Recensione: Demo 2001
La scena underground si sposta a Napoli, il fenomeno Funereum chiama e non delude.
I quattro brani che compongono queste demo sono devastanti e pieni della passione che contraddistingue la nostra musica. Un lavoro studiato e sofferto cui sarà difficile trovare punti deboli significativi considerando l’alto livello qualitativo raggiunto da questi cinque giovani ragazzi. Il discorso è in fin dei conti sempre lo stesso: pubblicare un demo significa avere pochi minuti a disposizione per dare l’anima al diavolo, i Funereum ci sono riusciti! C’è chi spreca il suo temnpo stampando colossal dell’idiozia da distribuire ai sorrisi amici della pubblica piazza ignorante, chi invece unisce violenza, poesia, sospetto, angoscia all’interno di venti miserabili minuti, avvicinandosi sempre di più alla parolina magica che da migliaia di anni regala terrore agli animi degli addetti ai lavori, questa è Arte, questa dei Funereum è Arte. Aggirare l’ostacolo non è impresa semplice, è anzi impossibile.
“Siamo orfani che vagano nel divenire cercando ciò che la realtà non può rivelare”
I Funereum fanno per fortuna parte della seconda categoria: quello che propongono al pubblico, ahimé prevalentemente italiano fino a questo momento, è un death veloce e ricco di voci pulite, che sicuramente non presenta spunti particolarmente originali ma senza dubbio si dimostra osservatore attento alla tradizione del genere interessato. Nell’immediatezza intuitiva di pochi istanti sarete sazi delle facoltà potenziali di questo gruppo, potenza che per essere tradotta in atto ha ormai solo il bisogno di una migliore qualità di registrazione e di una più ampia divulgazione del prodotto.
Questa la line-up:
Michele Vocals
Ottavio Guitars
Davide Guitars
Diego Bass
Peppe Drums
TrackList:
1. La tragedie Humaine
2. ‘Till To Disappear
3. ‘800
4. Nothingeverything’s Temple