Recensione: An Age Undreamed Of

Di Stefano Ricetti - 12 Settembre 2022 - 9:10
An Age Undreamed Of
Band: Vanquisher
Etichetta: Stormspell Records
Genere: Epic  Heavy 
Anno: 2022
Nazione:
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77

La prima calata metallica in terra italica proveniente dalla Svezia avvenne all’inizio degli anni Ottanta quando gli Heavy Load da Stoccolma invasero pacificamente il nostro Paese con le note possenti di Metal Conquest e Death or Glory, seguito l’anno successivo da Stronger Than Evil. Dischi che, grazie ai prodi cantori di allora annidati fra le colonne della rivista Rockerilla, fecero breccia fra i cuori dei die hard fan tricolori dediti al Metallo Epico. A consolidare ulteriormente la dose di sano Acciaio scandinavo radicato alle nostre latitudini ci pensarono poi i coevi Torch, altri duri e puri provenienti da Eskilstuna e gli imprescindibili Bathory, che alzarono l’asticella verso l’estremo. Poi, con alterne fortune, i vari Silver Mountain, Axe Witch, Oz (benché condivisi con la Finlandia) e in tempi un po’ più recenti gli Hammerfall. Pleonastico sottolineare quanto la Svezia abbia dato in termini di Death e Black al mondo intero, discorso che meriterebbe chilometri di inchiostro ma che esula dall’argomento principe di questa recensione: l’Epic Metal.

Già, perché è da poco uscito, sotto l’egida della label americana Stormspell Records, tale An Age Undreamed Of, un disco che sin dalla copertina curata da Michael Hansen non lascia spazio ad alcun dubbio, sulla scia della tradizione guerresca dei padrini Heavy Load. Poco meno di un’ora di heavy metal barbarico declinato lungo undici canzoni a firma Vanquisher (qui intervista), un combo di recente formazione (2014) proveniente da Malmö, capoluogo della contea della Scania, Svezia meridionale. Nel loro carniere, sinora, trovano posto un Ep, uscito nel 2017 e un paio di singoli successivi.  An Age Undreamed Of è a tutti gli effetti il loro debutto su full length. La formazione schiera, con dei nomignoli ispirati agli scritti di Robert E. Howard e un look a metà fra i Lordi e i Manowar di Into Glory Ride, Johan “Niord Of Nordheim” Jönsson alla voce, Robin “Heimdal The Warlord” Malm alla chitarra (un cognome che è una garanzia!), Pontus “Horsa The Untamed” Hurtig alla seconda chitarra, Glenn “Wulfhere The Executioner” Malm (vedasi sopra…) al basso e John “Gorm Of The Pounding Hooves” Larsson alla  batteria.

Le tracce contenute all’interno di An Age Undreamed Of, che si accompagna a un libretto di dodici pagine con tutti i testi e dei disegni in sottofondo che raffigurano i cinque musicisti in assetto da guerra, si dimenano attraverso le tematiche eroiche ispirate all’era Hyboriana di Conan il Cimmero per il tramite di titoli inequivocabili quali “The Pride Of Aquilonia”, “Cimmeria” e “Trapped On Shamu’s Plain”.

La possente produzione conferita al lavoro da parte di Cederick Forsberg permette di godere appieno delle bordate di Metallo Eroico fornite successivamente a “Nemedian Chronicle” l’intro di prammatica di turno. Saggiamente, i Vanquisher raggruppano all’interno di An Age Undreamed Of tutta la loro produzione precedente, comprensiva dell’Ep A Demonstration Of Power e dei due singoli che lo hanno seguito che, ovviamente in questa nuova veste, totalmente risuonati, beneficiano di suoni all’altezza.

Tutti i cliché dell’Epic vengono furiosamente riproposti senza alcun pudore fra chitarre fiammeggianti, cori e controcori, potenza diffusa, passaggi sospesi, batteria e basso implacabili, atmosfere battagliere, voce stentorea (per quanto possibile, Niord è cantante di sicuro livello ma di certo non un fuoriclasse), insomma tutto quello che gli amanti di questo genere fiero e integerrimo si possono attendere da un disco che sia degno di una copertina siffatta. An Age Undreamed Of va preso in blocco, non esistono chissà quali highlight, le mazzate si susseguono come se non vi fosse un domani, pleonastico segnalare questo o quel pezzo. Stupefacenti le assonanze fra i Vanquisher e i nostrani Rosae Crucis, a livello di mood e di tiro, benché echi di Manowar, Domine e Powerwolf veleggino forti e chiari lungo tutta la durata dell’ascolto.

Vanquisher (Vincitore)?

Per ora sì, decisamente.

Che siano proprio i Vanquisher i nuovi Barbarians del Metallo?

Si attendono conferme per il futuro.

Al momento Swords Up!

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

 

 

 

 

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