Recensione: Earthlings

Di Stefano Ricetti - 6 Febbraio 2024 - 8:49
Earthlings
Band: Coven Japan
Etichetta: No Remorse
Genere: Heavy 
Anno: 2023
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
72

I giapponesi Coven Japan prendono forma nel 2016 in quel di Tokyo per mano del chitarrista Akihiro Ito e della cantante  Taka. Sin dagli inizi si professano adoratori della New Wave of British Heavy Metal, in particolare di band quali Angel Witch e Satan, poi dell’heavy metal anni Ottanta in generale, con un certa predilezione per i Mercyful Fate, l’hard rock dei ’70 e le canzoni giapponesi legate ai film di animazione.

Un quadretto che non lascia spazio all’immaginazione, quindi, a livello di presentazione e che, come si è usi fare da quelle parti, fotografa in maniera onesta e sincera una realtà votata allo sguardo nei confronti del passato della musica dura.

Finché continueranno a esserci band come i Coven Japan vi sarà continuità nella tradizione dell’Acciaio.

Fan dell’heavy metal tradizionale e tradizionalista, sì, ma fieramente giapponesi nell’interpretazione tanto che i loro pezzi vengono scritti sia nella versione con il cantato nell’antica lingua madre che in inglese proponendo un affascinante mix fra i due idiomi. Oltre a Taka e Akihiro Ito la formazione si completa con Toshikuni Komuro alla seconda chitarra, Masami Hashiyama al basso e Yusuke Hamaguchi alla batteria.

Earthlings costituisce il loro esordio su full length dopo quattro singoli e due EP pubblicati negli ultimi sei anni. Il Cd vede la luce per la label greca No Remorse Records e si accompagna a un corposo libretto di ventiquattro pagine con tutti i testi dei vari pezzi sia in inglese che in giapponese abbinati a parecchie foto della band, la maggior parte di esse catturate durante esibizioni dal vivo.  L’album è stato curato, lungo le fasi di mixing e masterizzazione, da Olof  Wikstrand degli svedesi Enforcer, un gruppo legato a doppio filo con la terra del Sol Levante, do ya rememberRunning In Menace”?

Sin dalla prima traccia, “Land of the Rising  Sun”, nomen omen, è evidente che la macchina del tempo da parte dei Coven Japan sia stata tarata a inizio anni Ottanta, sponda Iron Maiden. La celebrazione della Nwobhm continua incessantemente per tre quarti d’ora scarsi di musica sin all’ultimo pezzo in programma, “Lost Humanty” senza alcuna concessione ad altri tipi di sonorità. Nessun filler da segnalare, altra particolarità interessante.

Grazie alla spudorata dedizione profusa dai metaller giapponesi Earthlings scorre che è un dannato piacere sino al termine, con una dose di freschezza che pochi sanno trasferire su disco benché si tratti di cose già sentite milioni di volte negli anni da milioni di altre band, oltre ai capostipiti, ça va sans dire.

Nulla di nuovo sul fronte occidentale – si legga orientale, nel caso specifico – come scriveva Remarque, ma una sana dose di Acciaio d’antan poggiante su cavalcatone massicce, riff a profusione, progressioni, la giusta dose di epica, linee melodice azzeccate e una cantante, Taka, enfatica e assolutamente aderente al progetto che interpreta se stessa, senza strafare né scimmiottare nessun altro. Particolare non da poco, che restituisce ai Coven Japan quel pizzico di personalità che non guasta mai, in questi casi.

Sarà interessante seguire, d’ora in poi, la traiettoria dei giapponesi: sfornare un album totalmente devoto al passato in particolare maideniano va bene, va benissimo come inizio, ma si auspica, dal momento che i numeri li posseggono, che il prossimo  prodotto sappia marcare autorevolmente il territorio che compete loro.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti   

 

 

 

 

Ultimi album di Coven Japan

Band: Coven Japan
Genere: Heavy 
Anno: 2023
72