Recensione: Black Death

Di Nicola Furlan - 7 Maggio 2025 - 0:16
Black Death
Etichetta: Gruesome Records
Genere: Death 
Anno: 2025
Nazione:
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70

Nel panorama del death metal europeo, il Portogallo non è solitamente tra i primi paesi che vengono menzionati, ma chi conosce la scena underground sa bene che vi si trovano realtà interessanti (ogni tanto va bene evidenziare le ovvietà…) e capaci di mantenere viva la fiamma del metal estremo con grande coerenza e attitudine. Tra queste, i Theriomorphic rappresentano una delle band più longeve e rispettate da quelle parti. Formatisi nel 1996, si sono imposti con uno stile death metal di buona fattura, influenzato tanto dalla scuola americana, stile Morbid Angel e Malevolent Creation per la parte più brutale, quanto da quella europea, dati certi stilemi riconducibili a band come Vader e Carcass… e non mancano alcuni richiami al Gothenburg Sound. Davvero ricchi di spunti e per tutti i gusti!
Tuttavia, la loro forza non sta solo nelle influenze, ma nella capacità di costruire una propria voce, solida e riconoscibile, ancorata a riflessioni esistenziali, tematiche filosofiche e una visione nichilista dell’uomo che, come dice il loro moniker, ha la “forma della bestia”.
Black Death” viene pubblicato con l’obiettivo di celebrare i ventotto anni di attività. Nasce come compilation commemorativa che, oltre a pezzi significativi della loro produzione, racchiude un inedito, due ri-registrazioni di tracce storiche del repertorio e alcune cover bonus track. Vuole essere un ritratto sonoro della band, passato, attuale e futuro, ovvero un documento che testimonia la loro evoluzione e coerenza nel tempo.
Dal punto di vista tecnico, la produzione curata da Gruesome Records offre un suono pulito, ma non sterile. Il tutto suona graffiante e distorto. Gli strumenti si distinguono nettamente, con un basso presente, una batteria organica e chitarre che mantengono quella ruvidità brutale tipica degli anni ’90.
In definitiva, “Black Death” non è soltanto una raccolta celebrativa, ma una dichiarazione di intenti. È la testimonianza di una band che non ha mai rincorso mode o compromessi e che, dopo quasi trent’anni, continua a suonare con la stessa integrità degli esordi. È una raccolta coerente che parla tanto ai fan di lunga data quanto a chi vuole conoscerli da oggi e, tramite loro, scoprire le profondità della scena death metal portoghese, ancora oggi sorprendentemente attiva sul circuito.
Geniale anche la front cover, dove viene sintetizzato il contenuto: “A Gruesome Blend”; mai affermazione fu più azzeccata per assaggi strong di pura attitudine death metal! Il disco è disponibile in sole cento copie limitate per cultori e collezionisti.

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