Recensione: Abydos

Di Onirica - 8 Ottobre 2004 - 0:00
Abydos
Band: Abydos
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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65

Ecco sugli scaffali il primo progetto solista del cantante dei Vanden Plas, gruppo ormai famoso nonchè rappresentante del progressive metal tedesco. La carriera di Andy Kuntz comincia negli anni ottanta con la partecipazione attiva ad eventi teatrali di stampo musicale che in qualche modo segneranno per sempre la carriera dell’artista. Tuttavia la sua attività come musicista non resta circondata esclusicamente dall’esperienza discografica e teatrale perchè oltre ad essere autore della parte lirica/compositiva proposta, è coinvolto anche nella produzione e promozione di giovani gruppi emergenti in Germania. In qualità di artista propriamente detto non sorprende sapere che lo stesso Andy Kuntz ha pensato ad ogni disegno presente nel booklet ed ovviamente alla copertina del disco che vi presento con questa recensione. Ogni presupposto per dare vita ad una creatura nuova era maturo quando durante il 2003 il musicista perde in breve tempo il padre insieme ad altre tre persone care, da questo momento comincerà una corsa estenuante per stendere il concept album che secondo l’autore dovrebbe essere una specie di reincarnazione degli affetti venuti a mancare improvvisamente. Non è difficile immaginare il contenuto delle liriche, per quanto riguarda invece la parte strumentale troviamo nomi importanti nello scenario rock tedesco come ad esempio Stefan Glass e Michael Krauss, insieme allo stesso Andreas Lill batterista dei Van Den Plas.

Settanta minuti divisi in dodici porzioni. Certo fare riferimento solo alla voce di Andy Kuntz sarebbe stato decisamente più piacevole, tuttavia la musica scritta soffre di una grave forma di discontinuità che lascia strisciare sino alla conclusione con pochi ed inefficaci colpi di scena. Ovunque siano presenti le corde vocali del protagonista la performance risulta ottima e ben temperata in funzione dell’accompagnamento ma in vista di un vostro probabile acquisto devo mettere alla berlina pregi e difetti della release. Difficile anche solo immaginare un ascolto integrale del disco senza una decina di irrimediabili distrazioni, ad ogni concept spetta la giustificazione per eventuali buchi neri in cui lasciare sprofondare tutta la nostra concentrazione ma questa volta è diverso perchè ci sono troppi alti e bassi nella composizione. La tecnica viene ovviamente sacrificata in onore della melodia ed in parte questo obiettivo viene raggiunto come dimostrano gli episodi in seconda e settima posizione, ma certo tutto il resto non è proprio entusiasmante per quanto concerne stile e contenuto. La voce di Kuntz è brillante come sempre, paradossalmente tanto apprezzabile in questa occasione come in poche altre targate Vanden Plas: chiara e perfettamente intonata, niente da dire sulla straordinaria capacità interpretativa. Insomma un disco abbastanza autocelebrativo, solo leggermente impressionante ma che comunque penso meriti ascolto. 

Andrea’Onirica’Perdichizzi

TrackList:

01. The Inhabitants Of His Diary
02. You Broke The Sun
03. Silence
04. Far Away From Heaven
05. Coppermoon (The Other Side)
06. Hyperion Sunset
07. God’s Driftwood
08. Radio Earth
09. Abydos
10. Green’s Guidance For A
Strategty Adventure Game
11. Wildflowersky
12. A Boy Named Fly

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Anno: 2004
65