Recensione: Biomechanical Nonsense Connections

Di Stefano Risso - 14 Gennaio 2008 - 0:00
Biomechanical Nonsense Connections
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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70

La famiglia del techno-death italiano è lieta di accogliere un’altra
formazione decisamente interessante, i Symmetric Disorder, quintetto
proveniente da Varese (Busto Arsizio per la precisione) che dopo la
pubblicazione del debutto B10m3chan1cal Non5ens3 Conn3ct1on5, presenta il
primo full-length, andando a riprendere i tre brani del demo affiancandoli con
canzoni che non fanno altro che confermare le buone impressioni suscitate con
l’opera prima.

Death tecnico dicevamo, ma non solo, perchè i nostri in questo
Biomechanical Nonsense Connections
si danno alla pazza gioia nel fondere
influenze e stili in modo convincente, spaziando dai lidi americani più brutali,
verso sponde svedesi, miscelando il tutto con influssi thrash, riffoni ora
groovy, ora vicini al cyber thrash di scuola Meshuggah e chi più ne ha
più ne metta (addirittura elettronica nella quinta Yrn’ Griush’ hh).
Descritto a parole, questo disco potrebbe sembrare un guazzabuglio metallico di
stili senza né capo né coda, e invece è la bravura dei Symmetric Disorder a
portare tutto in binari ben definiti, pronti ad abbracciare un sound variegato
ma non confusionario, ben composto e suonato ancora meglio.

E’ proprio un “disordine simmetrico” quello che i nostri costruiscono brano
dopo brano, con le chitarre in grande evidenza a costruire e disfare
repentinamente, sempre pronte a ricorrersi, arrestarsi, e cambiare direzione,
riuscendo a infondere quella giusta sensazione di “smarrimento” che non si
trasforma mai in noia, o in eccessi virtuosistici fini a se stessi. Praticamente
inutile andare a segnalare un brano in particolare, dal momento che
Biomechanical Nonsense Connections
è un disco che va assimilato nella
sua interezza, dove la qualità media delle composizioni supera anche qualche
piccola giustificabile forzatura, forte di una coesione da parte di tutti i
componenti molto buona, di una prova vocale di rilievo e grazie a una produzione
adeguata.

Manca forse un pezzo “killer”, in grado di elevarsi in modo prepotente dal
resto del disco, ma di questo passo siamo sicuri che non tarderà ad arrivare.
Insomma una band da tenere d’occhio con attenzione con ampi margini di
miglioramento.

Stefano Risso

Tracklist:

1. Ultairon/Hyperflesh 02:44
2. Equinox Of The Parts I 04:44
3. Brutal 03:47
4. Nonsense Connections 03:58
5. Yrn’ Griush’ hh 04:51
6. Rain Of Dreams 04:03
7. Inversion 03:49
8. Abstraction Of The Self 03:57
9. Biomechanical Midori’s Kitchen 02:57
10. Equinox Of The Parts II 07:57

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