Recensione: An Examination Of Being
Come un uragano spazza il terreno, così gli statunitensi Order Of Ennead provano a radere al suolo la scena del metal estremo con il secondo album della loro breve carriera: An Examination Of Being. Nati nel 2007 dallo scioglimento dei Council Of The Fallen, il gruppo annovera – oltre al giovanissimo John Li e Scott Patrick – Kevin Quirion e Steve Asheim dei pluridecorati (e chiacchierati) Deicide.
Logico, quindi, aspettarsi un furibondo attacco all’arma bianca, dato atto del DNA musicale dei quattro e dopo il buon riscontro avutosi nel 2008 con l’omonimo full length di esordio. Se poi i gruppi primigeni erano e sono più orientati verso il death, il progetto Order Of Ennead sonda le estremità più veloci del black mediante un hyper speed del tipo di quello dei primi 1349 e dei Blot Mine.
Nessuna concessione misericordiosa, nessuna pietà: i quattro di Tampa triturano incessantemente la loro miscela esplosiva, facendola poi esplodere con il susseguirsi dei brani. Il fast black metal proposto, non fa male sottolinearlo, è impregnato sino alla radice dal tipico taglio old school dell’eighteen sound. E anche in questo caso l’osservazione è logica, dato che Asheim macina metal sin dal 1987 mentre Quirion e Patrick non sono certo dei novellini. Stupisce, in senso positivo, la prestazione del ventenne Li, per nulla intimorito da cotanta compagnia; segno di talento e maturità.
Non stupisce, invece, la produzione: non c’è alcun punto debole da evidenziare. Anzi il suono è pieno e corposo, pure nei momenti di furia parossistica, quando i blast beats si susseguono a ondate e quando, cioè, il suono stesso tende ad assottigliarsi, a perdere potenza. Come non stupisce la preparazione tecnica dei Nostri, di taglio professionale e assai consistente.
Sembrerebbe tutto perfetto, quindi.
Niente di più errato, dato che manca clamorosamente la parte più importante di un’opera musicale: la composizione, l’arte di saper scrivere canzoni interessanti. Già lo stile non offre nulla di più di quanto abbiano proposto in abbondanza act quali quelli più sopra menzionati. Questa carenza di originalità potrebbe essere bilanciata, perlomeno, da una costruzione dei brani eseguita in modo tale da rendere gli stessi interessanti, dotati di un qualsiasi tocco o particolarità (un ritornello meno monocorde, un po’ di tetra melodia in più, il raggiungimento delle alte velocità senza l’uso di blast beats alla fine ridondanti, qualche riff cadenzato da ribaltare lo zenith). Ahimè, ciò non avviene affatto, dato che l’approccio del tutto scolastico al songwritig da seguito a song piatte e senz’anima.
Fra le nebbie della monotonia si salvano ben pochi episodi, come l’opener The Concert Off Jour Extinction e la successiva The Scriptures Of Purification, con i loro riff portanti ben costruiti mediante una sequenza di accordi che alla fine si stampano con decisione nella memoria di chi ascolta. Il problema di queste canzoni e più in generale dell’album, è che a tanta velocità non si accompagna un analogo stato di alterazione mentale. A parere di chi vi scrive, oltrepassare i limiti delle velocità estreme dovrebbe innescare una sorta di trance ipnotica, di vertigine, affinché andare così veloce abbia un senso. Con An Examination Of Being questo non avviene. Lies Upon The Lips Of Judas, This Mortal Journey, … In The Mirror e in pratica tutti gli altri capitoli del disco si susseguono inchiodati sullo stesso incedere. Ogni tanto, Li tenta di salvare la baracca con qualche solo di pregevole fattura, che però s’insabbia nello scream monocorde di Quirion.
La somma finale ha le cifre che identificano il classico esempio di come la capacità tecnica, l’esperienza e cultura musicale, la produzione e quant’altro di positivo si possa trovare in un CD come An Examination Of Being, sia inesorabilmente annullato dalla fastidiosa monotonia della musica; tediosa sia a breve sia a lungo termine.
Cioè, le cifre che esplicitano un’insufficienza.
Discutine sul forum nel topic relativo!
Track-list:
1. The Concept Of Our Extinction 4:18
2. The Scriptures Of Purification 4:03
3. Lies Upon The Lips Of Judas 4:11
4. This Mortal Journey 4:53
5. … In The Mirror 3:56
6. An Examination Of Being 3:40
7. Conduits To Eternity 4:11
8. A Portal To Rapture 5:22
9. A Betrayal Of Self 5:25
Line-up:
Kevin Quirion – Vocals, Rhythm Guitar
John Li – Lead Guitar
Scott Patrick – Bass
Steve Asheim – Drums, Acoustic Guitar, Piano