Recensione: Imaginations From The Other Side [25th Anniversary Edition]

Di Davide Sciaky - 8 Dicembre 2020 - 8:30
Imaginations From The Other Side [25th Anniversary Edition]
Etichetta: Nuclear Blast
Genere: Power 
Anno: 2020
Nazione:
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75

Anno 1995: i Blind Guardian pubblicano “Imaginations From The Other Side” raggiungendo nuove vette di epicità e proseguendo l’evoluzione iniziata con “Tales From The Twilight World”, l’album dove è iniziato a definirsi in maniera sempre più netta il sound e lo stile dei Bardi di Krefeld.
L’album contiene canzoni che diverranno classici immortali, dalla title-track a ‘Past And Future Secret’ a ‘Bright Eyes’ a praticamente tutte le altre.
Negli anni tutte le canzoni saranno suonate più meno frequentemente nei concerti della band, su tutte proprio ‘Imaginations From The Other Side’ che diventa presenza fissa in ogni show.
Nel 2016 e 2017 i Blind Guardian decidono di celebrare l’album tanto amato dai fan suonandolo per intero in una serie di show che li porta anche in Italia, al Battlefield Metal Fest (ne parlammo all’epoca qui).
Uno di questi concerti, quello suonato a Oberhausen in Germania nel 2016, viene registrato e farà parte dell’edizione speciale del disco per il 25° anniversario.

Anno 2020: esce una nuova edizione di “Imaginations From The Other Side” per festeggiarne il 25° anniversario.
Questa nuova versione del disco esce in un periodo un po’ turbolento nella discografia dei Blind Guardian che negli ultimi anni ha portato alla pubblicazione di:

– Nel 2013: il boxset “A Traveler’s Guide to Space and Time” pubblicato dalla Virgin, la prima etichetta della band, che contiene tutti i dieci album (in studio, compilation e live) della band usciti dal 1988 al 2003, più il live del DVD “Imaginations Through the Looking Glass” per la prima volta in formato audio, rimasterizzati e remixati per l’occasione.
– Nel 2017: tutti i primi dieci dischi di cui sopra vengono pubblicati nuovamente dalla Nuclear Blast, probabilmente in seguito ad un passaggio di mano dei diritti, nella versione remaster fatta nel 2007 dalla Virgin (con l’eccezione di un paio di dischi che presentano un nuovo remaster).
– Nel 2018: tutti i primi dieci dischi vengono pubblicati ancora una volta, sempre dalla Nuclear Blast, in un nuovo remaster fatto per l’occasione, alcuni con il mix del 2007, altri con il mix del 2012 (quello del boxset pubblicato nel 2013). Nell’edizione CD sono contenuti due dischi, uno con queste combinazioni di remix e remaster, e uno con la versione dei dischi con il mix e masterizzazione originale.

Dopo queste pubblicazioni un’edizione celebrativa “tradizionale” – solitamente in queste occasioni vengono pubblicati remaster o simili – sarebbe risultata ridondante, ed infatti per l’anniversario di “Imaginations From The Other Side” la band e l’etichetta hanno deciso di pubblicare qualcosa di particolare.
Vediamo cosa contiene questa nuova edizione per il 25° anniversario:

– Nel primo disco troviamo la registrazione live del disco dal concerto ad Oberhausen del 2016 (registrazione delle sole nove tracce che compongono “Imaginations From The Other Side”, ma non del concerto completo in cui sono state suonate anche altre canzoni).
– Nel secondo disco troviamo il disco in studio vero e proprio nella versione remixata e rimasterizzata nel 2012, con l’aggiunta delle tracce bonus ‘The Wizard’ (cover degli Uriah Heep) e ‘System’s Falling’ (cover del Michael Schenker Group) remixate e rimasterizzate nel 2018.
– Nel terzo disco, infine, troviamo le versioni strumentali delle canzoni che compongono l’album insieme a quelle che in alcune delle edizioni precedenti erano presenti come bonus track: le versioni demo di ‘Imaginations From The Other Side’, ‘I’m Alive’, ‘A Past And Future Secret’ e ‘The Script for My Requiem’, e la “versione orchestrale” di ‘A Past And Future Secret’.

Avendo chiarito cosa si trova in questa edizione speciale di “Imaginations From The Other Side” andiamo a vedere meglio cosa ci aspetta nei vari dischi.
La parte più interessante è ovviamente il primo disco, dato che si tratta di un live pubblicato qui per la prima volta.

Già dalla prima canzone, la title-track, su versi come ‘No one’s there to keep alive’ e ‘”Coward Lion” where are you”, sentiamo delle urla potentissime di Hansi che ci confermano lo stato di grazia del cantante negli ultimi anni.
Anche il resto della band non è da meno e tutti i musicisti sul palco suonano con grande precisione, con un André Olbrich che si prende qualche licenza andando ad aggiungere qualche tocco di wah-wah in più rispetto a alle versioni in studio delle canzoni, ma con risultati sempre convincenti.
La grande differenza di lineup da questo concerto rispetto al disco in studio ovviamente è dietro la  batteria con la presenza con Frederik Ehmke che nel 2005 ha sostituito lo storico Thomen Stauch. Se sui pezzi nuovi a volte viene criticata ad Ehmke una non particolare creatività (ma avere un mostro come Thomen come metro di paragone non renderebbe la vita facile a nessuno), sui pezzi vecchi gli si può dire poco e infatti in questo live il batterista suona accuratamente e con una buona energia tutte le canzoni.
Anche il pubblico è molto coinvolto e su tutto il disco si sente una grande partecipazione dei fan che cantano a gran voce i cori, caratteristica che rende sempre speciali e unici i concerti dei Blind Guardian.
Una cosa particolare che si può notare nel disco è che, nonostante sia stato registrato in Germania, non si sente quasi mai Hansi rivolgersi al pubblico in tedesco, anzi, non lo si sente quasi mai rivolgersi al pubblico. Che sia perché il cantante ha cercato di trattenersi sapendo stava venendo registrato un live per un pubblico internazionale, o perché le interazioni in tedesco sono state tagliate dopo, non ci è dato saperlo.

Se la performance dei nostri è davvero eccellente, purtroppo non si può dire lo stesso del lavoro fatto in post-produzione dato che il disco è l’ennesima vittima della loudness war.
L’effetto non è terribile come in altri casi analoghi ed il disco rimane comunque piacevole, ma sicuramente il live sarebbe più godibile con un lavoro di masterizzazione più delicato con livelli meno sparati ed una maggiore dinamica.

Arriviamo al secondo disco che, ricordiamo, contiene il disco in studio nella versione remixata e rimasterizzata nel 2012, con l’aggiunta di due bonus track remixate e rimasterizzate nel 2018.
Dato che la recensione si riferisce a questa edizione non entreremo nel dettaglio delle canzoni, conosciamo bene il loro valore e sappiamo che molte sono considerate classici della band, ma parleremo invece del sound specifico di questa edizione.
Come abbiamo ricordato sopra, il remix/remaster del 2012 è stato fatto in occasione dell’uscita di un boxset speciale pubblicato nel 2013 dalla Virgin, ed è lo stesso che si può trovare nelle ristampe del 2018; questo secondo disco non è quindi inedito ed è una versione che abbiamo già potuto sentire negli scorsi anni.
Avendo ascoltato diverse volte questo disco, e avendolo anche messo a confronto con l’originale, possiamo dire che il lavoro fatto è molto valido dato che non stravolge il disco, ma rende il suono generalmente più brillante e dona una maggiore limpidità a qualche passaggio andando a lucidare ulteriormente un diamante che già brillava.
D’altronde il lavoro fatto venticinque anni fa da Flemming Rasmussen (principalmente noto per aver lavorato con i Metallica su “Ride the Lightning” e “Master of Puppets”) era già buono e non necessitava in maniera urgente di un grosso lavoro di restauro; dei ritocchi più piccoli e delicati, come fatto in questo caso, riescono quindi ad essere apprezzabili.
A fronte di queste considerazioni, il secondo disco, il remaster, non avrà un grande appeal per chi possiede già una delle precedenti stampe, ma per chi non ce l’avesse ancora sicuramente è un’opzione interessante.

Il terzo disco, come scrivevamo sopra, contiene le versioni strumentali delle canzoni e qualche bonus track.
Probabilmente saranno in pochi ad ascoltare questo disco come farebbero con un disco normale, dalla prima all’ultima canzone perdendosi nella musica, d’altronde la voce di Hansi è sempre una parte essenziale delle canzoni dei Blind Guardian. Ascoltare le canzoni in questa forma con attenzione ed una certa curiosità, però, permette di scoprire piccoli dettagli e sfumature che coperte dal cantato potrebbero altrimenti sfuggire.
Insomma, le canzoni strumentali non sono certo fondamentali, ma impreziosiscono questa edizione e saranno sicuramente gradite ai fan della band che potranno così sentire fino all’ultimo dettaglio del meraviglioso lavoro fatto da André Olbrich, Marcus Siepen, Thomen Stauch, e non dimentichiamo Hansi Kürsch che all’epoca suonava ancora il basso.

Riepilogando, in questa nuova versione del classico dei Blind Guardian troviamo un live interessante ma dal sound sicuramente migliorabile, una versione in studio con remix/remaster molto buoni, ma non inediti, e un disco bonus strumentale interessante ma non certo essenziale (e ricordiamo che il voto della recensione si riferisce esclusivamente a questa ristampa e deve quindi fare i conti con queste considerazioni; il voto non si riferisce al valore in sé delle canzoni).
Chi ha già il disco, in particolare una delle ultime ristampe, quindi, potrebbe essere per lo più interessato al live, mentre chi volesse comprare il disco per la prima volta troverebbe un ottimo prodotto con la versione in studio impreziosita dal live e dal disco bonus.
In conclusione, possiamo dire che, al netto di un suono del live sicuramente migliorabile, questa edizione commemorativa potrà essere interessante sia per i fan più sfegatati dei Bardi, che per chi scopre per la prima volta il capolavoro chiamato “Imaginations From The Other Side”.

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