Recensione: Countdown

Di Marco Donè - 1 Agosto 2014 - 15:50
Countdown
Band: Driver
Etichetta:
Genere: Heavy 
Anno: 2012
Nazione:
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74

Dopo il come back avvenuto nel 2008 con l’ottimo “Sons Of Thunder”, gli storici Driver, col tempo divenuti cult band del melodic heavy metal, nel 2012 sfornano il loro secondo full length intitolato “Countdown”.

La band, che ruota attorno all’incredibile e splendida voce di “un certo” Rob Rock, aveva iniziato il suo percorso artistico ad inizi anni Novanta pubblicando un EP omonimo. Un EP che arrivò forse troppo tardi, quando il movimento melodic heavy metal aveva iniziato la sua parabola discendente ed in piena esplosione grunge. Il quintetto americano si sciolse di lì a poco ed i singoli provarono ad intraprendere nuovi sentieri. Della band, a lasciare maggiormente il segno, saranno il singer Rob Rock ed il chitarrista Roy Z. Il primo saprà imporsi come uno tra i migliori (il migliore a detta di chi scrive) cantanti in ambito heavy metal melodico grazie alle sue collaborazioni con Impellitteri, Joshua, Axel Rudy Pell, Avantasia, nonché alla sua carriera solista. Il secondo diventerà uno dei più quotati produttori in ambito heavy metal, basti pensare ai suoi lavori con Judas Priest e Helloween giusto per citare due nomi a caso e chitarrista/compositore, tra gli altri, su buona parte dei lavori di Bruce Dickinson da solista.

Come dicevamo, nel 2012, la band americana regala ai fans delle sonorità più melodiche la propria seconda fatica. Un disco ispiratissimo che rispecchia al 100% gli stilemi del genere. Melodie che ipnotizzano, entrano in testa e non ne escono più. In questo “Coutdown” non c’è un pezzo sbagliato. Gli amanti del genere non potranno che restare affascinati un disco di tal fattura e valore. Canzoni come la title track, “Feel The Fire” e “Destiny”, da sole, valgono l’acquisto del disco. Ma come non citare “Thief In The Night” in cui compaiono echi di Dokken e Judas Priest dei primi anni Ottanta o la splendida ballad “Always On My Mind” dall’animo marcatamente AOR.

C’è anche spazio per episodi più speed ed in your face come la terremotante “Hollywood Shooting Star”. Rob Rock è ovviamente il mattatore dell’album grazie ad una timbrica bella come poche, tecnica sopraffina ed un ottimo gusto nel tracciare le proprie linee vocali. Il funambolico Roy Z reagala una prestazione di prim’ordine alla sei corde, sia in fase ritmica che – e soprattutto – in fase solistica. Gli altri membri della band, di sicuro non sono gli ultimi arrivati e offrono una prestazione, passatemi il termine, “da paura”. Mettendo in mostra, non in modo invadente ma ogni qualvolta la struttura della canzone lo permetta, ottime doti tecniche. I Driver sono una band che non teme il confronto con nessuno.

Un disco di classe. Questa può essere la sintesi perfetta per descrivere al meglio “Countdown”. Un album che, a partire dalla copertina, sa di anni Ottanta come pochi, suonato con estrema precisione e passione. Credo non serva sottolineare che il lavoro è prodotto da Roy Z, un nome una garanzia! Le sue sapienti mani donano infatti ulteriore valore al disco. Cos’altro dire se non: da avere!

Marco “Into Eternity” Donè

Sito Ufficiale: http://driverofficial.com/
MySpace: https://myspace.com/driverofficial

 

 

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