Recensione: Black Star [EP]
I Candlemass, i padri fondatori dell’epic doom svedese, celebrano il loro 40° anniversario con l’EP “Black Star”, pubblicato per Napalm Records. Questo lavoro, che si pone come una sfida al genere, presenta due brani inediti e due cover Black Sabbath e Pentagram.
La title track, “Black Star”, combina melodie ipnotiche con testi profondamente introspettivi, resi ancora più vivi dalla voce cupa e suggestiva del cantante Johan Länquist. I testi, scritti dal fondatore e bassista Leif Edling, esplorano temi di lotta esistenziale, tentazione e il fascino dell’oscurità, creando un’atmosfera intensa che incarna il suono distintivo dei Candlemass.
Il secondo brano inedito, “Corridor Of Chaos” si distingue per le sue interessanti linee melodiche, in particolare per il pregevole apporto chitarristico che ne definisce l’identità. Lo stile è puro stile old school, caratterizzato da riff metal classici e un’eccezionale performance alla chitarra di Lars Johansson, che evidenzia la maestria dinamica della band.
Parallelamente, l’inclusione di due cover di brani iconici, “Sabbath Bloody Sabbath” dei Black Sabbath e “Forever My Queen” dei Pentagram, testimonia la profonda reverenza dei Candlemass per le proprie radici musicali e per i maestri che hanno contribuito a forgiare il genere doom metal. Questa scelta non solo onora la storia della band, ma riafferma anche il loro ruolo di custodi e interpreti di un’eredità sonora fondamentale.
La rilettura di “Sabbath Bloody Sabbath” si presenta come un’esecuzione canonica, sebbene l’interpretazione vocale a tratti eccessivamente aggressiva ne limiti parzialmente l’efficacia. Al contrario, la cover di “Forever My Queen” dei Pentagram si rivela una scelta meno scontata e notevolmente più riuscita. In questo brano, l’approccio di Johan Längquist appare più in sintonia con le sfumature musicali, conferendo alla reinterpretazione una maggiore intensità e maestria.
Nel complesso, la band dimostra un’energia e una vitalità notevoli. Sebbene questo EP possa non attrarre un pubblico vasto al di fuori degli appassionati di lungo corso dei Candlemass o degli estimatori del doom metal più intransigente, offre comunque un’esperienza d’ascolto di alta qualità. I Candlemass si confermano una fonte affidabile e costante di doom metal classico.
