson e l’ottimo growl di Goreskin), ritornelli catchy ed arrangiamenti
ruffiani, la band non rinuncia di certo all’impatto né all’immaginario tipico del genere, ma vi aggiunge ironia in abbondanza e
sì, anche qualche tecnicismo che comunque non guasta mai: da ascoltare, a questo proposito,
Nervous Gibbering Wreck, complessa, melodica e perfida; o la conclusiva Selection And Dissection Of Parts For Resurrection
(un titolo, un programma) dal finale quasi epicheggiante nel suo incedere. Un disco che diverte
come certo punk, colpisce come il miglior brutal e che rappresenta ad oggi l’apice
della band; i Gorerotted sono ormai da considerare molto seriamente, anche se loro
stessi sono forse i primi a non farlo.

Alberto Fittarelli

Tracklist:

1. …And Everything Went Black
2. Pain As A Prelude To Death
3. Nervous Gibbering Wreck
4. Adding Insult To Injury
5. Fable Of Filth
6. Dead Drunk
7. A Very Grave Business
8. Horroday In Haiti
9. Selection And Dissection Of Parts For Resurrection

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