Recensione: Crystal Pistol

Di Alessandro Zaccarini - 6 Febbraio 2006 - 0:00
Crystal Pistol
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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75

“Everybody hates you when you love rock’n’roll”. I Crystal Pistol si presentano così, con questo slogan d’altri tempi, per accattivarsi simpatie e ascolti per quella che è la loro prima uscita discografica ufficiale. Un proclama che dovrebbe eliminare, da subito ogni dubbio sulle scelte attitudinali della band.

Mixati da una garanzia che porta il nome di Mike Fraser (Ac/Dc, Aerosmith, Guns’n’Roses e Metallica tra gli altri) questa band canadese debutta sotto l’ala protettrice della francese Bad Reputation, etichetta sempre attiva nella scoperta e nel lancio di nuove leve devote all’hard rock (da segnalare, a riguardo, l’ottimo debutto dei Green Dollar Colour).

Brani corti e veloci, strutturati in maniera abbastanza semplice, con un basso sempre presente e un riffing che pesca dagli anni ’70 quanto dallo sleaze più recente, non dimenticando di inserire qualche segmento street/glam di tanto in tanto (nello stile di L.A. Guns, Motley Crue e soci). Unica estranea a tutto questo sfoggio di attitudine e a questo orientamento sonoro è la ballad Salt of the Earth, episodio a cavallo tra gli Aerosmith recenti e – con grande sorpresa – gli Oasis.

Sopra le righe di un debutto ottimo ma non eccezionale, cinque brani su cui puntare per il futuro, live e non. In ordine di apparizione sul disco: Rockstar, hard rock come si deve, con un riffing alla Ac/Dc che pian piano si arricchisce di elementi street/glam per sfociare nel ritornello ancora in pieno stile fratelli Young e nel motto già presentato a inizio recensione. La successiva Locomotive non fa altro che rincarare la dose di velocità e groove, aprendo ancora una volta al lato più grezzo e marcio della scena (Nashville Pussy e compagnia) in un brano trascinante ed elettrizzante. Un brano dall’impatto immediato, perfetto come opener sia su disco che in sede live. Tra le cose migliori non si può non citare la genuinità di XXIII, brano festaiolo dai lontani richiami ai Ramones (soprattutto per quanto riguarda la parte ritmica del refrain) con un ritornello perfettamente riuscito che diventa immediatamente l’essenza stessa del brano. C’è poi All the Freaks, altra grezza cavalcata rock’n’roll nello stile di Locomotive, ma con un ritornello più spensierato che si avvicina a quanto già avuto modo di ascoltare in XXIII, seguita da Live Fast, ulteriore proiettile tutto hard rock’n’roll, con un impatto degno degli Offspring che furono e un assolo, schematico vero, ma che tiene alto il tiro del pezzo.

A conti fatti, su una dozzina di brani almeno 7 non sfigurerebbero affatto nelle ultime uscite dei grandi nomi del panorama. Insomma, se L.A. Guns, Brides of Destruction e compagnia più di quanto ascoltato ultimamente non possono fare, largo alle band come i Crystal Pistol.

Con questo debut come biglietto da visita, questi ragazzacci canadesi possono permettersi di poter pensare davvero in grande.

Tracklist:
01. Watch You Bleed
02. Rockstar
03. Locomotive
04. Line It Up
05. Salt Of The Earth
06. XXIII
07. Shake
08. All The Freaks
09. Live Fast
10. Teenage Parasite
11. No Fun City

Alessandro ‘Zac’ Zaccarini

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