Recensione: Alchemists

Di Luca Montini - 30 Aprile 2024 - 0:00
Alchemists
Etichetta: Scarlet Records
Genere: Symphonic 
Anno: 2023
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
70

Tra i dischi più interessanti dello scorso anno che andrebbero recuperati, indubbiamente una menzione la merita il terzo album del combo varesino Degrees of Truth, dal titolo “Alchemists” (2023).
Il gruppo, fondato da Gianluca Parnisari (tastiere, pianoforte, percussioni aggiuntive) e Luca Ravezzani (batteria), dopo l’uscita del precedente lavoro “Time Travel Artifact” (2019) ha visto entrare in lineup i musicisti Daniele Brianza (chitarra, ukulele), Lorenzo Corsalini (basso) e la nuova cantante Claudia Beltrame. Il risultato è un lavoro molto interessante che, pur mostrando ancora alcune ingenuità nel songwriting, colpisce con passaggi davvero evocativi e ricercati.

 

Il merito è indubbiamente dei due elementi principali che caratterizzano il lavoro: i labirintici layer di tastiera tra rock, pop, ambient e progressive di Parnisari e la voce delicata e operistica di Beltrame, che conferiscono al disco uno stile moderno e coinvolgente, con la passione dei nostri che trasuda da ogni singola nota. Anche la produzione fa segnare un netto miglioramento rispetto al disco precedente. Cavallo di battaglia dell’intero lavoro il singolone “Alchemists”, che in una manciata di mesi ha superato le 175k views su Youtube, sicuramente rappresentativo della proposta ricca di sfumature cromatiche sulla tela musicale offerta dai Degrees of Truth (nomen omen, del resto). Interessante anche l’epica “Godless Symphony” e la più imponente e tirata “Flightmare”, che ricordano in alcuni passaggi i Nightwish e gli After Forever grazie al cantato lirico, che Claudia adotta con senso della misura alternandolo a momenti più pop. Curioso anche il break di “Threads of Life” col suo assolo di ukulele, e la straniante “Tiny Box of Horror”. Da segnalare inoltre la presenza di due ospiti alle chitarre in due brani: Khaled Abbas in “Over The Tide” e Richard Henshall (Haken) in “Bound To Rise”. Tra i punti deboli dell’album, alcuni passaggi forse non troppo riusciti e intricati, con atmosfere che restano sospese troppo a lungo, forse più improntate alla creazione di un paesaggio sonoro in grado di avvolgere l’ascoltatore, piuttosto che colpirlo diretto con un refrain orecchiabile o con un passaggio davvero in grado di imprimersi nella memoria. Momenti che in futuro andranno gestiti con ancora più personalità e carattere per permettere alla band varesina un nuovo salto di qualità.

Alchemists” è dunque un nuovo importante traguardo per i Degrees of Truth, ma anche un solido punto di partenza per il futuro, un disco carico di pathos composto con competenza, raffinatezza e gusto, forte di numerose influenze e contaminazioni dal symphonic al pop fino al progressive che merita un ascolto, per tutti gli appassionati di metal melodico.

Luca “Montsteen” Montini

Ultimi album di Degrees of Truth

Genere: Symphonic 
Anno: 2023
70