Recensione: Emergent

Di Onirica - 21 Marzo 2003 - 0:00
Emergent
Band: Gordian Knot
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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100

Sean Malone – Basso, Stick, Ebow, Chitarra,Tastiere, Campionamenti, Loops
Sean Reinert – Batteria
Bill Bruford – Batteria
Jason Gobel – Chitarra
Paul Masvidal – Chitarra
Jim Matheos – Chitarra
Steve Hackett – Chitarra
Sonia Lynn – Additional Vocals

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Per me è un grande onore testimoniare per l’ennesima volta la grandezza di questo artista. Conosciamo bene la carriera di Sean Malone e sappiamo con quali protagonisti della nostra musica sia riuscito a suonare nel corso degli anni, che torni a stupire non è una novità ma restare a bocca aperta di fronte a 53 minuti incisi su disco è cosa ben più rara. Concedo il mio secondo 100 in questo sito ad un album interamente strumentale, il suo nome è Emergent e vi consiglio di affrettarvi a prenotarlo perchè è irraggiungibile non solo per la difficoltà del suo concepimento, ma anche nell’acquisto considerando che la sua vendita è stata concentrata principalmente in Giappone. Il raduno di talenti geniali è formato dai nomi che vedete scritti qui sopra, un frammento di storia della musica che tocca il progressive rock così come uno dei capitoli più introversi del death metal anni 90 con i Cynic di cui vi ho già parlato. Ora ditemi quale pensate possa essere il risultato di una tale comunione. Qualsiasi sia la vostra risposta sarà sbagliata o per lo meno incompleta se ancora non avete ascoltato questo disco: ottima prosecuzione dell’esordio omonimo del 1999 di cui conserva la versione live della bonus track, la nuova release di questo progetto chiamato Gordian Knot si rivela con improvviso imbarazzo dell’ascoltatore come un’unica traccia di estrema intimità, l’Oscar per la colonna sonora di un film stupendo e commovente, qualcosa di indescrivibile che mi duole non poter spiegare a parole. Su nove tracce, di cui la prima introduttiva, non c’è un istante nella sua violenza o nei tasti di un disarmante pianoforte che non mi lasci esterefatto. Del padre nato quattro anni fa, questa meravigliosa bambina conserva un patrimonio genetico ben rimescolato ma pur sempre quello proveniente dal nostro fenomenale sticker che forse stavolta ha voluto puntare con maggior efficacia sul dinamismo del suono, sugli stacchi di basso e batteria e sulla parte solista, a scapito di una componente atmosferica con la quale aveva precedentemente abbondato. Tuttavia l’elemento sperimentale che alcuni amano definire optional di stile per i gruppi che con gusto sanno rinnovarsi, diventa con Sean Malone l’ottava nota dopo quelle che già conoscete. Un disco fresco e sincero, come emozionante e sincero resta dare un titolo alla musica senza parole che lo compone. Grazie di cuore Sean.

Andrea’Onirica’Perdichizzi

TrackList:
01. Arsis
02. Muttersprache
03. A Shaman’s Whisper
04. Fischer’s Gambit
05. Grace (live)
06. Some Brighter Thing
07. The Brook The Ocean
08. Singing Deep Mountain
09. Surrounds Me

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