Recensione: Hell Eternal

Di Ivo Dell'Orso - 22 Marzo 2005 - 0:00
Hell Eternal
Band: Setherial
Etichetta:
Genere:
Anno: 2000
Nazione:
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82

I Setherial sono una grandissima band: capolavori come Nord, Lords Of The Nightrealm (ma anche il recentissimo Endtime Divine) sono dischi di tutto rispetto che col passare degli anni sono divenuti veri e propri classici della scena Black scandinava.

Questa band è davvero valida, e riesce a suonare personale anche se nel Black svedese far ciò è davvero difficile. Questo Hell Eternal, uscito nel 2000 per l’austriaca Napalm record, è prodotto dal grande Tägtgren e riesce ad aggiungere un altro piccolo gioiello alla già notevolissima carriera dei Setherial. Il disco si apre con la devastante Toward Thy Realm: è possibile apprezzare un ritmo davvero estremo per tutta la durata della canzone, le chitarre sono taglienti come non mai e gelide al punto giusto, così come la voce. Cinque minuti e mezzo di assalto sonoro formidabile e ininterrotto (tranne nell’outro dove la band rallenta). Shadows Of The Throne segue la stessa strada della canzone d’apertura: i Setherial ci vomitano addosso tutta la loro potenza senza bisogno di intro atmosferiche o di altri stucchevoli palliativi: se ascoltate attentamente, al terzo minuto troverete uno stacco ritmico davvero bello (ma dura solo pochi secondi); dura molto di più la lenta parte centrale con tanto di assolo e doppia cassa, ma per il finale la band ritorna ai folli ritmi precedenti.

Hell Eternal ha un’intro davvero da applausi: per capire quanta atmosfera si può ricreare usando solo delle chitarre, basta ascoltare la prima parte della song. Poi, per tutta la sua durata, la titletrack ci regala riff veloci e oscuri e il cantato raggiunge qui il suo massimo. Nel suo complesso la canzone è l’episodio più riuscito di tutto il disco. The Aeschma Deava, con i suoi sette minuti e passa di durata mi aveva spaventato: può durare così tanto una canzone di puro Black svedese? La mia risposta è sì, se dopo quattro minuti di massacro si inserisce una parte lenta e tristissima come quella che i Setherial hanno suonato in questa song. The Sign Of Wrath Awaked si apre con voce e chitarre stridenti pronte a dare il meglio di sè: la canzone, nel più classico Setherial-style, presenta anche una bella parte di tastiera, quasi orchestrale (figlia delle lezioni degli Emperor) proprio prima del chorus; irresistibile il crescendo ritmico che si trova dopo il terzo minuto. Velocissima, la splendida The Nightrealm è la song che più preferisco di questo Hell Eternal; belle le sequenze dei riff che si alternano in un’orgia sonora di indiscutibile valore musicale: questa song è il capolavoro del disco ed è anche la traccia che si avvicina di più a quelle atmosfere che solo Nord ha saputo regalarci (splendida l’ultima parte della song).

La conclusiva Guardians Of The Gates Of Flames chiude il disco proprio così come era iniziato: all’insegna della violenza sonora e delle chitarre che hanno svolto per tutta la durata del disco un lavoro davvero formidabile. I Setherial hanno saputo rimanere se stessi nel corso degli anni, pur modificando la loro proposta musicale, rinnovandola di album in album. Questo Hell Eternal è davvero un ottimo disco di True Swedish Back Metal, proprio come lo sono i dischi dei Dark Funeral o dei Thy Primordial che stanno davvero onorando il nuovo corso del Black nel migliore dei modi.
Ivano Dell’Orco.

Tracklist:

1 – Toward Thy Realm 5:29
2 – Shadows Of The Throne 6:00
3 – Hell Eternal 5:40
4 – The Aeschma Deava 7:20
5 – The Sign Of Wrath Awaked 5:46
6 – The Nightrealm 6:08
7 – Guardians Of The Gates Of Flames 4:23

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