Recensione: Graceful Murder [Reissue]
I Flying, a dispetto del nome piuttosto convenzionale, provengono da un Paese che, tradizionalmente, ha sempre avuto qualche difficoltà di troppo a rompere il muro, eminentemente socio-politico, con il resto del Mondo: l’Ucraina.
Così, una band che, come quella in esame, in quattordici anni di carriera ha prodotto quattro full-length e ha partecipato a una decina di compilation, solo ora trova l’occasione, grazie alla connazionale Total Metal Records, di potersi fare vedere in giro con il necessario piglio professionale. E lo fa con “Graceful Murder”, lavoro realizzato nel 2010 con la Moon Records (che li aveva distribuiti solo nella terra natìa) e ora riproposto con la label di Berezhany.
Nonostante il disco sia stato oggetto di recente revisione e la confezione sia, appunto, di buon mestiere, il suono rimane probabilmente quello che era in origine, cioè confuso, impastato, con una pessima resa della chitarra ritmica e, soprattutto, del rullante della batteria, ‘plasticoso’ come non dovrebbe mai essere. Il che non è cosa da poco, in negativo, poiché il genere suonato dai Nostri al contrario esigerebbe, per emergere, di una fattura acustica chiara, cristallina e potente.
Come stile non c’è molto da dire, anche se qualche linea vocale in clean è piacevole e, anche, desueta (“Break The Spell”): seppur il quartetto di Kiev stia assieme dal 1998, il sound fa fatica a imporre la propria personalità; perso fra un’indecisione perenne fra heavy, power e swedish death metal. La lancetta che ‘misura’ lo stile preferisce rimanere diretta verso il death melodico, tuttavia le digressioni tipologiche non sono irrilevanti e quindi, alla fine, si fa fatica a tenere assieme il tutto con conseguente dispersività dell’insieme formato dalle otto canzoni che compongono “Graceful Murder”.
Canzoni che, per conto loro, si uniformano alla qualità artistica generale, cioè assestandosi su un livello poco più che mediocre. Ci sono più spunti che meritano d’essere menzionati, come per esempio il mood sentimentale e melodico di “The Answer”, peraltro segnato da un buon solo di chitarra, ma sono diluiti in un amalgama un po’ troppo statico, privo di spinte innovative o d’idee convincenti. Brani come “Ordinary Scene”, tanto per nominarne uno, non lasciano nulla, dentro, ma neppure fuori; intrappolati in quel sound così sgradevolmente grezzo. Forse con una produzione più consona le song stesse avrebbero avuto un altro e più importante impatto, tuttavia la sensazione rimanda a una certa povertà intrinseca del songwriting, indicativa di carenze presumibilmente endemiche nella pelle di Victor Ozolin e compagni.
Dopotutto “Graceful Murder” è il quarto CD da essi partorito, per cui il tempo e i mezzi sia per affinare l’esecuzione sia per elaborare definitivamente il marchio di fabbrica sarebbero dovuti essere stati all’uopo sufficienti. Questo, purtroppo per loro, non pare si sia verificato, e così il platter stesso sembra quello di un ensemble alle prime armi, con tutte le conseguenze negative del caso. Ciò si sente particolarmente nella voce di Ozolin: il suo growling è preciso e costante nei toni ma scolastico e monocorde. Come ordinaria è la prestazione dei suoi compagni di viaggio, disorientati e pertanto immobili nella nebbia del limbo del ‘senza infamia né lode’. Cioè, in definitiva, com’è la proposta musicale complessiva degli ucraini: fiacca.
Difficile, quindi, salvare “Graceful Murder” da un’insufficienza: bastano pochi passaggi, non a caso, per far scaturire la noia e quindi invitare anche il più focoso appassionato del melodic death metal a volgere lo sguardo altrove. Il che, in estrema sintesi, è tutto dire.
Daniele “dani66” D’Adamo
Discutine sul forum nel topic relativo!
Tracce:
1. Progenitors 4:57
2. Break The Spell 5:14
3. Graceful Murder 5:27
4. The Moment Of Creation 6:05
5. The Answer 5:18
6. Ordinary Scene 5:14
7. Non-Existent World 5:16
8. Reborn 4:42
Durata 42 min.
Formazione:
Victor Ozolin – Voce
Max Nabokov – Chitarra
Nikolai Pakharuk – Basso
Konstantin Zmievsky – Batteria