Recensione: Darkness Visible: The Warning [EP]

Di Luca Montini - 4 Dicembre 2012 - 0:00
Darkness Visible: The Warning [EP]
Band: HolyHell
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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65

Le tenebre si fanno d’improvviso visibili, ed in esse siamo inesorabilmente divorati. È l’ammonimento di Lucifero: gli Holyhell stanno tornando, forti del loro power metal sinfonico con voce femminile, e questo Darkness Visible: The Warning non è che una rapida incursione, una breve prolusione del prossimo album della band.
Iniziati al mondo del metal dal talent scout Joey DeMaio, all’epoca nei panni di “demoni” nel Demons, Dragons and Warriors Tour (2007), capaci di scaldare gli animi e le voci prima dei Manowar, assieme ai nostrani Rhapsody of Fire, la band statunitense ha esordito con un primo EP, pubblicato in quello stesso anno: Apocalypse (2007). Due anni dopo è seguito il primo full-length, l’omonimo Holyhell (2009), sempre per la Magic Circle Music.
Rinnovando la tradizione, questo EP precede l’uscita del prossimo album. Possiamo affermare senza indugi che Darkness Visible: The Warning segna un nuovo standard qualitativo per gli Holyhell, che si dimostrano musicalmente più maturi e carichi di energia, coerentemente in rapida evoluzione rispetto al debut. La produzione, arricchita da ottimi arrangiamenti, una massiccia dose di cori e sonorità gotiche di grande impatto, di qualità decisamente superiore rispetto al lavoro precedente, è stata affidata a Francisco Palomo, talentuoso tastierista della band, tra l’altro ex tastierista dei Manowar in sede live.
La dicotomia angeli-demoni nei testi del primo album lascia qui spazio ad un’altra dicotomia: quella tra luce e tenebre; sin dallo stesso nomen omen Holy/hell, del resto, nei brani non può che palesarsi una realtà contrastiva ed ossimorica. Le parole sono opera della cantante Maria Breon. Peccato forse che queste ultime, nonostante l’azzeccatissima musicalità delle stesse nella melodia, risultino un po’ povere in quanto a contenuto e troppo ripetitive, anche rispetto alle potenzialità delle tematiche trattate: testi di certo adattissimi se vuoi aprire per i Manowar (ed è già buona cosa che i fan conoscano qualche parola da cantare durante il warm-up), decisamente meno se vuoi comunicare anche attraverso il testo, oltre all’ottima musica proposta.

L’opener Lucifer’s Warning nasce in un crescendo di cori, si placa per la prima strofa ed esplode nel potente chorus. La struttura è ordinata e lineare, ben sorretta dalle tastiere, dai backing vocals e dai cori, a sottolineare la grande capactà degli statunitensi nell’arrangiamento baroccheggiante e ricco di sfumature dei brani. All’ammonimento di Lucifero segue un’inevitabile accettazione delle tenebre: Accept the Darkness accompagna l’ascolto con una breve introduzione per creare l’atmosfera adatta all’arrivo riff potenziato dai cori di questo mid-tempo. Un altro brano pulito e regolare, di nuovo impreziosito dall’assolo di alto valore tecnico di Joe Stump e dal lavoro ineccepibile del metronomo dietro le pelli: John Mancaluso (ex TNT, Riot, Malmsteen… giusto per citarne alcuni). Il chorus tracinante, naturalmente verso il basso (“we all fall in darkness”), e molto catchy, e rimarrà nelle nostre menti anche dopo l’accettazione delle tenebre. Anche la successiva Haunted apre con qualche secondo di atmosfera seguita dalla melodia del brano, alla quale segue la voce chiara di Maria in un crescendo; la struttura, ben calibrata, si ripete quasi invariata per questi tre inediti. Anche qui l’atmosfera gotica, massiccia, pesante ed apocalittica è una costante, melodiosa ed al contempo straziante. Parlavamo di dicotomie, non a caso.
Termina l’ascolto un assaggio della qualità degli Holyhell sul palco: Armageddon (live). Il risultato è notevole, e la presenza di questo brano, tratto dal primo full-lenght non può che concludere degnamente come l’ultimo boccone dell’antipasto. L’assenza dei cori è sopperita da un’interpretazione notevole ed immaginiamo carismatica della bella e brava Maria.

Un buon antipasto, dicevamo, in attesa della portata principale; un EP capace di trasportare in un mondo gotico ed apocalittico ben ritmato, mai eccessivo, privo di picchi di piacere ma parimenti povero di vistosi punti deboli. Forse un po’ troppo prevedibile nella struttura e nei testi, coinvolgente ad un primo assaggio ma che difficilmente incentiverà numerosi ascolti, se non per apprezzare la grande cura in fase di produzione che probabilmente si ripeterà nell’album completo. Un coinvolgente viaggio tra luce e tenebre crescenti: il buio si è fatto visibile, ma questo è solo un primo avvertimento. Beware!

Luca “Montsteen” Montini

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Tracklist:
1. Lucifer’s Warning
2. Accept the Darkness
3. Haunted
4. Armageddon (live)

Durata: 25 minuti.

Formazione :
Maria Breon – Voce
Joe Stump – Chitarra
Francisco Palomo – Tastiere
Jay Rigney – Basso
John Macaluso – Batteria
 

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