Recensione: Estreme Conseguenze

Di Francesco Sorricaro - 12 Novembre 2009 - 0:00
Estreme Conseguenze
Band: Egomass
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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78

Un lento dolorosissimo parto. Questa, possiamo immaginarlo, è l’immagine che più facilmente rispecchierà il lungo periodo di gestazione di questo debut album degli Egomass. La band di Sassari, nata circa 13 anni fa, ma che ha raggiunto la completezza della sua attuale formazione solo nel 2004, ha cominciato tuttavia a vivere davvero da organismo attivo solo a partire da questa data, calcando palchi e macinando chilometri sia nella meravigliosa isola del Mediterraneo, sia nell’agognato Continente.

I vari concerti hanno avuto il risultato di costituire l’effetto propulsivo più bello che gli Egomass potessero immaginare, perchè il pubblico sembra aver risposto molto bene all’aggressione sonora della band. Le reazioni più che positive raccolte qua e là hanno fatto sì che la band crescesse sia in consapevolezza che in coesione interna, aspetto quest’ultimo nient’affatto da trascurare, se si pensa che è un problema comune a tutte quelle realtà artistiche agli inizi, che si cominciano a scontrare frontalmente con le prime enormi difficoltà della dura carriera da musicisti.

Autrice di un thrash metal molto tecnico e progressivo, un po’ sull’onda delle composizioni cerebrali degli svedesi Meshuggah, proposto con un’attitudine hardcore da far impallidire qualsiasi audience, i quattro Sardi vantano soprattutto una particolarità che, tra l’altro, si era vista di recente anche fiore all’occhiello di un’altra realtà thrash emergente interessante come i Subhuman: il cantato in ruggente e incazzato Italiano.

Liriche pregevoli di profonda introspezione personale, provenienti in gran parte dalla penna della voce del gruppo Luca Pintore, vengono sciorinati con screaming abrasivi per tutta la durata degli 8 brani che compongono Estreme Conseguenze, autoproduzione ottima sia per quanto riguarda la qualità della musica proposta, sia per quanto riguarda una produzione che possiede il giusto mix tra asprezza del suono e cura dei particolari.

Già dall’assalto iniziale in stile death di Coscienza Due, si capisce l’andazzo del disco: un pezzo tirato, un po’ metalcore, ma rotto da continui, velocissimi, cambi di tempo; breve e conciso, che non mette in mostra inutili virtuosismi di cui però i nostri sembrano comunque capaci.

Si passa presto al thrash vero e proprio di Come fare? e, conseguentemente, al gioco di accellerazioni e rallentamenti continui di Dubbio, brano introdotto da un riff maligno, dove brillano le doti dell’affiatata sessione ritmica formata da Flavio Fancellu alla batteria e Antonio Mulas al basso: due che hanno davvero tecnica da vendere, e che la mostrano appieno anche nella parte centrale a tinte prog dell’esplosiva Il solito gioco.

In Posso ancora chiedere c’è ancora il basso in primo piano ma è la chitarra di Paolo Lubinu, la indiscussa guida di tutte le tracce, e del resto Paolo è uno che ha messo molto di più di uno zampino nella composizione di tutti i brani di Estreme Conseguenze. Il suo chitarrismo è corposo ma non ingombrante, gli assoli sono rari e concentrati, al puro servizio dei pezzi, eppure riesce a colorare ogni brano dell’emozionalità voluta, detta i tempi, fa saltare l’adrenalina: da brani come Chi sono, dove ingaggia un fantastico duello col basso di Antonio, al fantastico dittico finale formato da Io spero e dall’intricatissimo groove di Dal dolore al pianto; pennella con disinvoltura lampi di potenza a la Pantera e dissonanze malvagie a la Machine Head. Quest’ultima song, in special modo, oltre a costituire una delle tracce più lunghe dell’intera tracklist, è anche il simbolo più immediato della musica degli Egomass, una tortuosa e pericolosa strada a scorrimento veloce da percorrere ostinatamente, con il rischio continuo di finire nel precipizio sottostante: qui i cambi di tempo sono la regola e dipingono un’alienazione che sfocia nel finale rabbioso e catartico che si può ascoltare.

A mio parere si è atteso fin troppo per questo debutto, perchè gli Egomass, sono una realtà che merita di essere conosciuta al più presto a livello nazionale e, nonostante non mi sia sempre risultato digeribile il loro adattamento dei testi in Italiano allo spartito, la concretezza e la godibilità di Estreme Conseguenze non dà il tempo di pensare a nient’altro che ad un headbangin’ indiavolato!

Francesco ‘Darkshine’ Sorricaro

 

Tracklist
1. Coscienza Due    03:51 
2. Come Fare?    05:27 
3. Dubbio    05:21 
4. Il Solito Gioco  04:24 
5. Chi Sono   04:38 
6. Posso Ancora Chiedere 06:06 
7. Io Spero   05:23 
8. Dal Dolore Al Pianto  06:02 

Durata totale   41:12

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