Recensione: From Chaos To Eternity

Di Stefano Vianello - 17 Giugno 2011 - 0:00
From Chaos To Eternity
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Anno: 2011
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90

È trascorso poco più di un anno dall’ultimo disco The Frozen Tears Of Angels e appena otto mesi dal successivo EP The Cold Embrace Of Fear ma i Rhapsody Of Fire, carichi di nuova linfa vitale dopo lo stop forzato durato diversi anni, non si sono adagiati sugli allori. Le idee continuano a fiorire nelle menti dei due pilastri portanti della band, Luca Turilli e Alex Staropoli: queste idee si concretizzano nella loro ultima creatura che per l’occasione prende il nome di From Chaos To Eternity.
Come annunciato in vari comunicati, questo nuovo capitolo della “The Dark Secret” saga è anche la conclusione della storia che ebbe inizio in quell’ormai remoto 1997 con il disco di esordio Legendary Tales.
Molte cose sono cambiate da allora, ma lo stile inconfondibile delle composizioni della band triestina è rimasto pressoché immutato: magnifiche orchestrazioni ed epici cori a supporto di un Fabio Lione sempre più apprezzato nel mondo del metal, italiano ed estero, e un lavoro di chitarra sempre più ricercato da parte di Turilli.
Una notizia stravagante che fa sorridere è quella dell’ufficializzazione, dopo ben sette album e tre EP, dell’ingresso in line-up di un secondo chitarrista in pianta stabile: non si tratta però di Dominique Leurquin, fido turnista fin dai tempi dei primi tour a supporto di Symphony of The Enchanted Lands, ma bensì di Tom Hess, ex-chitarrista degli americani HolyHell e fido compagno di Luca Turilli nel progetto di lezioni di chitarra Neoclassical Revelation.
Rispetto a The Frozen Tears Of Angels, ci troviamo di fronte a un lavoro più complesso e articolato, con episodi che a un primo ascolto non attento sembrano ostici e di difficile assimilazione. Questo From Chaos To Eternity, infatti, per essere compreso in tutta la sua magnifica essenza ha bisogno di molti (tanti) ascolti, in modo che tutte le sfaccettature del sound possano essere afferrate dall’ascoltatore. L’atmosfera “gelida” che veniva trasmessa dal suo predecessore è ora rimpiazzata da qualcosa di più “caldo” che ha fatto evaporare la malinconia, trasformandola in qualcosa di epico e travolgente.

Il cambiamento è chiaro e ben in evidenza già dall’introduzione Ad Infinitum, dove per la prima volta troviamo anziché la solita e pomposa orchestra, un tagliente riff di chitarra su cui le parole del narratore Christopher Lee, con i maestosi cori di supporto, danno l’apertura a questo nuovo album.
Come prima vera traccia troviamo subito la titletrack From Chaos To Eternity: un inizio dal riffing aggressivo e veloce, in classico stile “Turilli”, apre a una strofa appena sussurrata da Fabio Lione che subito dopo sprigiona tutta la sua potenza vocale fino ad arrivare al ritornello epico e carico di quell’enfasi che solo un brano dei Rhapsody sa trasmettere.
A seguire troviamo Tempesta Di Fuoco, primo brano speed power cantato interamente in italiano da Lione: l’incipit iniziale è un estratto di musica classica da Sonata per pianoforte n 1 Opera 2, quarto movimento di Beethoven, riarrangiato per l’occasione, che subito viene travolto da una strofa aggressiva e pungente. Ottimo il lavoro svolto dai nostri per quanto riguarda le ritmiche, sempre fresche e mai scontate, dove le chitarre in primo piano rispetto alle orchestrazioni (come già accaduto con il lavoro precedente), macinano un riff dietro l’altro mescolando diversi tipi di influenze, da quelle neoclassiche, a quelle più ricercate e progressive.
Ghosts Of Forgotten Worlds è un pezzo decisamente “diverso” da quelli che sono stati proposti da anni a questa parte, con chitarre alla “Judas Priest” in fase ritmica e diversi elementi progressive per quel che riguarda alcune parti soliste: l’assolo centrale è una perla di rara bellezza, con scambi tra chitarra e tastiera perfettamente riusciti, il tutto amplificato da una prestazione vocale del buon Fabio Lione al limite della perfezione assoluta. È il momento del brano lento e iniziano le note di Anima Perduta, altro pezzo interamente in italiano che ricorda vagamente la struttura di Lamento Eroico, con un Lione che si cimenta nuovamente, con ottimi risultati, in inserti vocali degni di un tenore di opera lirica.
Con Aeons Of Raging Darkness vediamo tornare prepotentemente a galla la vena “estrema” dei Rhapsody Of Fire come già in precedenza era stato fatto in Reign Of Terror: un riff iniziale al limite del thrash metal introduce un brano aggressivo e velocissimo, dove ritornano il cantato in scream e i blastbeat di batteria. Nonostante la scarica di adreanalina musicale, i nostri non tralasciano la melodia che, anche se estremizzata dal contesto, è sempre una garanzia per chi ascolta un qualsiasi pezzo della band.
Le sorprese però non sono ancora finite, infatti tocca a I Belong To The Stars a far sobbalzare l’ascoltatore sulla poltrona. Siamo di fronte a un brano decisamente atipico per quel che è stata la proposta musicale dal 1997 a oggi: un mid-tempo con inserti di matrice hard-rock e cori con una forte influenza ottantiana, fanno di questa canzone un esperimento davvero ben riuscito.
Si ritorna alle melodie epiche e travolgenti che hanno sempre caratterizzato il sound dei Rhapsody Of Fire con Tornado, brano dalla strofa prepotente che sfocia in un ritornello sognante, carico di melodia e orchestrazioni, dove le tastiere di Alex Staropoli vengono finalmente messe in risalto.
Arriviamo quindi alla fine di questo nuovo disco e la chiusura viene lasciata alla suite finale intitolata Heroes Of The Waterfalls’ Kingdom, somma di tutto quel che i Rhapsody hanno saputo realizzare in questi anni: narrazioni in chiave cinematografica intramezzano una prima parte dall’anima folk cantata in italiano e una seconda che racchiude tutti gli elementi sinfonici, epici ed estremi che hanno segnato il passato e il presente di una band che, nonostante quattordici anni di onorata carriera, ha ancora tantissimo da dire.

Un disco questo From Chaos To Eternity che rappresenta la degna conclusione di una delle saghe più lunghe della storia del power metal, con tutto quello che ci si può aspettare dal nuovo corso intrapreso dalla band, orchestrazioni degne di una colonna sonora ed epiche battaglie tra bene e male.
Rimane un po’ di tristezza nel sapere che non ci sarà un seguito, ma altrettanta è la curiosità di scoprire quel che in futuro sapranno regalarci i Rhapsody Of Fire.
Per ora gustiamoci questo nuovo straordinario album.

Stefano “Elrond” Vianello

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Tracklist:
1. Ad Infinitum
2. From Chaos To Eternity
3. Tempesta Di Fuoco
4. Ghosts Of Forgotten Worlds
5. Anima Perduta
6. Aeons Of Raging Darkness
7. I Belong To The Stars
8. Tornado
9. Heroes Of The Waterfalls’ Kingdom
I. Lo Spirito Della Foresta
II. Realm Of Sacred Waterfalls
III. Thanor’s Awakening
IV. Northern Skies Enflamed
V. The Splendour Of Angels’ Glory (A Final Revelation)
10. Flash Of The Blade (Iron Maiden cover) Bonustrack

Line-up:
Fabio Lione – Voce
Luca Turilli – Chitarra
Tom Hess – Chitarra
Alex Staropoli – Tastiera
Patrice Guers – Basso
Alex Holzwarth – Batteria

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