Recensione: Gemini

Di uncled - 19 Ottobre 2004 - 0:00
Gemini
Band: Drakkar
Etichetta:
Genere:
Anno: 2000
Nazione:
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71

Secondo disco per gli italianissimi Drakkar che, dopo la prima release Quest for Glory, si ripresentano sul mercato con il suo successore: Gemini. Da un gruppo che si dice nato per diventare una grande power-epic band ci si potrebbe forse aspettare qualcosa di più di ciò che ci viene effettivamente presentato in questo secondo lavoro. Tuttavia il rischio era quello di ottenere molto di meno…. Ma andiamo in ordine, con un veloce track-by-track.

L’apertura è affidata ad una classica intro, Beginning, molto ben curata e piacevole, in cui gli archi si ritagliano un’importante fetta di protagonismo; questa breve traccia ci introduce direttamente allo stoppato rabbioso della prima vera e propria canzone: Eridan Falls. Veloce e potente, mette subito in luce l’ottima preparazione del cantante e di tutti gli strumentisti: da segnalare il break melodico centrale, veramente molto bello e curato. Il riff rockeggiante di Pure of Heart mette in mostra quelle che sicuramente sono state le influenze musicali dei Drakkar (presumibilmente Manowar e un po’ tutto l’epic heavy ottantiano) che li hanno portati a costruire questo mid-tempo cadenzato, con una cassa precisa che si concede qualche colpo di “tritato” solo verso la fine. Ma l’attitudine epic non si esaurisce di certo qui, visto che dei tamburi in lontananza ed una doppia cassa che ritrova la sua velocità ci portano ad una delle canzoni migliori dell’intero lotto: Soldiers of Death, caratterizzata dall’ottimo sottofondo delle tastiere e da un refrain trascinante. The Climb, la quinta traccia, si dimostra essere il primo passo falso del disco in quanto, dopo un’introduzione acustica, il pezzo non riesce a decollare, nonostante il singer Luca Cappellari tenti di trascinarlo disimpegnandosi su tonalità piuttosto alte, a dimostrazione della sua buona estensione vocale. Ma i nostri riescono subito a rifarsi, rifugiandosi nel metal più classico e tirando fuori due piccoli gioiellini quali sono The Voice of the Wind e Dragonship. Due canzoni che magari non brilleranno per originalità, ma riescono a catturare l’ascoltatore con il loro giusto mix di melodia ed aggressività. Più veloce la prima (oltretutto impreziosita da due fulminati assoli dell’ex Helloween ed ora Masterplan Roland Grapow), più heavy e rocciosa la seconda. The Secret, ottava traccia del platter, è probabilmente un pezzo di cui si poteva fare a meno, dimostrandosi anonima sia musicalmente che a livello di lyrics. Si passa quindi ad Until the End, il pezzo più lungo del cd (oltre i dieci minuti), veramente ben costruito, godibile e mai noioso, nel quale la storia che si articola lungo tutto l’album si dipana pian piano verso la fine. Dopo la breve strumentale Death of Slayn, il lavoro chiude con The Price of Victory, brano che ricorda ad ogni duro metallaro quanto la vita e la musica siano fatte anche (e forse soprattutto) di sentimenti, dolcezza e malinconia, e non solo di duri riff granitici. Non riesco a non avere un tuffo al cuore ogni volta che ascolto questa canzone che, pur non presentando niente di veramente particolare o innovativo, si rivela magnificamente studiata, suonata ed interpretata, con il suono del pianoforte che ci trasporta dolcemente verso un inciso davvero pregevole.

Gettando uno sguardo generale al disco manca da dire che il tema principale si rivela essere un concept incentrato sulle gesta che un “prescelto” compie per liberare il suo regno da un malvagio stregone, guidato da un ancor più malvagio dio della guerra. Musicalmente parlando invece, i Drakkar hanno dimostrato di essere una band vera, composta da musicisti preparati (anche se bisogna precisare che la line-up attuale è per 3/5 differente da quella di Gemini), in cui il mastermind Dario Beretta (chitarra) riesce a miscelare sapientemente riffs davvero heavy a melodie ed assolo molto godibili. Un disco che non entrerà certamente nella storia, ma che riesce a farsi ascoltare con piacere ogniqualvolta lo si inserisce nel lettore.

Tracklist:
1)Beginning (Intro)
2)Eridan Falls
3)Pure of Heart
4) Soldiers of Death
5)The Climb
6)The Voice of the Wind
7)Dragonship
8)The Secret
9)Until the End
10)Death of Slayn
11)The Price of Victory

Line-up:
Dario Beretta – Chitarra
Christian Fiorani – Batteria
Alex Ferraris – Basso
Eleonora Ceretti – Tastiera
Luca Cappellari – Voce

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