Recensione: Crucify This!

… I Running Wild nel 1979 … poi, andando a memoria, i Wrathchild e gli Overkill nel 1980 … e naturalmente tanti altri: chiamare la propria band con il titolo di una canzone importante di un gruppo famoso ed influente lo hanno fatto in molti: Whiplash, Power Trip, Exciter … anche Motorhead (brano degli Hawkind scritto da Lemmy mentre suonava con loro).
Legati agli Exodus ci sono i Bonded By Blood ed i Fabulous Desaster, anche se loro fanno finta di nulla e, per essere un po’ più originali, cambiano una “i” con una “e”.
Fondati nel 2010 a Bonn (Germania), con la lineup stabile dal 2014, cioè da prima che iniziassero ad incidere sul serio, ‘Crucify This!’ è il loro terzo album, disponibile dal 17 aprile 2025 via MDD Records.
Il loro è un Thrash Metal chiaramente derivato dalle idee degli Exodus, soprattutto per quel che riguarda la voce di Jan Niederstein (il fratello ritrovato di Steve “Zetro” Souza si potrebbe pensare) ed il modo con cui affronta le strofe, certe ritmiche sparate a mille e l’atteggiamento generale che unisce la furia ad un po’ di umorismo.
Grazie al cielo la band non si ferma al “ricalco” ma ci mette anche del suo, mostrando una forte personalità nel lavoro di chitarra, molto ficcante ed esplosivo: armonie incandescenti, ritmiche serrate ed avvolgenti quanto uno sciame di calabroni impazzito, assoli importanti viranti al “metodo classico”, lunghi e ricchi di passaggi con gli stili delle due asce ben distinguibili.
I Fabulous Desaster non la mandano a dire, tirano e basta: la tracklist di ‘Crucify This!’ viaggia alla velocità della luce, con il rischio di dar fuoco all’atmosfera.
È tutta energia sprigionata senza sosta, un’insana incazzatura espressa contro l’ingiustizia sociale, la decadenza morale della società e l’orrore e l’assurdità della guerra, cercando comunque di non vedere solo negativo, raccontando anche qualche storia di fantasia, horror naturalmente e mettendoci anche un po’ di umorismo.
Il songwriting è incisivo, attingente a piene mani dalla Old School, con riferimenti più che espliciti non solo ai più volte citati Exodus ma anche a gruppi storici conterranei (come gli accenni a ‘Princess of the Dawn’ degli Accept in ‘May Your Mother Wear Black’ od a ‘Comin’ Again’ degli S.D.I. in ‘A Hard Day’s Fight’, voluti o non voluti che siano).
Tutto è molto esplosivo, con cambi di scena debordanti, dall’attacco fulmineo di ‘Misanthropolis’ ed il suo lungo e ripetuto scambio di assoli, alla ferocia impulsiva di ‘Trenchmouth’, dalla giostra impazzita che è la Title Track alla sfacciataggine della già citata ‘A Hard Day’s Fight’, brano che contiene un incendiario ed inaspettato pezzo di Rock ‘N’ Roll finale che dal vivo potrebbe fare dei feriti.
Inutile citare altre canzoni: ‘Crucify This!’ da una parte non dice nulla di nuovo, ma dall’altra fa sì che non venga la necessità di chiederlo: aggressivo, caustico, micidiale e coinvolgente dall’inizio alla fine… vero Thrash Metal, in poche parole, come fu concepito oltre quarantacinque anni fa da un manipolo di ragazzi che hanno preso spunto dalla NWOBHM per fare la loro rivoluzione ed ancora attuale, come se ‘Kill ‘Em All’ fosse uscito ieri.
‘Crucify This!’ è stato registrato, mixato e masterizzato da Armin Rave presso gli Soundsight Studio di Bonn.
L’inquietante cover è stata curata da E. Lopez. M.
Non c’è altro da dire: album sicuramente da ascoltare e band da andare a vedere dal vivo.