Recensione: Darwin

Di Telespallaprog - 7 Febbraio 2003 - 0:00
Darwin
Etichetta:
Genere: Prog Rock 
Anno: 1973
Nazione:
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95

Questo disco, uscito ormai nel lontano 1973, è una delle pietre miliari della musica made in Italy. Di Giacomo & co. sfornano un concept album di grandissimo valore, basato sull’evoluzione della vita e principalmente sulle teorie evolutive di Darwin. La storia dell’evoluzione è qui utilizzata come metafora per permetterci di riflettere sull’uomo, le sue debolezze, l’amore irraggiungbile e l’inesorabile scorrere del tempo…

In questo album si possono ritrovare una musica dalle atmosfere primordiali con suoni grezzi e incisivi che vengono esaltati dalla voce e dai testi di Francesco Di Giacomo, testi che potrebbero essere facilmente rappresentati da dei dipinti, tanto è forte la sensazione di essere dentro la canzone e di vedere quello che la voce sta narrando…La musica si dipana in continui duetti fra le tastiera e pianoforte, creando così dei suoni particolarmente ricercati e mai banali che possono spiazzare ad un primo ascolto.

Il cd si apre con la lunga “L’evoluzione” che ci riporta con la mente a un mondo abitato da esseri che devono ancora trovare una forma adatta alla vita; pian piano poi si arriva al primo essere umano, un essere quadrumane…la “Conquista della posizione eretta”, seconda canzone dell’album, il quadrumane di poco fa riesce a vedere più in là del proprio naso e sempre quasi di poter sentire l’urlo dell’uomo. La terza canzone del cd,”La danza dei grandi rettili”, è un emozionante intermezzo musicale; si prosegue in un turbinio di emozioni con la quarta canzone “Cento mani,cento occhi” in cui l’uomo sente il bisogno di unirsi ai suoi simili x avere protezione e cibo; da segnalare l’imponente chorus di questa canzone, potente ed evocativo. “750000 anni fa…l’amore?” è una struggente canzone d’amore in cui la paura di farsi vedere prevale sulla voglia di possedere il corpo della persona amata, lasciando spazio a fantasie e frustrazione. La penultima song “Miserere alla storia” è legata alla precedente perchè l’uomo, restato solo, non ha la possibilità di far proseguire la propria razza;l’album si chiude con “Ed ora io domando tempo al tempo (ed egli mi risponde:non ne ho!)”, canzone in cui viene affrontato il tema della morte, vissuta con rabbia e dolore.

Probabilmente il migliore dei dischi del Banco, consigliato a tutti gli amanti del prog e a chi ama una musica particolarmente ricercata.

Francesco Di Giacomo:voce

Vittorio Nocenzi:tastiere e voce

Rodolfo Maltese:chitarra,tromba

Pierluigi Calderoni:batteria

Tracklist:

1 L’evoluzione

2 La conquista della posizione eretta

3 La danza dei grandi rettili

4 Cento mani, cento occhi

5 750000 anni fa…l’amore?

6 Misere alla storia

7 Ed ora io domando tempo al tempo (ed egli mi risponde: non ne ho!)

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Genere: Prog Rock 
Anno: 1973
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