Recensione: Clear Approach (Reissue)

Di Francesco Maraglino - 27 Maggio 2009 - 0:00
Clear Approach (Reissue)
Band: Trillion
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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82

Nella seconda metà degli anni settanta ed ancora nei primi anni ottanta, nasce, prospera e dà alla luce i suoi frutti migliori quella particolare categoria dell’Hard Rock che mescola il più tradizionale rock duro a stelle e strisce con il progressive sinfonico di marca britannica e l’AOR, che chiamiamo pomp-rock. Un melange in cui tastiere magniloquenti, convivono con riff assassini di chitarra e accattivanti melodie vocali, e i cui più illustri esponenti sono stati Styx, Angel, e Kansas.
Se le band sopra citate sono quelle che, in tale ambito, hanno scalato le classifiche vendendo vagonate di album nell’ambito di lunghe ed articolate carriere discografiche (carriere che per qualcuno continuano tutt’oggi), ve ne sono altre che hanno vissuto solo lo spazio di uno/due dischi, lasciando comunque per i posteri degli autentici gioiellini del genere.
E’ il caso dei Touch e, ancora, dei Trillion, dei quali da poco la benemerita Rock Candy ha ristampato la seconda opera “Clear Approch”, originariamente uscita nel 1980.

I Trillion erano stati fondati nel 1976 dal batterista Bill Wilkins e dal tastierista Pat Leonard, grandi fan del prog inglese, colpiti sulla via di Damasco del rock melodico americano grazie all’ascolto della prima immortale release dei Boston. I due avevano già all’attivo un altro album pubblicato l’anno precedente a ”Clear Approach”, nel quale il cantante era quel Dennis “Fergie” Frederiksen, che ritroveremo nei Le Roux di “So Fired Up” e nei Toto di “Isolation”.

Il secondo capitolo vede il gruppo raggiunto da Thom Griffin nuovo, eccellente singer, ed alle prese con un suono saldamente ancorato alle istanze del pomp-rock, con brani molto omogenei e compatti in cui cori ad alto tasso di melodia rendono catchy e radio-friendly pezzi ove tastiere e chitarre s’inseguono in mai debordanti virtuosismi prog.
Questa matrice prog/pomp che ricorda a tratti i canadesi Saga, caratterizza la gran parte delle tracce, dal mid-tempo ”I Know The Feeling”, alle più hard ”Make It Last Forever” e ”What Can You Do”.
Toni più allegri e un’aria alla Styx per ”Promises” e per l’efficace pop-rock ”Make Time For Love”, non scritto dalla band e voluta dalla casa discografica per sfondare nella programmazione delle radio FM statunitensi.
Il lato più delicato del CD, è rappresentato dalla ballata in forma di valzer ”Love Me Anytime” e dalla prima parte di una ”Cities”, che vede i Queen di ”Bohemien Rhapsody” appena dietro l’angolo. Il versante più hard ed AOR dei Trillion, esplode invece nelle conclusive ”Clear Approch” e ”Wishing I Knew It All”.

Malgrado l’ottimo livello dei suoi brani, “Clear Approch” fu il canto del cigno per i Trillion i quali, abbandonati da Pat Leonard (che presto troverà grande fortuna come produttore ed autore per Madonna), si sciolsero, diventando una band di culto per gli appassionati del genere.

Ma in questa riedizione di Rock Candy – nella quale viene ripescata come bonus track la b-side ”You Clown” (a suo tempo, scalzata dall’album per far posto alla poppy ”Make Time For Love”), con il suo intrigante alternare soft e hard rock – il collezionista è deliziato non solo da un booklet di dodici pagine pieno di tante informazioni, ma anche da una buona notizia in coda alle note: :i Trillino (o meglio Barbalace, Griffin e Wilkins) sono ritornati a comporre e preparano un nuovo CD ed un nuovo tour.

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Tracklist:

01. Make Time For Love
02. Love Me Anytime
03. I Know The Feeling
04. Make It Last Forever
05. Promises
06. Cities
07. What Can You Do
08. Clear Approach
09. Wishing I Knew It All

Bonus Track

10. Your Clown

Line Up:

Thom Griffin – Voce
Frank Barbalace – Chitarre
Pat Leonard – Tastiere
Ron Anaman – Basso
Bill Wilkins – Batteria

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