Recensione: Animalistic
Ronnie Atkins, ex frontman dei gloriosi Pretty Maids, ha saputo cogliere nel segno, descrivendo genialmente la nuova release del progetto gestito assieme ad Erik Martensson degli Eclipse.
“Senza dubbio questo è uno dei tre migliori album che abbiamo realizzato con i Nordic Union”.
Semplice. Chiaro, Diretto.
Soprattutto inconfutabile: con “Animalistic“, i Nordic Union arrivano proprio al terzo capitolo discografico in carriera…
L’ironia dell’inossidabile Atkins è un buon modo per introdurre l’ennesimo bel disco prodotto da una coppia di artisti straordinari. Un binomio già grande protagonista con le proprie creazioni, da qualche anno unito in questo incrocio scandinavo all’insegna del melodic rock.
In particolare, un segnale evidente dell’atmosfera rilassata e del buon umore che sono stati il corollario ideale alla creazione di una serie di brani, al solito, pienamente convincenti.
L’ibrido tra Pretty Maids ed Eclipse è sempre la costante definitiva. Una pietra angolare che rimane basamento di un songwriting bilanciato tra ottime trovate melodiche ed esuberanze heavy.
Carattere più evidente è forse proprio una maggiore tendenza alla ruvidità rispetto ai due predecessori (Nordic Union – 2016, “Second Coming” – 2018). Un aspetto che incanala “Animalistic” verso confini meno AOR ed in qualche modo più taglienti. Una leggera svolta heavy (si è detto “leggera” non a caso) che rende la fisionomia dei brani ancora più vicina a certe cose degli ultimi Pretty Maids, facendoceli apprezzare in larga misura.
Ritornelli come sempre orecchiabili, si uniscono ad un certo pathos nei cori epici esaltati dalla vocalità abrasiva di Atkins, in forma smagliante come già avuto modo di verificare nell’ultima uscita solista di qualche mese fa. La risolutezza del compare Martensson, completa come da menù, uno scenario votato all’heavy melodico, in cui risaltano brani sempre godibili e ricchi di dinamismo.
I pezzi, infatti, scorrono agili ed in piena scioltezza, si fanno ascoltare senza affanno più volte e quando divenuti familiari raggiungono il loro apice nel gradimento.
Una formula consolidata, in mano a due autori conosciuti come praticamente infallibili.
Ne consegue un risultato atteso al punto da essere quasi scontato.
Un ottimo album, che grazie a canzoni solide, ben miscelate ed in perfetto equilibrio stilistico, piace senza troppe riserve proprio come le uscite precedenti.
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