Recensione: Fairytales

Di Simo Narancia - 12 Ottobre 2005 - 0:00
Fairytales
Band: SkyLark
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
76

Avevamo lasciato gli Skylark alle prese con un doppio “best of”, suggello dei primi dieci anni di carriera durante i quali, tra alti e bassi, sono riusciti a ritagliarsi uno spazio ben preciso nel panorama metal di tutto il mondo (con particolare successo in estremo oriente e sud america). Ma soprattutto li avevamo lasciati con un controverso disco in studio, Wings, che aveva portato non pochi dubbi ai fans: il sound estremamente melodico sarebbe stata la costante anche dei lavori futuri? E come avrebbe influito sulle composizioni l’inserimento in pianta stabile di una voce femminile? Dubbi presto fugati: a distanza di poco più di un anno dall’ultima fatica in studio la band milanese ritorna sulle scene con questo Fairytales per mettere le cose in chiaro. La componente rock melodica, vicino a certo pop anni ’80, è rimasta ben presente (e non è la sola cover di Moonlight Shadow – Mike Oldfield – a dimostrarlo), ma stavolta è meglio miscelata con il tipico “Skylark’s sound”, fatto di veloci cavalcate, ritornelli subito memorizzabili e da quel gusto barocco che da sempre contraddistingue le opere della coppia Antonini/Potenti. E così le canzoni hanno quella linfa vitale che pareva mancare in alcuni frangenti del precedente lavoro, lasciando l’ascoltatore pienamente appagato. Possiamo dunque definire questo Fairytales come la felice unione tra i Divine Gates e Wings. Per quanto riguarda il cantato di Kiara invece resta qualche piccola perplessità: bene sulle tonalità medie e medio-basse, meno potente del dovuto nei frangenti più alti e non troppo incisiva nei passaggi più aggressivi (che comunque, data l’impostazione melodica dei brani, sono molto limitati). Probabilmente sarà sufficiente una maggiore esperienza in campo metal per far si che queste piccole lacune vengano colmate.

Il lato per certi versi più conservatore del disco è rappresentato dalle iniziali Music e First night, due belle cavalcate, come nel più classico Skylark style, con le chitarre finalmente ben in evidenza (qui come nel resto del disco) e senza il fastidioso effetto “frullatore” della doppia cassa che tanto aveva fatto penare su Princess’ Day. Il resto dell’album invece, come detto, mischia un po’ le carte in tavola e così se la suite Lions are the world risulta una sorta di Rainbow in the dark (da Wings) vitaminizzata, grazie alla lunga fase iniziale per voce e pianoforte e alla fulminante accelerazione centrale dal sapore helloweeniano, A rose in her hand mostra più di tutte un piglio leggero e pop. Un brano davvero gradevole, saltellante, con un bella linea di basso e con le tastiere libere da orchestrazioni varie. In I’m the evil invece troviamo le due anime fuse insieme: strofa veloce e potente e chorus melodico accompagnato da tastieroni dal suono molto retrò. A chiudere la prima parte dell’album ci pensa la cover della famosissima hit Moonlight Shadow: una versione ben riuscita che nonostante il tappeto “metallico” riesce a restituire l’atmosfera della versione originale, grazie anche alla prestazione di Kiara in questo frangente davvero impeccabile. Con la seconda parte del disco invece si va più indietro nel repertorio della band: canta Fabio e lo stile delle composizioni è riconducibile al periodo ’97/’99. Little Red Riding Hood (ispirata all’ omonima fiaba) è una suite della durata di 18 minuti, che alterna in modo sapiente passaggi cantati e lunghe parti strumentali ricche di assolo, fraseggi e accelerazioni maideniane. Love, il brano a cui spetta la chiusura, è diviso in due parti: la prima delicata, con il solo pianoforte ad accompagnare Fabio (con un risultato molto simile alla “vecchia” Dream), e la seconda dirompente con il suo power sinfonico.

Per i fan di vecchia data c’è dunque da gioire: gli Skylark con questo Fairytales fanno un piccolo passo indietro nella “sperimentazione” ma ne fanno qualcuno in avanti per quel che riguarda il risultato finale delle composizioni, trovando il giusto mix fra gli elementi (nuovi e vecchi) e ritrovando la freschezza che ultimamente sembrava mancare un po’. Senza contare che in questa occasione migliora anche la resa sonora complessiva (stavolta il mastering di Gorge Marino si fa sentire). Conscio del fatto che con questo disco c’era anche la necessità di creare un repertorio live per Kiara, mi resta solo da augurarmi che in futuro le due voci possano essere sfruttate insieme e creare così nuove soluzioni melodiche, evitando anche la netta spaccatura in due parti dell’album. Bentornati!

Nota: sul sito ufficiale della band è possibile ascoltare le anteprime di tutti i brani presenti sul disco, mentre dal sito della Scarlet Records è possibile scaricare per intero il brano “A rose in her hand”.

Tracklist:
1) Music
2) First Night
3) A Rose In Her Hand
4) Lions Are The World
5) I’m The Evil
6) Moonlight Shadow
7) Little Red Riding Hood
8) Love

Ultimi album di SkyLark

Band: SkyLark
Genere: Power 
Anno: 2012
90
Band: SkyLark
Genere:
Anno: 2005
76
Band: SkyLark
Genere:
Anno: 2004
45