Recensione: Climbin’ the Walls/3-D

Di Stefano Ricetti - 29 Dicembre 2025 - 8:41

Ci sono band, dentro la lunga Storia del Metallo, difficili da digerire. Gruppi spesso di culto che hanno segnato la traiettoria della musica heavy & hard da un’angolazione diversa rispetto al flusso principale o, quantomeno, se vi si sono affiancati lo hanno fatto in modalità altamente personale. Per scelta, per caso o perché la presenza di certuni elementi peculiari nella line-up ne ha determinato l’indirizzo, incondizionatamente.

Più specificamente, per fare qualche nome fermandomi a tre di numero, mi riferisco a Cirith Ungol, Brocas Helm, Blue Oyster Cult, ensemble che fior di metallaroni Docg credenti e praticanti da una vita NON riescono proprio a farsi piacere. I motivi di questo rifiuto permangono spesso oscuri ma tant’è. La musica è un fatto personale e democratico e per fortuna che è così in un mondo sempre più coercitivo e omologante, là fuori.

In aggiunta alla triarchia di cui sopra possono senza dubbio rientrare nel club anche i Wrathchild America.

La recente uscita da parte della Dissonance Productions, sussidiaria della Cherry Red Records, di Climbin’ The Walls/3-D, per l’appunto un prodotto che racchiude gli unici due album del gruppo americano, con l’aggiunta di bonus track.

Tutto prende inizio nel 1978 a Martinsburg, West Virginia, dopo una serie di cambi di ragione sociale la compagine raggiunge i primi consensi come Wrathchild e si imbarca in lunghi tour attraverso gli Stati Uniti nei primi anni Ottanta. Nel 1988 sigla un contratto nientepopodimeno che con l’Atlantic e varia il proprio nome aggiungendo “America” successivamente a una disputa legale con i glamster britannici Wrathchild, quelli di Stakk Attack (qui loro intervista del 1983).

Nel 1989 esce il loro album di debutto intitolato Climbin’ The Walls, favorevolmente accolto da critica e pubblico, un disco in grado di fondere Thrash e US heavy metal tradizionale alternando  qualche svisata hard rock. La presenza della cover ben riuscita di “Time” dei Pink Floyd appare significativa, a ribadire l’eclettismo della band.

Un gruppo dal vivo di grande impatto, i Wrathchild America, non a caso intrapresero tournée con artisti del calibro di Metallica, Pantera, Exodus, Slayer, Gang Green e suonarono anche con KIX, Testament, Voivod, Twisted Sister, Annihilator, Nuclear Assault.

Poi però avvenne una svolta, nel loro percorso, il secondo e ultimo full length della loro carriera, 3-D, venne pubblicato nel 1991 ma ebbe l’effetto di destabilizzare gli addetti ai lavori: seppur sempre fondamentalmente poggiante su basi solidamente tradizionali si spinse decisamente oltre il predecessore ed ebbe l’ardire di tracimare nel Progressive, nel Funk, nel Blues e addirittura nel Jazz, deludendo le frange dei die hard fan.

Gli scarsi ritorni portarono i Wrathchild America a essere prontamente scaricati dall’Atlantic, dando così vita ai Souls At Zero, ma si tratta decisamente di un’altra faccenda. Il cantante/chitarrista Brad Divens si è poi costruito una notevole carriera come tecnico del suono dal vivo per artisti del calibro di Disturbed, Linkin Park e Motley Crue, mentre il batterista Shannon Larkin ha suonato, tra gli altri, con Amen, Godsmack e Ugly Kid Joe.

Ad accompagnare il tutto è presente un booklet di 16 pagine contenente parecchie foto della band, biglietti di concerti, locandine, cartelloni di tour e un testo allestito dal giornalista  Darren Sadler, con dei contributi degli stessi Divens e Larkin. La peculiarità del libretto però risiede nel fatto di ricomprendere anche la foto della copertina di Stakk Attack, il disco più famoso DEGLI ALTRI Wrathchild, quelli inglesi di Rocky Shades, i loro competitor per il nome!

A risentire oggi i lavori dei Wrathchild America, ma soprattutto 3-D, è difficile trovarvi dentro qualcosa di così profondamente – e sottolineo profondamente – sacrilego nei confronti delle regole non scritte, ma al tempo inscalfibili, della musica dura di un certo tipo. Ed è proprio questa la chiave di lettura corretta per inquadrarli storicamente: troppo avanti nel tempo, con il rischio di non essere capiti, come poi è accaduto. Quantomeno dalle masse in grado di muovere il mercato.

Nel 1991 era tutt’un altro mondo, imparagonabile a quello odierno, tanto più musicalmente. Da allora a oggi la ricetta primigenia ha subito molteplici contaminazioni, le crociate portate avanti dai talebani pian piano hanno perso sempre più consensi e quindi nel 2025 è molto più facile apprezzare la proposta un tempo coraggiosa degli americani.

Climbin’ The Walls/3-D possiede il merito di concedere loro una seconda possibilità, anche se fuori tempo massimo.

Intriganti, oggi come allora, ma assolutamente NON per tutti.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

 

 

 

 

Ultimi album di Wrathchild America

3-D 3-D
3-D
Genere: Thrash 
Anno: 1991
75