Recensione: A Thousand Ways to Hurt

Di Alessandro Calvi - 9 Febbraio 2002 - 0:00
A Thousand Ways to Hurt
Band: Lost Breed
Etichetta:
Genere:
Anno: 2001
Nazione:
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80

E’ la prima volta che mi trovo a recensire il demo di un gruppo per questa rivista, anche se già da diverso tempo resto con l’orecchio teso verso le nuove produzioni nostrane. Spesso in questi giovani gruppi, la maggior parte ingiustamente ignorati dalle grandi etichette, si trovano un’originalità, una voglia di sperimentare cose nuove e interessanti, che gran parte dei gruppi navigati non riuscirebbe a vedere neanche con il binocolo.

In alcuni dei forum di Truemetal.it si è spesso parlato del metal italiano e il giudizio di molti è stato che non ha più nulla da dire. Beh, non so se sia vero perchè anche band più o meno famose riescono ad azzaccarne qualcuna, ma sicuramente si è ben distanti dal vero se poisi va a guardare in quel panorama che potremmo definire “underground” dei gruppi che tentano di affermarsi.
Un caso che oserei definire lampante è offerto da questi Lost Breed di cui mi accingo a recensire il primo demo A Thousand Ways to Hurt realizzato ormai quasi un anno fa e che presto dovrebbe avere un seguito. Si tratta di un gruppo di Modena che ho scoperto per puro caso su Vitaminic durante una delle mie frequenti peregrinazioni in cerca di qualcosa di nuovo.
Tanto vale dirlo subito, lo stile di questo gruppo è difficilmente etichettabile. Non suonano infatti un genere ben definito, anche se la cosa che più gli assomiglia è una sorta di thrash melodico europeo. Nelle loro canzoni si mescolano riff granitici e immediati a elaborate sessioni ritmiche, con la voce che spazia dai toni altissimi dell’epic, allo scream al growl.
Insomma c’è nè per tutti i gusti, ma non pensiate che tutto questo sia gettato dentro a caso a formare uno strano miscuglio, infatti ognuna delle canzoni colpisce proprio per come sia variegata e unitaria al tempo stesso.

Ma passiamo ad analizzare la 4 tracce che compongono questo demo.
La prima è Black Knowledge che si apre con una sessione ritmica, a cui poi vanno a dare una mano le chitarre, a dir poco impressionante. Se si alza un po’ troppo il volume si rischia di vedere andare in frantumi il muro alle spalle delle casse per le vibrazioni. La canzone prosegue mantenendo le attese dopo un simile inizio tenendosi su livelli qualitativi decisamente alti e presentando questa caratteristica peculiare della voce che passa repentinamente dall’epic al growl creando interessanti melodie.

Sugli stessi livelli della prima è la seconda canzone Elisir, meno portata alla potenza della prima basa il proprio inizio sull’interpretazione epic del proprio vocalist. In seguito lo stile cambia per tornare su quelli che sono gli stilemi particolari e così originali del gruppo.
Al terzo posto troviamo Pilgrim Through Sorrow (Roaming Begins) che ci presenta una attitudine per questo gruppo a dir poco impensata, con una bella ballad, lenta e con il semplice accompagnamento della chitarra. La canzone dura poco ma rimane in testa e ci fa capire le sfaccettatue di cui può essere capace questo gruppo.
Infine a chiudere il disco troviamo Pilgrim Through Sorrow (Terminus Draws Near), la seconda parte della canzone precedente e direttamente opposta come tendenze musicali. Si tratta della canzone iù lunga del demo con oltre sei minuti e secondo me anche la più bella.
E’ indubbio che i ragazzi sappiano suonare e anche molto bene, la tecnica è decisamente di qualità superiore alla media, come anche la produzione di ottimo livello per un cd autoprodotto. Non si riscontrani gravi pecche in questo piccolo gioiello dei neo-nati Lost Breed, la voce molto caratteristica forse pecca in un paio di punti di ingenuità ma sono particolari che non influiscono minimamente sul valore dell’opera nella sua completezza.
Un ultimo commento riguarda il libretto del cd che è veramente benfatto, presenta i testi di tutte le canzoni, più i classici ringraziamenti della band e alcune notizie utili per contattarne i membri. Il tutto è impreziosito da una bella impaginazione e dalle illustrazioni di David Ho, perfettamente intonate ai temi dei testi delle canzoni del giovane gruppo modenese.

Per concludere un demo di livello ben superiore alla media normalmente proposta, con canzoni, tecnica e produzione ottime, consigliato a tutti quelli che vogliono ascoltare qualcosa di nuovo e a chi pensa che il metal italiano non abbia più nulla da dire, ascoltate e ricredetevi. E se qualche etichetta è in ascolto un consiglio in più: questi sono bravi, non lasciateveli sfuggire, se non credete a me ascoltateli.

Track list
01 Black Knowledge
02 Elisir
03 Pilgrim Through Sorrow Pt. 1
04 Pilgrim Through Sorrow Pt. 2

Contatti:
LOSTBREED
Strada del Naviglio, 14
41100 Modena
mind@lostbreed.net

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