Recensione: Dirty Armada/Pictures of War (remaster)

Di Enzo - 2 Aprile 2007 - 0:00
Dirty Armada/Pictures of War (remaster)
Band: Skanners
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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92

Skanners: in poche parole la gloria, la magia, la potenza dello spirito dell’Heavy Metal che nell’anno 1985 decise di posare la sua mano ispiratrice sulle terre italiane. Pomposa introduzione? Magniloquenti parole? Esagerazioni di sorta? Probabile pensarlo è legittimo se non si è a conoscenza di una band del calibro degli Skanners.
Il gruppo di Bolzano fu autore nel lontano nel 1986 del lavoro Dirty Armada, disco si rivelò ben preso una pietra miliare nel campo dell’Heavy Metal tricolore. Gli Skanners composero un pugno di heavy metal rock songs che, potenzialmente, avrebbero avuto tutte le carte in regola per entrare, di diritto, nella storia internazionale di questa splendida musica. Tuttavia così non fu, a causa di una promozione poco efficiente, della terra d’origine e di un supporto sicuramente non all’altezza della situazione (sebbene la band ebbe l’onore di aprire, in alcuni live-show, per band del calibro di Motorhead e Twisted Sister) Dirty Armada (ed il successivo capolavoro Pictures of War) finirono ben presto per diventare merce per collezionisti.

La giovane label italiana “My Graveyard Productions” si è cimentata in un’impresa – come dire – “da titani” andando a rispolverare e, di conseguenza, rimasterizzare questi due autentici gioielli della storia musicale del rock nostrano (e non solo). La ristampa gode di una produzione che non snatura il sound del gruppo ma che ne esalta quelle tipiche caratteristiche musicali ruvide e potenti riuscendo allo stesso tempo ad esaltarne la corposità grazie ad un remastering audio davvero professionale. Inoltre le ristampe di entrambi i dischi sono state arricchite di uno spettacolare booklet colmo di foto con tanto di dettagliata biografia. D’altro cando la veste grafica delle stesse è assolutamente eccellente e curata nei minimi dettagli.

Dirty Armada. E’ incredibile poter finalmente abbandonare il vecchio nastro e poter riascoltare in maniera pulita e dettagliata un disco del genere. Sinceramente tutto avrei potuto immaginare tranne che un evento del genere si verificasse. Dirty Armada, nella sua nuovissima versione in CD, non perde fascino, anzi, ne acquista, grazie, come già accennato, ad un lavoro di remastering encomiabile. Scorrono via capolavori come l’anthem Rock Rock City dai suoi travolngenti e superbi refrain e l’intollerante e ossianica Skanners grandissima la voce del singer Claudio Pisoni) mentre riprendono vita i riff assassini, gli accenni British, le ritmiche serrate della spettacolare Every Body’s Crazy. E’ il romanticismo più limpido e solenne che incalza nella superba Walking on The Wall interrotta ben presto dall’irruenza metallica del capolavoro assoluto Steel And Fire, epico componimento all’insegna del più glorioso Us Metal. C’è spazio per l’intransigente Speed Metal di Running Back e Starlight prima che la cadenzata carica di commovente eroismo che alberga in Scorpion Rider chiuda il disco insieme ad una rinnovata Rock Rock city in versione slow.
Nella ristampa sono incluse inoltre 2 bonus track e 2 tracce video.

Pictures of War.
Fu indubbiamente il vertice compositivo della band italiana. Rispetto a “Dirty Armada”, “Pictures Of War” ha un’apertura maggiore verso un tipo di sound americaneggiante che spopolava nella seconda decade degli 80. L’album infatti strizza sovente l’occhio ad un incontaminato Class Metal. Gli arrangiamenti sono più corposi mentre una matura e raffinata classe trapela, anche nei componimenti più Heavy’n Speed Metal, con maggiore evidenza.
La ristampa di questo secondo album ha le stesse caratteristiche qualitative che hanno contraddistinto quella di “Dirty Armada”. Pictures of War non perde il suo fascino nella sua versione targata 2007. La cadenzata title track inaugura questo album all’insegna dell’Heavy Metal più puro e limpido. L’attacco speed metal di Something Very Special (insieme ad i suoi inferociti refrain) è una testimonianza non solo della perizia tecnica che ogni membro della band può vantare ma anche della loro incredibile vena creativa, assolutamente unica nell’allora panorama nazionale. La teutonica Down Down the Rain e lo splendido Class Metal di She’s Like a Boy sono altre due incrediili perle che gli Skanners inanellano in questo capolavoro e che avrebbero putoto e dovuto proiettare la band di Bolzano nella scena internazionale senza esitazioni di sorta se fosse esistita al mondo un pò di “giustizia musicale”. Ma il disco non finisce qui, continua ad esprimere la propria superba caratura artistica attraverso l’Hard melodico ed americaneggiante della spettacolare Turn it Louder (il suo riffing è assoluta leggenda) mentre l’Heavy Metal più schietto e verace torna a far capolino nella spumeggiante We Are Night (un incontro tra i Judas Priest di Turbo ed il Twisted Sister sound dell’epoca 86-88). Wild è un’incredibile ballad che, insieme al ritmato Heavy Metal di One Night chiudere l’opera massima di questo incredibile quanto dimenticato gruppo.
Anche in questo caso la ristampa si avvale di due bonus track e due traccie video.

Supprotare la scena HM italiana è sempre stato una sorta di doveroso obbligo morale, quando poi escono sul mercato ristampe di tale caratura, non c’è giustificazione che possa impedirci di investire una piccola somma di denaro. Non so quale sia stata la tiratura di ristampe che la My Graveyard ha immesso sul mercato, penso piuttosto limitata, quindi, prima che tornino per altri 20 anni irrimediabilmente fuori produzione, mediterei su un repentino acquisto.
Vincenzo Ferrara.

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