Recensione: Fingerprints of the Gods

Di Francesco Prussi - 1 Maggio 2002 - 0:00
Fingerprints of the Gods
Band: Helreidh
Etichetta:
Genere: Prog Rock 
Anno: 2001
Nazione:
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85

Tornano i veneti Helreidh, già autori dello splendido “Mémoires” uscito nel 1997, che all’epoca ebbe un ottimo riscontro dalla critica. Uscito nel tardo 2001 ma inciso circa due anni prima, finalmente vede la luce questo piccolo gioiellino del metal-prog.
Purtroppo il disco giunge nei negozi quando dopo travagli interni ed il trasferimento per lavoro del leader Yorick in America, la band fu costretta allo scioglimento.
Descrivere il sound degli Helreidh non è facile, in quanto vi confluisce tutto ciò che di meglio il metal ed il prog hanno offerto, rivisto attraverso l’ottica personale del gruppo. “Fingerprints of the Gods” esce in formato doppio, comprendente tre pezzi sul primo cd ed altrettante cover sul secondo. Un giro di chitarra, sorretto da tastiere meditative apre la title-track, contraddistinta da accelerazioni all’altezza del ritornello e con uno stacco strumentale di notevole spessore tecnico dettato dalle tastiere di Ivano e dall’ottimo assolo di chitarra ad opera di Yorick: un brano molto evocativo. Particolare è anche la voce di Franco Violo, unica nel suo genere. Il pianoforte di Ivano ci introduce ai dieci minuti di “Migrations”, caratterizzata da un inizio speed e diversi cambi di tempo sino al suggestivo break centrale dove la voce di Franco e le tastiere di Ivano danno vita ad un interludio di notevole effetto per poi esplodere in un finale in crescendo dove la dura chitarra di Yorick e la doppia cassa di Salvatore giocano un ruolo di primo piano. Chiude “The Departing Muse”, già edita sul cd d’esordio, dove qui diventa ancora più meditativa, grazie alla bella voce di Franco ed al narrato di Alex ed un quartetto d’archi rende il tutto ancora più sognante: pezzo di notevole effetto. Il secondo disco si apre con “Zephirus”, stupenda cover degli Adramelch, dove Ivano gioca un ruolo di primo piano con uno stacco pianistico assai notevole: cover stravolta ma bellissima. Segue la particolare versione di “Mrs. Victoria” dei mitici Warlord. Chiude il lavoro “Stranger in a Strange Land” (chi non conosce gli autori faccia pubblica ammenda) che in mano agli Helreidh diventa una toccante ballad: particolarmente ispirato è il solo di Yorick.

Un lavoro veramente ottimo che speriamo faccia riparlare di questa sottovalutata band (tra l’altro totalmente rinnovata dopo il rientro di Yorick in Italia) in grado di regalare ancora forti emozioni. Dategli fiducia e ne sarete ripagati.
Da riscoprire.
Franco “Spruss”

CD 1
Fingerprints of the Gods Migrations
The Departing Muse

CD 2
Zephirus
Mrs. Victoria
Stranger in a Strange Land

Formazione:
Marco “Yorick” Tortato – chitarra e voce
Franco Violo – voce
Alex Arcuri – basso
Ivano Massa – tastiere
Salvatore Bonaccorso – batteria
Aldo Pellegrini – chitarra in “The Departing Muse” e “Mrs Victoria”

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