Recensione: Everlasting Night

Di Alessandro Calvi - 14 Agosto 2009 - 0:00
Everlasting Night
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Anno: 2009
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58

Nati in Germania nel 2001 ad opera dei fratelli Durr, gli Immortal Remains fanno la classica gavetta per anni fino ad esordire con questo “Everlasting Night” grazie all’italiana My Kingdom Music. La proposta del gruppo tedesco è un black sinfonico piuttosto classico e pesantemente influenzato dai grandi nomi del genere come Dimmu Borgir e Cradle of Filth.

Il riferimento ai vampiri inglesi è chiaro anche nella prestazione vocale di Andreas Hohwier, che proprio a Dani Filth sembra essersi ispirato per i passaggi in scream e in growl con cui cerca di dare maggiore profondità e varietà ai brani. Buone le prove di tutti i musicisti, sempre piuttosto precisi e potenti come il genere richiederebbe. Rimane, però, per tutta la durata del cd, un vago retrogusto amaro, dato, senza giri di parole, dall’effetto di “già sentito” che ammanta tutto l’album.
Elementi d’interesse e di coinvolgimento ci sarebbero anche, come nella prima song “Xeper” o nella successiva “The Hunting”, oppure ancora nella settima “Insomnia” (forse il punto più alto della tracklist). Ma sono buone composizioni con note scritte da altri. Nulla di originale, personale, che possa far spiccare la band nel mare-magnum delle produzioni black sinfoniche che, più o meno apertamente, seguono le orme dei grandi nomi della scena.
L’effetto è, quindi, di ascoltare 8 buone canzoni, con un’intro e un’outro d’atmosfera, che si lasciano seguire, ma che non lasciano nulla, neanche la voglia di rischiacciare il tasto play in cerca di qualcosa che fosse sfuggito.

“Everlasting Night” è un onesto disco d’esordio, composto e suonato bene, ma in cui gli Immortal Remains non ci hanno messo l’anima. Un cd che si rifà fin troppo a Cradle of Filth e Dimmu Borgir, pagando un pesante pedaggio di originalità e, di conseguenza, di capacità di interessare e catturare l’attenzione dell’ascoltatore. Peccato, un’occasione persa per una giovane band che sembrerebbe in grado di fare meglio, speriamo, quindi, nel prossimo album.

Tracklist:
01 Intro
02 Xeper
03 The Hunting
04 Everlasting Night
05 Die Nacht
06 Goatpath
07 Insomnia
08 Thorn
09 Keys
10 Outro

Alex “Engash-Krul” Calvi

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