Recensione: Ars Hermetica

Di Alessandro Cuoghi - 7 Gennaio 2013 - 0:00
Ars Hermetica
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
67

Il Black Metal italico sin dai propri albori si è rivelato spesso incline all’emulazione stilistica ed ideologica dei canoni maturati durante la crescita del corrispettivo nordeuropeo. Ciononostante fra miriadi di distillati scialbi e privi di personalità alcuni act hanno alzato la testa, mostrando al mondo quello che gli italiani possono fare in tema di metallo nero. Nomi come Spite Extreme Wing, Malnàtt, Inchiuvatu, solo per citarne alcuni,  sono infatti divenuti  fieri portabandiera del Black Metal tricolore.   

Ebbene, sembra che anche i qui presenti Arcanum Inferi,  band siciliana attiva dal 2009, puntino a lasciare il segno. Forti di un’attitudine puramente old school i nostri ci introducono alla loro prima opera completa, Ars Hermetica, attraverso un art work che lustrerà gli occhi agli amanti della prima ondata del black metal norvegese. Disegnata a mano e completamente in bianco e nero, la copertina rappresenta dettagliatamente un laboratorio alchemico attraverso uno stile semplice ma efficace e pregno delle atmosfere che scopriremo nel disco. Atmosfere queste costruite attraverso un riffing scarno e supportato da una voce sgraziata e gracchiante, come da tradizione. La predisposizione all’old school risulta preponderante anche grazie alla produzione, sufficientemente ruvida ed in grado di uniformare il tutto sotto un’aura sulfurea e malefica degna dei più illustri esponenti del genere.   

Il concept trattato, incentrato sulla filosofia ermetica e sull’alchemica Tavola Smeraldina di Ermete Trismegisto, risulta sin da subito complesso, curato nei dettagli e potrà essere fonte di lunghe divagazioni filosofiche sul significato del qui presente lavoro. Oltre al sicuro spessore lirico va però analizzato anche il valore musicale di un disco senz’altro pregno di aspettative. 

Passata una breve intro ambient si aprono sin da subito le fauci dell’inferno attraverso le rasoiate metalliche e la batteria al fulmicotone dell’opener Aeterna Damnatio”. Il puzzo di zolfo si fa soffocante ed in un batter di ciglia si viene catapultati nell’oscuro universo degli Arcanum Inferi. L’amore per le sonorità grezze e maligne emerge e ribolle per tutto il brano e, di conseguenza, per gran parte del disco, scandito solo di quando in quando da brevi stacchi melodici.   

L’evoluzione fra brani nuovi di zecca e pezzi riesumati dalla prima demo della band, V.I.T.R.I.O.L., non è praticamente percepibile, ma questo, pur evidenziando uno scarso slancio verso il cambiamento, può risultare altresì un vantaggio per la stabilità del lavoro. Il sempre presente mood true Black si manifesta infatti sotto forma stemperata nell’introspettivo pianoforte di “Furor Melancholicus“, per contorcersi e ripartire subito con  “V.I.T.R.I.O.L.”, title track dalla succitata demo. Nonostante l’impatto dei brani appena menzionati, gli apici creativi del disco sono incarnati dall’arcana “Tabula Smaragdina” e dalla violentemente malinconica closer “Silvae Viridies”, inserita fra l’altro in un paio di compilation underground.   

A conti fatti Ars Hermetica sembra sicuramente un pacchetto interessante, l’unico difetto, che potrà risultare grave per alcuni o addirittura un lato positivo per altri, è la totale dedizione da parte della band ad uno stile che è ormai divenuto un classico. Durante i vari ascolti si consolida infatti l’effettiva compattezza globale del disco, tuttavia tale aspetto si accompagna quasi involontariamente ad un costante quanto fatale senso di deja vu, tipico di prodotti figli di una ben precisa ed inquadrata nicchia musicale.  Oltre a questo l’interessante utilizzo del latino è stato limitato, con poche eccezioni, ai soli titoli dei brani, mentre, secondo  chi scrive, risulterebbe un’arma forte ed originale se utilizzato maggiormente nelle lyrics.   

Detto questo Ars Hermetica risulta senz’altro un buon punto di partenza e lascia intravedere discrete o addirittura buone possibilità, tuttavia per fare il grande salto serve quella personalità in più che ha reso grandi i gruppi da cui gli Arcanum Inferi traggono ispirazione.  

Alessandro Cuoghi


Discutine sul topic relativo


Lineup:  

Sethyel: bass

Frozen: drums

Maagher Kxerathum: guitar

Baram: vocals  

 

TRACKLIST

1. Praeludium

2. Aeterna Damnatio

3. Furor Melancholicus

4. Obscura Nox Ad Inferos

5. V.I.T.R.I.O.L.

6. Fructus Interdictus

7. Tabula Smaragdina

8. I.N.R.I.

9. Silvae Viridies  

Ultimi album di Arcanum Inferi

Genere:
Anno: 2012
67