Recensione: Awaken Demons

Di Daniele D'Adamo - 6 Maggio 2012 - 0:00
Awaken Demons
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Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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71

Parrebbe che, in ambito *-core, quando si debba uscire con un album, sia messa in campo la massima professionalità possibile. Quasi come se il successo fosse un fatto certo, quindi preventivabile con esattezza. Un investimento sicuro, insomma, che – perlomeno – regali ai timpani degli appassionati un prodotto godibile e fruibile al 100%.

A questa regola non sembrerebbero sfuggire i romagnoli Awaken Demons con il loro “Awaken Demons”, terzo full-length di una breve quanto intensa carriera iniziata nel 2007. Il disco, infatti, beneficia del missaggio e della masterizzazione di Zack Ohren presso i Castle Ultimate Studios (All Shall Perish, As Blood Runs Black, The Ghost Inside) di Oakland (CA, USA) e, giusto per appagare anche l’occhio, dell’artwork di Nicola Lelli (Terror, A Day To Remember).

Come frutto di quest’approccio assai serio alla questione, gli Awaken Demons ottengono un suono praticamente perfetto, esente da squilibri e difetti. Un suono possente, profondo, pieno e cristallino, pienamente adatto per rendere evidenti, in toto, i terribili breakdown di cui è pregno il deathcore da loro proposto. Un suono completamente dedito allo stile, insomma, quasi a voler fissare definitivamente, per esso, gli stilemi del più moderno incrocio fra death metal e hardcore. Il deathcore dei Nostri, quindi, si può davvero prendere come riferimento avanzato per coloro che ne volessero intraprendere la medesima strada: voce basata su un mix equivalente di growling e harsh vocals, guitarwork roccioso e massiccio, basso pulsante, drumming assestato su mid-tempo il più possibile compatti e pesanti. Poi, melodia quasi assente, linee vocali aggressive, riff durissimi per un impatto complessivo assolutamente devastante.

Tuttavia, malgrado questa precisione nel definire il proprio sound nei minimi particolari, alla fine gli Awaken Demons non fanno né più né meno di quanto fatto, e di quanto stiano facendo, band come Neaera e Heaven Shall Burn. Ciò, in fondo – più che evidenziare poca originalità da parte del combo cesenate – , spiega come il deathcore non abbia così tanti margini di divagazione al di fuori delle rigide coordinate stilistiche così ben focalizzate dai romagnoli stessi.   

Parallelamente, si può anche affermare che il deathcore tenda all’ordine invece che al caos. Questo fatto, che riassume lo spirito di un genere la cui struttura musicale sia ‘facilmente smontabile’ per discernerne le singole membrature, a parere di chi vi scrive condiziona il songwriting, obbligandolo – quasi – a non osare divagazioni da un format ben preciso e, ormai, consolidato. Con la conseguenza che, per l’ascoltatore medio, diventa difficile, anche dopo parecchi ascolti, riuscire a cogliere delle differenze significative fra una canzone e l’altra. Nel caso specifico di “Awaken Demons” bisogna rilevare, però, che Luca Zattoni e i suoi compagni ce la mettano tutta per rendere accattivanti i vari brani, senza spostarli comunque di un millimetro da un deathcore così ‘scolarizzato’.

Accanto a pezzi piuttosto scontanti e (troppo) schiavi dei breakdown come per esempio “Sharks”, “Under The Glass” e “Tempest”, ci sono episodi più riusciti come “Isolation”, dal tiro irresistibile e pertanto trascinante, con quel pizzico di melodia che non guasta. Oppure come “Me, Against The Machine”, lento, sinuoso, attraversato da un piacevole tono drammatico.

Gli Awaken Demons sanno bene quel che fanno, e lo dimostra la lucidità con la quale hanno realizzato “Awaken Demons”. Questa loro indubbia razionalità, se da un lato li conduce a interpretare uno stile ‘perfetto’, dall’altro ne inficia un poco l’estro compositivo. Probabilmente, dati i loro presupposti tecnico/artistici, potrebbero fare di più, per rendere maggiormente stimolanti le loro armonie.

Daniele “dani66” D’Adamo

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Tracce:
1. Foregone 0:48
2. Sharks 2:58
3. Disease 3:17
4. Under The Glass 4:00
5. Me, Against The Machine 3:00
6. Phoenix 2:58
7. Isolation 2:59
8. Tempest 3:28
9. Take The Crown 3:33
10. Breach The Sky 3:51
11. Under The Glass (Remix) 4:39

Durata 36 min.

Formazione:
Luca Zattoni – Voce
Andrea Bassetti – Chitarra
Nicola Lelli – Basso
Emanuele Pagani – Batteria
 

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