Recensione: Haunted Spirit

Di Daniele D'Adamo - 19 Settembre 2010 - 0:00
Haunted Spirit
Band: Minuetum
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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55

Dalle tradizionalmente abili mani di Timo Tollki (missaggio e masterizzazione) prende forma “Haunted Spirit”, debut-album dei greci Minuetum. Com’è facile intuire il genere di cui trattasi è il power metal, nella sua versione più pomposa: quella sinfonica. Non a caso Jason Mercury e Ignacio Lopez, rispettivamente chitarra e basso, partecipano al progetto di Raffaele Albanese 5th Element, anch’esso contraddistinto da una spiccata propensione per il sempiterno stile barocco.

Del resto ci vuole poco a fiutare che aria tiri pure in assenza di note biografiche: “Sky Minuet”, breve incipit strumentale, fa da adeguato apripista alle canzoni del full-length, poiché mostra l’inequivocabile passione del combo ellenico per il metal neoclassico.
Soprattutto quella di Mercury, talentuoso e velocissimo artigiano della sei corde; dotato di un tocco delicato e melodico che rimanda subito ai maestri del genere. Lars Johan Yngve Lannerbäck alias Yngwie J. Malmsteen in primis. Se ciò può essere un onore, non altrettanto può essere un merito giacché le coordinate stilistiche sono fisse e immutabile da un bel po’ di anni a questa parte, nel genere.
Si può elaborare un discorso simile anche per il tastierista Dimitris Melidis, di lampante scuola classica, secondo pilastro portante del sound dei Minuetum. A differenza di altri artisti impegnati a correre avanti e indietro sui tasti di avorio, Melidis utilizza delle timbriche a volte troppo elementari, come in “Follow Us”, riducendo la profondità del groove. Peccato tutto sommato veniale, in ogni caso legato ai gusti personali di chi ascolta.
Assolutamente ordinario, anche, il lavoro svolto dalla sezione ritmica, che affronta le partiture in maniera sì seria ma prevalentemente anonima.

Un discorso a parte lo merita Dimitris Zacharopoulos, il cantante, anche se «meritare» è riferito al verbo, appunto, e non al sostantivo. Malgrado chi vi scrive abbia testardamente ripetuto gli ascolti del disco, non si è trovata la risposta alla domanda provocatoria (ma non troppo …) che, credo, si porranno molti di voi: «com’è possibile che, a questi livelli di professionalità, sia stato scelto un vocalist così stonato?». Non me ne voglia il buon Dimitris che, sicuramente, ce l’avrà messa tutta; ma senza essere degli insegnanti di canto ci si può facilmente rendere conto che, ad esempio, nei ritornelli di “Key To Glory” e di “Ghost King” c’è qualcosa che non funziona. Sebbene le armonizzazioni siano gradevoli e non particolarmente complesse, le linee vocali non si allacciano a esse in alcun modo, risultando estranee dal contesto musicali se non, addirittura, fastidiose.

Non è certo un aspetto insignificante, questo. Anzi.
Le musiche del CD, infatti, pur dicendo nulla di nuovo, non sono poi così male: i brani sono ben costruiti e, a volte, potrebbero pure essere interessanti e godibili; come nel caso “The Tribe Is Calling” che, se fosse stata interpretata da un’ugola d’oro, avrebbe fatto la sua bella figura. Si salva la lunga e conclusiva “Eternal Twilight”, ottima suite che, perlomeno, per molta parte della durata presenta aspetti solo strumentali.

A questo punto si possono ritenere inutili, anche, i supporti di Bob Katsionis e di Iro Kalligeri. Quest’ultima, forse, anche dannosa in quanto va a ingarbugliare ulteriormente la resa complessiva delle voci.

Un vero flop, “Haunted Spirit”. Inutile appioppare delle colpe a qualcuno: in un gruppo è fondamentale, innanzitutto, il gioco di squadra. Se questi manca il lavoro sarà inesorabilmente insufficiente. E, nel nostro caso, i Minuetum lo sono.   

Daniele “dani66” D’Adamo

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Track-list:
1. Sky Minuet 1:07
2. The Dark Half 4:08
3. The Tribe Is Calling 4:32
4. Follow Us 4:22
5. Key To Glory 4:18
6. Hero Divine 4:52
7. Time To Fly 3:34
8. Ghost King 4:54
9. Into The Night 4:24
10. Eternal Twilight 10:04

Line-up:
Dimitris Zacharopoulos – Vocals
Jason Mercury – Guitars
Ignacio Lopez (Lord Kraven) – Bass
Nick Parotidis – Drums
Dimitris Melidis – Keyboards

Special guest:
Bob Katsionis – Guitar Solos
Iro Kalligeri – Backing Vocals
 

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